Bentornati nel Sottosopra!
Buongiorno amici e bentornati nel Sottosopra.
Io sono Eleven’s Eggo e sono una nuova aggiunta a quest’incredibile famiglia nerd. Immagino abbiate capito di che cosa vi parlerò oggi.
Venerdì 27 ottobre è stata finalmente rilasciata la seconda stagione di Stranger Things, anticipata da un’incredibile campagna pubblicitaria organizzata da Netflix. Se siete di Milano, infatti, avrete modo di andare a caccia dei demo gorgoni, accompagnati dalle indicazioni di Dustin: vi basterà chiamare il numero 348 2321492, ovviamente gratuito, per ricevere le prime indicazioni e la mappa degli avvistamenti!
Ma veniamo al dunque.
Stranger Things 2.
Io, personalmente, fremevo e non vedevo l’ora di vedere i nuovi episodi, di capire e scoprire, in particolare, il destino di Eleven e Will. Da brava maratoneta quale sono, ho già finito la serie e sono tornata al punto di partenza: non vedo l’ora che sia il prossimo anno per sapere come va a finire!
Ebbene si, le risposte in questa stagione sono sicuramente tante, ma i nuovi quesiti che si presentano sono altrettanti, per dare l’incipit alla già annunciata terza stagione. Abbiamo delle aggiunte al cast, che però ho trovato non troppo utili ai fini dello svolgimento della serie, ma, chissà, magari con la prossima stagione mi ricrederò.
Ci ritroviamo ad affrontare il prevedibile stress post-traumatico di Will, interpretato da un incredibile Noah Schnapp. Anche Winona Ryder ci regala una nuova brillante interpretazione di Joyce, che continua a farci emozionare per l’attenzione e l’amore dedicati ai figli e per le incredibili deduzioni (anche se la scena con le luci di Natale rimane senza alcun dubbio iconica).
Le vicende che attraversano questa seconda stagione, che si apre con un salto temporale di un anno rispetto alla fine della precedente, ci portano sempre di più ad esplorare l’Upside Down. Assieme a Mike, Dustin, Lucas e Will riprendiamo il nostro viaggio in quel di Hawkins, che ci riserva ancora più inquietanti scoperte. I flashback non mancano e ci aiutano a riempire i vuoti lasciati. Le varie storyline portano a galla segreti che durante la prima stagione avevamo solo intuito.
Nonostante la mancanza dell’effetto sorpresa, che ha caratterizzato l’uscita della prima stagione, non posso che giudicare positivamente Stranger Things 2. La storia mi ha coinvolta totalmente, quasi da non riuscire a stoppare, ad eccezione di un particolare episodio (che non vedevo l’ora che finisse per riprendere la storia principale) di cui, però, magari parleremo in seguito.
E adesso non ci resta che aspettare un altro anno per scoprire quali altre mostruosità ha in serbo Hawkins per tutti noi. Ovviamente, io non vedo l’ora. E voi?
– Eleven’s Eggo
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