Bene amici di The Nerd’s Family, oggi conosciamo un nuovo autore Stefano Labbia. Autore di due fumetti “Killer Loop’s” e “ Kremisi”, ma prima di parlare delle sue opere vediamo chi è la mente dietro questi due lavori.
Una persona che ama comunicare. Da sempre. Ho fatto mia perciò la massima di Jules Renard per eccellenza: “Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti”. Ho collaborato e sto collaborando con numerosi artisti italiani e stranieri. In particolare per Killer Loop’S sto collaborando con Marco Proietto e per Kremisi con Francesco Tosi.
Vengo dalla poesia e dalla narrativa a cui mi sono accostato da un anno a questa parte. Diciamo che ho sempre scritto – e spesso disegnato -: sin da tenera età infatti assieme ad amici, ero solito comporre le storie con protagonisti inventati da me che talvolta disegnavo. C’è anche da aggiungere che sono cresciuto tra libri e fumetti e che ho sempre amato il cinema… Quindi diciamo che era quasi inevitabile che prima o poi scrivessi qualcosa per la nona arte. Credo che quest’ultimo sia il mezzo di espressione più completo che esista: immagini, dialoghi, colori. Un film che puoi portare con te. Sempre. E rileggere. Quando vuoi… Ed emozionarti, quindi, quando vuoi!
Per quanto riguarda il mondo del fumetto i miei punti di riferimento sono David Mazzucchelli, Mark Millar, Kurt Busiek. Autori che hanno segnato la mia infanzia… Ma anche Roy Thomas di cui sto di recente apprezzando il lavoro fatto su Conan il Barbaro. E molti, molti altri!
Fondamentale. Senza non si va da nessuna parte. Bisogna avere un obiettivo in comune: rendere la storia al meglio e abbandonare ogni altra esigenza personale. La storia vale più del tutto. Più del resto. Più delle nostre invidie, delle nostre gelosie, del nostro narcisismo.
Sono un emergente anche io… non posso permettermi di dare alcun consiglio. La strada davanti a me non è lunga… è lunghissima! Posso dire però che non è semplice, questo nonostante i disegni ed i testi di un’opera siano di assoluto valore. Il mio consiglio attuale? Massimizzate le vostre chance: fate tradurre il vostro progetto in inglese e mandatelo ovunque. In Italia è sempre più dura…
Sto lavorando ad alcune graphic novel di cui svelo contenuto e titolo in anteprima per Voi: Leroy Lambick è in lavorazione e sarà un one-shot volume prodotto e distribuito all’estero. È la storia di Leroy, un ragazzone afroamericano, figlio di un boss che, dopo aver perso suo fratello, decide di “uscire dal giro” e di rigare dritto. Dal carattere cupo, finisce per mettersi in mezzo alle lotte di quartiere dopo la morte del padre, grazie ad un medaglione magico che dona lui super forza ed invulnerabilità. Atomic invece è una serie Sci-Fi con protagonista Jupitee, una ragazza in grado, grazie ad una tecnologia hi-tech di viaggiare nel tempo. Il suo scopo è cambiare il passato per migliorare il futuro da cui viene… decisamente non proprio felice. Riuscirà nel suo intento? Anche un manga è in lavorazione ma di questo accennerò solamente il titolo lasciando un po’ di mistero: Green. Poi molti altri progetti tra cui Bingo Bongo & altre storie (Il Faggio Edizioni), raccolta di racconti brevi di prossima uscita e la terza silloge poetica che uscirà il prossimo anno.
Parlando della opere invece:
Era l’ambientazione più “credibile” per le storie in questione. Ma troviamo anche molta Europa e resto del mondo, in realtà, specialmente in Killer Loop’S.
Beh ti ringrazio. Sicuramente la caratterizzazione dei personaggi: non sono “super umani con super poteri e super problemi”. Almeno non solo… Nessuno dei cosiddetti ESP vuole i poteri che ha, almeno… non la maggior parte. E se nei primi volumi della saga (Super Santa e Super Santa volume 2), pur affrontando argomenti seri cui si aggiunge un tono – intenzione parodistico/a, in Kremisi si alza il tiro, sviscerando situazioni decisamente più dark che nei fumetti tradizionali, e lo dico da lettore, non si affrontano spesso. Anzi, quasi mai. Perché si vede il fumetto come puro intrattenimento… Io invece credo che la riflessione debba sempre essere presente in ogni opera che richiede visione ed attenzione. Kremisi è un prodotto finzionale che contiene, a mio dire, molta più realtà di tanti altre strutture che crediamo vere.
No. Di lui non “conoscevo” nemmeno l’aspetto. Era nato, inizialmente, come parodia del Dottor Manhattan degli Watchmen. Per via dei suoi poteri… esclusivamente per quelli. Poi il personaggio si è evoluto durante la scrittura sino ad avere, invece che ruolo di comparsa, ruolo di protagonista di questa epopea che conterrà più di dieci volumi.
Molti giocano a trovare caratteristiche personali di Kimberly (Stuart) che legano a questo o a quel personaggio presente nei fumetti che amano. O lo fanno con le atmosfere – c’è per esempio chi ha visto, leggendo sinossi e script, atmosfere a la Dylan Dog. Per me è sempre un onore ricevere paragoni brillanti. Ma, come ho già detto in passato, credo semplicemente di aver concentrato le mie passioni ed il mio background nella storia. Ho shakerato il tutto con una struttura decisa e canoni classici. Ed il cocktail che ne è venuto fuori, a detta della maggioranza di Voi addetti ai lavori, è qualcosa di unico nel suo genere. Ironia, casi che, ahimè, possono realmente accadere anche nel nostro mondo (a dire il vero capita di gran lunga di peggio!) e citazionismo. Pulp, noir, crime, action si fondono e danno vita a storie con protagonisti pieni di sarcasmo e (in)capacità. Si sorride (alle battute strampalate di K) riflettendo. Si riflette, sorridendo.
Sono tanti! Stuart si scontra con nientepopodimenoche un intero mini esercito di sicari senza scrupoli – La Distale – oltre ai “cattivi” delle “missioni” che svolge singolarmente. E ad i giapponesi che, nonostante abbiano affidato il compito a Kanvas, Doppia T, L’Addetto e Francis continuano a provare a defenestrarlo. Oh si, quasi dimenticavo… Pauraz, il sindacato criminale che ha intrapreso questa faida contro Kimberly, ha messo una taglia sulla sua testa.
Si. Decisamente. E sono molti i temi affrontati che portano a domande e a confronti personali con cui il lettore si trova a dover fre i conti. Temi come l’assumersi le responsabilità per le azioni malvagie compiute, il valore di una vita umana, la libertà personale, il sacrificio e l’amicizia (Kimberly e Jimmi Jones su tutti). Nonostante la serie spesso poi proponga dilemmi etici come la moralità del pacifismo, la storia – e questo è stato un mio punto focale perché era quello che volevo trasmettere – mette in chiaro che l’uso della violenza, a prescindere, è sbagliato. Ci sono altre vie. Sempre. E che, come detto, la vendetta non serve a nulla. Se non a farti soffrire di più.
Concludiamo dicendo dove e quando troveremo le tue opere!
Grazie di averci seguito in questa intervista, alla prossima!
Il Nabbo della porta accanto!
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