Ed eccoci di nuovo a discutere di Black Mirror. Si prospettano spoiler a vagonate, siete avvisati!
Non credo sia possibile esaurire tutte le questioni suscitate da questa serie TV in una recensione, ma credo sia il caso di soffermarci almeno su alcune delle tematiche che, secondo me, hanno una rilevanza maggiore per la società in cui viviamo e che hanno dunque il potere di farci riflettere. Ogni puntata ci propone delle visioni distopiche di possibili futuri non troppo desiderabili, concentrandosi su temi differenti, come per esempio il bodyshaming, portato all’esasperazione nella seconda puntata della prima stagione, nella quale le persone grasse vengono derise in programmi televisivi e trattate come la feccia della società. Ho trovato questa puntata una delle più tristi perché, nonostante il miglioramento dello stile di vita del protagonista, non è riuscito nel suo intento di cambiare la società in cui si trovava.
Ciò che caratterizza Black Mirror è la presenza di tecnologie nuove ed avanzate. Ci vengono così mostrate delle realtà in cui è possibile rivivere i propri ricordi attraverso un chip inserito nel proprio cervello, o in cui si può acquistare un umanoide per rimpiazzare una persona cara defunta, o in cui la tecnologia è riuscita a far fronte all’estinzione delle api ricreandole sotto forma di robot.
Un argomento ricorrente all’interno della serie è quello dei social media. Ci vengono mostrati come altamente influenti nella nostra società e ci viene mostrato quanto potrebbero condizionare le nostre vite. Il tema dei media può essere ricollegato a quello del cyber bullismo, argomento che, anche se in modo velato, compare in molte puntate, nelle quali ci troviamo a riflettere sulla non curanza con cui alcune persone scrivono i propri pensieri in rete.
Un episodio che mi ha messo i brividi e sul quale ci terrei a soffermarmi leggermente di più è il 04×04, in cui i soldati si trovano a combattere contro dei “parassiti” che stanno minacciando la razza umana. In realtà, nelle menti delle persone era stata installata una maschera, che celava la vera natura di questi “parassiti”, che non erano altro che persone normali, che però presentavano una maggiore probabilità di sviluppare malattie, tumori, ecc. Sembra quasi il mito della “razza perfetta” che ritorna, portato però all’esasperazione dalle conoscenze tecnologiche che possiede l’umanità (ma possiamo davvero chiamarla umanità in questo caso?).
Ma non è finita qui. Altri temi altrettanto delicati vengono trattati in maniera schietta e decisa, come l’omicidio, l’eutanasia, la pedofilia, i ricatti a sfondo sessuale, e ci vengono sottoposti in maniera tale che, alla fine della puntata, ci ritroviamo ancora a pensare a ciò che abbiamo visto.
Probabilmente, le questioni da me suscitate sono solamente una minima parte di quello che è realmente Black Mirror. Ogni episodio possiede una sfera a se stante, che meriterebbe di essere analizzata in dettaglio, senza tralasciare nulla.
Ora non ci resta che aspettare la prossima stagione, disponibile su Netflix a partire dal 29 di dicembre (simpaticamente definito il black friday) e che si prospetta carica di emozioni. Se non avete ancora visto le prime quattro stagioni… Cosa aspettate?
– Eleven’s Eggo
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