The Babysitter
Oggi iniziamo una nuova attività del blog, ovvero abbiamo deciso di dar spazio a molte persone che hanno voglia di dire la loro e che hanno a cuore la nostra comunità. Pensiamo sia giusto far sentire la vostra voce poiché voi siete da sempre le nostra fondamenta e la nostra forza. Se volete partecipare scriveteci in pagina senza timore.
Quindi iniziamo questa avventura con voi freelance!
Ciao a tutti, sono Nihail, questa è la prima volta che provo a fare una recensione. Da dove spunto vi chiedere, sono un’amica del Nabbo da un po’ di tempo ormai ed è stato lui a spronarmi a scrivere. Vi confido un segreto io AMO Shadow, ho le sue foto sparse per tutta la camera. Buona lettura.
Questo film, prodotto da Netflix, è uscito da poco sulla stessa piattaforma, il 13 Ottobre per la precisione. Le nuove uscite mi incuriosiscono sempre, soprattutto se hanno una copertina come “the babysitter”, un po’ clikbait.
Netflix come al solito è molto preciso ed esaustivo nelle descrizioni: “Invece di dormire, Cole scopre che la sua sexy babysitter appartiene a una setta satanica decisa a tutto pur di farlo tacere”. Ci avete capito qualcosa? Beh, io no. Mi aspettavo sette, persone vestite di nero, maschere e tutto ciò che il film ci hanno insegnato sulle sette, ma mi sbagliavo e forse è una fortuna.
Il nostro protagonista, Cole, è un ragazzino nerd, termine inteso in modo sia positivo che negativo; è il classico sfigato al quale i bulli rubano la merenda, ma è anche molto intelligente e mette passione in quello che fa, poi quando fa citazioni di film famosi si fa amare. Bee, la nostra babysitter, invece è la classica ragazza della porta accanto, bella, sexy, bionda con gli occhi azzurri, gentile e sorridente con tutti; si comporta quasi come una sorella maggiore con Cole, lo aiuta coi bulli e gli fa trascorrere serate fantastiche tra film e pizza. Gli amici di Bee sono il classico stereotipo da film horror, la bionda cheerleader, il palestrato quarterback, la mora sexy e scostumata e il nero (non per razzismo, ma ammettiamolo nei film horror i ragazzi di colore sono sempre quelli simpatici che in realtà non hanno colpe, o almeno meno degli altri, e muoiono tra i primi). Immagine questi cinque ragazzi che si fanno beccare mentre fanno un sacrificio umano da un ragazzino, cosa potrebbe mai succedere?
“Banale” direte. Un pochino ma comunque un film carino per una serata con gli amici. La regia è semplice ma rende molto bene. I movimenti di camera sono molto fluidi e coerenti con le scene aumentando la suspense, la calma o l’ansia. Questo film in oltre è molto ironico, e sa far ridere, si un horror che fa ridere. Una delle cose che più ho apprezzato è il fatto che le scene creepy e splatter iniziali sono molto ironiche e sono volutamente trash, andando avanti però diventano sempre più coinvolgenti fino a diventare quasi drammatiche e inquietanti. Ovviamente come quasi ogni horror recente troviamo dei jumpscare ma non sono esasperati, hanno un buon tempismo e non sono frequenti. Per quanto riguarda le uccisioni alcune sono esagerate e super trash, le ho adorate, mentre alcune mi sembrano un po’ forzate e un po’ too much. Non si può mai scampare a una scena romantica, anche se inutile, l’ho trovata carina, un po’ impacciata e tenera, ti prepara bene al finale, un attimo di calma in mezzo alla tempesta. Quello che ho trovato a tratti irritante nel film è il fatto che il giovane protagonista continui a girare attorno ai cattivi senza allontanarsi e scappare via anche se in alcuni momenti ne avrebbe avuto l’occasione. Il finale voleva essere epico ma non ho capito se lo è stato o no, mi ha lasciata interdetta, ma la canzone usata è un classico spettacolare, anche se un po’ banale per la scena.
Tirando le somme direi che è un film adatto a una serata con popcorn e amici, tra risate e tensione, di sicuro a qualcuno verrà qualche accidente.
Arrivederci alla prossima recensione. Cit.
La vostra Nihail.