Lady Bird: bidimensionalismo e stereotipicizzazione.

Lady Bird: bidimensionalismo e stereotipicizzazione.

Marzo 3, 2018 1 Di Poison El

Unknown

Di tante cose che si posso dire di questa pellicola, una di queste è necessariamente primaria: non è niente di che. Per quanto questo film avesse attirato soprattutto l’attenzione e la curiosità di un vasto pubblico, non merita il costo del biglietto al cinema – se non fosse che è candidato agli oscar, certo.

Lady Bird è la storia di una ragazza che decide di chiamarsi così, nonostante non fosse il suo nome di battesimo, che ha un pessimo rapporto con le convenzioni sociali e sua madre, che ammira silenziosamente moltissimo. Saiorse Ronan è forse un pregio del film, malgrado le abbiano scritto e affidato un personaggio senza spessore, evoluzione – anzi, se vogliamo possiamo parlare di involuzione – e senza alcuna peculiarità. Anzi, il personaggio è largamente stereotipato in maniera esasperatamente fastidiosa. Il problema non è creare una figura marcatamente “alternativa”, ma esasperare il personaggio con ‘connotazioni alternative’. Per quanto mi riguarda, la sceneggiatura è sopravvalutata e, in alcun modo salvabile da nessun punto di vista. Gli stessi personaggi attorno a cui ruota la storia sono piatti, bidimensionali. L’unico su cui puntavo era il padre Larry, interpretato da Tracy Letts. Ma nemmeno lui ha purtroppo avuto un’evoluzione degna di essere definita tale. Ha perso il lavoro, ma continua a dare tutto quel poco che ha a ChristineLady Bird per intenderci – ma a lei sembra non bastare mai. I suoi progetti sono molto più importanti della vita di suo padre, della sua depressione, delle difficoltà famigliari che già ci sono e che lei stessa crea ad un certo punto. Ma niente, pare accorgersene solo alla fine, quando si sta trasferendo in università. A quel punto accetta persino il suo cognome, torna sui suoi passi, sembra quasi dire “il mio essere alternativa era tutta una facciata perché volevo attenzioni”.

Le tempistiche? Poco chiare. Se non si è in grado di far comprendere l’avanzare del tempo, mettete didascalie come nel 1895. Grazie.

La recitazione è davvero buona però. Soprattutto di Laurie Metcalf, la madre. Il personaggio può essere detestabile, severo, ma di spessore. Lei capisce che per aiutare Christine a crescere deve farla sbattere sui suoi stessi errori e propositi. Malgrado tutto, malgrado lei stessa soffra, riesce nel suo intento. A quel punto però, Ladybird è distante, è in un altro stato. Scenografia, trucco e costumi sono adatti all’epoca che il film tratta ma senza alcuna particolare menzione. La regia è abbastanza pessima da qualunque punto di vista, a parte qualche inquadratura significativamente connotativa.

-Poison El