Perché Fullmetal Alchemist è considerato uno dei manga migliori degli ultimi anni?

Perché Fullmetal Alchemist è considerato uno dei manga migliori degli ultimi anni?

Febbraio 5, 2018 0 Di thenerd

Fullmetal Alchemist (鋼の錬金術師 – Hagane no renkinjutsushi, “L’alchimista d’acciaio”) è un manga scritto e disegnato da Hiromou Arakawa. Pubblicato da Square Enix Monthly Shounen Gangan, ha avuto una durata di quasi dieci anni (12 luglio 2001 – 12 giugno 2010) con un totale di 108 capitoli + uno speciale.
Sono stati realizzati due anime diversi: il primo, nel 2003, “Fullmetal Alchemist”, con 51 episodi, segue inizialmente la trama del manga, ma finisce poi per staccarsi – anche perché, all’epoca, il manga non era concluso. Il secondo, invece, con 64 episodi, “Fullmetal Alchemist Brotherhood”, è la trasposizione che ogni fan vorrebbe, dato che è circa identico al manga.
Molti adolescenti spesso mi chiedono perché dovrebbero leggerlo o guardarlo, che cos’è che ha in più rispetto ad altre serie, e perché sia così famoso.
Secondo me, ci sono tre grandi motivi per ritenere che FMA sia una spanna (e anche qualcosa in più) sopra tanti altri shounen:
I personaggi.
Tutti i personaggi all’interno dell’opera sono una vera chicca. Perché? Per due ragioni.
La prima è che sono stati concepiti bene, sono solidi, ognuno di essi ha determinate caratteristiche
e le ha per un motivo, a partire dal colore dei capelli o degli occhi, e, nonostante crescano e si evolvano, rimangono sempre loro stessi, senza perdere ciò che li caratterizza davvero, e questo è un tratto che apprezzo moltissimo, perché è reale.
Noi persone reali cresciamo e maturiamo, ma è difficile staccarsi del tutto dal “noi” del passato, perché ci sono certe cose che compongono la nostra essenza, senza le quali non saremmo noi. Quindi questi personaggi non sono stereotipati, sembrano veri in tutto e per tutto.
La seconda ragione è che sono tutti quanti essenziali alla trama, chi più e chi meno, chi per aiutare i protagonisti e chi per invece metter loro i bastoni fra le ruote, ma vengono tutti valorizzati il giusto. E questo è anche molto importante, perché in troppe opere (sia manga che libri o film) ho visto una marea di personaggi dal potenziale enorme, ma che non venivano sfruttati semplicemente perché venivano
dimenticati dall’autore.

– Il giusto mix fra risate e pianti.
Una cosa che noto molto nelle opere di oggi, è che si tende a inserire troppe parti comiche. È giusto voler rendere il manga un su e giù di emozioni, ma devono essere calibrati, se ci sono tanti su devono esserci altrettanti giù. In FMA i momenti divertenti non mancano (uno fra tutti, Alphonse che nasconde gattini nell’armatura), ma i traumi che lascia questo manga sono un qualcosa che hanno segnato una generazione di ragazzi (abbiamo tutti imparato che no, non è una buona idea fondere tua figlia con il cane).
Questo fa sì che il lettore apprezzi di più entrambi i sentimenti: le scene comiche saranno come una boccata d’aria fresca, mentre quelle angst verranno sentite con ancora più enfasi.

– I combattimenti.
FMA è uno shounen, quindi ovviamente dovevano esserci dei combattimenti. A dir la verità sono abbastanza frequenti, ma anche in questo aspetto c’è un motivo: ogni combattimento permette non solo la crescita dei protagonisti, ma anche l’acquisizione di informazioni sempre più vitali. È dai combattimenti che si creano alleanze o si rafforzano i dissapori. In più, sono combattimenti dinamici, che coinvolgono anche l’ambiente circostante, perché con l’alchimia a disposizione i personaggi riescono a creare cose pazzesche – e qui l’anime ha fatto davvero un ottimo lavoro.

Non ho voluto dedicare una voce alla trama, perché è davvero molto complessa: questo perché sia la trama principale che la sottotrama sono strutturate in modo tale da confondere il lettore, più si va avanti più le due trame sembrano andare in parallelo, senza toccarsi mai, quando invece alla fine erano collegate dall’inizio, ma un inizio posto prima della storia che viene raccontata.
Siete confusi? Bene, l’idea è quella :p

Mi rendo conto che detto così non sembra niente di innovativo, ma all’epoca lo fu totalmente. Una sorta di rivoluzione dalla solita trama degli shounen del periodo, FMA è un’opera che va a fondo, tratta temi delicatissimi e ha un sacco di riferimenti alla nostra realtà. Aiuta anche a capire la società, a come funziona, e non è certo qualcosa che viene mostrato ogni giorno.
Quindi, leggete Fullmetal Alchemist! O guardatelo, adesso che sta su Netflix! Personalmente, da “purista”, preferisco Brotherhood, ma anche la serie del 2003 ha i suoi pregi.

E voi che invece l’avete già letto, cosa ne pensate? Siete d’accordo, avete qualcosa da aggiungere? Lasciate un commento e fatemi sapere la vostra opinione!
Al prossimo articolo!

Rainbow Umi