Eccoci alla seconda parte!
Il punto di forza di questa serie è la Regia e anche stavolta non delude, anzi: è sempre molto interessante il modo in cui hanno deciso di inquadrare personaggi, situazioni e luoghi.
Il problema di Tredici? La sceneggiatura. Oh, potrete dire quello che volete, ma scrivere una sceneggiatura sopra un’altra sceneggiatura è sempre una cosa da non fare.
NON COPIATE A CASA, è NOCIVO QUESTO METODO.
Purtroppo è qualcosa di cui mi sono accorta subito: le tempistiche sbagliate. Mi dispiace, ma esiste una cosa che si chiama ‘divisione per scene’ ed è un esercizio che viene dato da fare anche ai giovani studenti di cinema: si divide in momenti la giornata che si vuole descrivere e si cerca di far combaciare tutto.
A quanto pare, gli sceneggiatori di Tredici non si sono allenati abbastanza. O forse si sono dimenticati quanto fosse importante la coerenza. Non lo so, punti di vista in questo caso.
Non credo che però la recitazione degli attori sia uno dei problemi di questa serie – a parte l’attrice di Hannah Baker, Katherine Langford – il cast è seriamente preparato da ogni punto di vista. Se posso, per quanto il personaggio sia davvero controverso, trovo che Justin Prentice– interprete di Bryce Walker – sia creato un personaggio con mille sfaccettature. Un antagonista che è molto ben costruito. Chi avrà visto la serie potrà ben capire a cosa mi riferisco.
Miles Hidzer rimane però il migliore. Alex Standhall è un personaggio costruito bene, interpretato bene, che ha avuto una bellissima evoluzione. Rimasto leso dal tentato suicidio, ha problemi a deambulare, ha diversi problemi con la parte inferiore del corpo e ha problemi di memoria. Miles interpreta benissimo questo malessere – sia fisico sia psicologico – che si impone in maniera abbastanza perturbante tra lui e i suoi amici. Ma Alex, per quanto poco ricordi, ha imparato da quello che è successo e – malgrado gli scatti d’ira per la frustrazione delle proprie ‘disabilità’ – lui è molto presente per i suoi amici: per Zach, per Clay, per Jessica.
Nessun altro personaggio è così degno di menzione da essere in questa recensione.
Ora qui e elencate Tredici ragioni per non guardare questa serie:
Mi permetto di concludere dicendo solo una cosa: posso riavere le mie 26 ore della mia vita?
Un saluto dalla vostra Poison El – un pochino frustrata per il tempo perso.
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