Oscar 2018: Il bicchiere di vino rosso di Jennifer Lawrence e il vestito – lampadario di Salma Hayek?

Oscar 2018: Il bicchiere di vino rosso di Jennifer Lawrence e il vestito – lampadario di Salma Hayek?

 

Il 4 marzo 2018 si è tenuta una – forse la più importante – cerimonia cinematografica: gli Oscar.

Lo spettacolo, presentato da Jimmy Kimmel, si è svolto a Los Angeles come ogni anno. Ma, se l’anno scorso era stato un po’ sopra le righe per l’apparizione casuale – forse, non si saprà mai – del pubblico all’esterno, quest’anno lo show è rimasto irrimediabilmente piatto come mai prima d’ora.

Certo, è una cerimonia di classe. Forse, essendoselo dimenticato l’anno scorso, dovevano fare ammenda? Boh, chi lo sa.

Gli Oscar iniziano comunque tardi, persino il red carpet è in ritardo rispetto al solito e, tra il vestito-lampadario di Salma Hayek e Jennifer Lawrence che comincia a bere vino rosso perché non sopporta più la noia – ti capiamo, Jen, non preoccuparti – inizia infine lo show.

I vari vincitori vengono scremati in fretta – tanto che ad un certo punto mi sono chiesta se alcune categorie fossero già state annunciate, ma grazie al Nabbo che cercava di non addormentarsi e a NerdHerd sono riuscita a stare sempre aggiornata – così tra una categoria e l’altra sono riusciti ad inserire delle esibizioni musicali, ovviamente nominati come “Miglior Canzone”.

Lo spettacolo ha proseguito con pochi picchi – se non nessuno – per attirare l’attenzione degli spettatori. Nemmeno il momento in cui Margot Robbie e Mark Hamill hanno portato le caramelle ad una parte del pubblico.

 

Però lì era sicuramente invidia perché io le caramelle da parte di Margot Robbie me le meritavo dopo premiazioni del genere.

 

Lo show prosegue in maniera piatta e banale, a parte alcuni momenti che ho fortemente apprezzato. Come il discorso di Frances McDormand e la dedica di quel premio alle donne – in virtù di quello che è successo quest’anno, ovviamente. Ma di questo l’Academy non se ne è minimamente occupata.

 

Insomma, nell’anno del caso Wenstein, dopotutto, perché mettere in primo piano le donne?

 

Oppure ho adorato quando Meryl Streep si è alzata – perfetta e unica come sempre – esortata dall’attrice premio oscar Frances McDorman. In quel bellissimo discorso è stato citato l’inclusion rider, una clausola che permette alle attrici, e in generale alle minoranze, di far rispettare un certo livello di inclusività al cast e alla troupe nel film in cui lavoreranno. In sintesi, una clausola che garantisce la presenza di donne, neri e altre minoranze.

In seguito, Frances McDorman ha spiegato anche dietro le quinte cosa intendesse per “inclusion rider”, dicendo:

“You can ask for or demand at least 50% diversity in not only the casting and the crew. The fact that I just learned that after 35 years in the film business – we aren’t going back”.

Che significa “Si può chiedere o richiedere almeno il 50% di “diversità” non solo per il casting e la crew. Il fatto che l’abbia appena saputo che dopo 35 anni nel mondo del cinema – non stiamo andando indietro”.

 

Inoltre, quest’anno stranamente non è stato citato il presidente Donald Trump – ma state tranquilli, sono certa che se Meryl avesse vinto, cosa che speravo con tutto il cuore, avrebbe sicuramente detto qualcosa.

Un altro bel momento è stato vedere BB-8 sul palco degli Oscar. Il robottino di Star Wars ha decisamente ravvivato la scena, per quanto la sua comparsa sia durata molto poco.

Ho trovato lo show decisamente piatto e con pochi picchi di interesse.

Dopotutto erano solo i 90 esimi, no?!

Speriamo che gli Oscar del 2019 siano decisamente più vivaci.

 

Ps: non disperiamoci per la non vincita di ‘Logan’. È la prima volta che un film “cine-comics” – anche se non lo considero affatto tale, ma anzi un ottimo film drammatico a tutti gli effetti – viene candidato ad un premio che non riguardi gli effetti speciali o i costumi.

Per quanto mi riguarda – sebbene la vittoria in questa categoria (Sceneggiatura Non Originale) sia stata molto prevedibile – sono orgogliosa che AL film su Wolverine sia stato riconosciuto un simile merito.

 

 

-Poison El

 

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Poison El

[Proofreader e Editor. Digital Content Creator. Blogger. Artist. Traveller. Aspirant Writer.]

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