A spasso per i Cinque Regni con Elvio Ravasio
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Chi è Elvio Ravasio? Cosa, a tuo parere, ti rende “te”?
Bella domanda. Chi è Elvio Ravasio? Un sognatore, un entusiasta, un ottimista, a volte un illuso, una persona che non molla mai e che crede in quello che fa fino in fondo, una persona che crede nell’amicizia e nei valori fondamentali e, infine, una persona che ama raccontare storie.
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Come ti sei avvicinato alla scrittura?
Ricordo alle elementari, quaderni pieni di astine per familiarizzare con lo strumento. Ricordo una critica di una maestra (credo in quinta elementare) che mi disse che il mio tema era troppo fantasioso. Ma forse intendevi alla scrittura di un libro? In quel caso esiste solo una risposta: volevo raccontare una storia a mia figlia allora undicenne, ricordo che le leggevo ogni capitolo appena finito prima di dormire.
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Quanto hai cominciato a capire che avresti voluto fare della scrittura la tua vita?
Non lo so ancora se voglio fare della scrittura la mia vita. Amo scrivere e mi piacerebbe poterlo fare ogni giorno prendendomi il tempo necessario. Il fatto che possa diventare un lavoro mi fa un po’ paura. Paura di dover scrivere per rispettare una scadenza, di essere obbligato a sfornare libri per contratto e non per piacere. Diciamo che dovrei diventare abbastanza famoso e ricco con le mie attuali opere da poter decidere di scrivere quando voglio, come voglio e dove voglio. In questo caso sarebbe perfetto. E poi diciamolo, in Italia gli autori che campano esclusivamente di scrittura si contano su due mani.
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Raccontaci un po’ la trama della saga che stai scrivendo! So che è un progetto molto corposo e interessante.
Riassumere quattro volumi in poche righe non è cosa semplice. Come tutto il fantasy classico la mia opera si rifà al viaggio dell’eroe. Un viaggio dove niente è scontato, colpi di scena e ironia accompagnano i tre ragazzi protagonisti in un’avventura in terre misteriose e fantastiche, permeate di Magia e creature bizzarre. Per non assomigliare a centinaia di libri già scritti ho preferito creare un mio mondo inventando popolazioni, animali e unità di misura in modo da non creare situazioni che richiamassero qualcosa di già letto o già visto. La prima avventura svela ben poco del Mondo dei Cinque Regni che prenderà forma strada facendo, irretendo il lettore in una trama sempre più complessa alla scoperta di regni volutamente tenuti separati ma inconsapevolmente uniti da un passato arcano. La crescita sia dei personaggi che della struttura della storia è esponenziale, fino a un epilogo crudo e intenso.
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A quale genere ti sei approcciato per primo?
Nasco con la fantascienza, Asimov in primis. Poi ho letto prevalentemente fantasy e avventura con qualche deviazione all’horror, allo storico e ai classici ma l’ottanta per cento delle mie letture sono a tema fantastico.
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Quale genere preferisci scrivere?
Ho pubblicato diversi racconti in antologie di vario genere, mi piace sperimentare ma il mio vero amore rimane il fantasy, anche se il mio prossimo libro sarò di fantascienza. Credo siano due generi che danno spazio alla creatività, che permettono soluzioni non ancorate a stereotipi o archetipi convenzionali. Pur dovendo mantenere un certo livello di credibilità (non si può risolvere tutto con la magia) rimane comunque il genere in cui riesco a identificarmi di più.
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Quale è stata la prima cosa che hai scritto?
Una poesia a diciotto anni, ho partecipato a un concorso per gioco, ero in vacanza in toscana, e ho vinto il secondo premio. Ma detto tra noi quella arrivata prima era raccomandata J.
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Hai sempre avuto il sogno di fare lo scrittore?
Ho avuto tanti sogni durante la mia vita, ricordo che da piccolo mi chiedevano cosa volessi fare da grande e rispondevo il miliardario. Ci sto lavorando. I sogni nella vita cambiano, così come i gusti, non ricordo di aver mai voluto fare lo scrittore fino a quando scrissi il primo libro per mia figlia, venti anni fa, e da allora è un sogno ricorrente e persistente. Con le clausole di cui sopra.
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Leggi spesso? Se sì, quali generi?
Ovviamente leggo spesso, molto più di quello che scrivo. Leggendo si impara. Mi piace cambiare autore in lettura, è difficile che io legga due libri dello stesso autore di fila, o almeno è capitato poche volte. Mi piace apprendere cambiando stile e modo di scrivere, allargando le mie conoscenze e aprendo la mente. Come ho già accennato prima leggo prevalentemente fantasy.
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Presentaci uno dei tuoi protagonisti. O più di uno, se preferisci.
I protagonisti principali sono tre, con una serie di coprotagonisti che appaiono e scompaiono per varie ragioni e gli immancabili draghi. Ci sono due ragazzi, Elamar e Gotland e una ragazza, Nayla. Ho voluto dotarli di caratteri differenti e contrastanti per creare dialogo e confronto ma anche per accentuare come si possano superare le differenze collaborando per raggiungere uno scopo comune. I quattro libri narrano della loro vita, delle loro paure, dei loro dubbi, del loro coraggio e delle loro scelte. Argomenti molto reali in un paesaggio fantastico che avvicinano il lettore sempre più a uno di loro o a tutti loro portandolo a vivere l’avventura in prima persona.
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Tre cose che ama la tua protagonista/ il tuo protagonista.
Parliamo del protagonista cardine che è Elamar, personaggio interessante, a volte integerrimo, a volte puerile. Ama scherzare, una vena goliardica a volte infantile, ama la lealtà e l’onore e ama Nayla più dell’aria che respira anche se non lo da a vedere.
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Due cose che rendono “se stesso” il tuo protagonista / la tua protagonista.
Quello che lo rende se stesso è un grande senso di responsabilità. Può essere menefreghista, impulsivo, ingenuo, immaturo, ma se bisogna salvare il mondo lui c’è.
13. Come ti è venuta l’idea per la saga “La Cronaca dei cinque regni”?
Strano a dirsi, mi è venuta scrivendo. Avevo una tale quantità di idee in testa, e sempre di nuove se ne aggiungevano, che le parole uscivano come per magia. Quello che mi contraddistingue è la passione che metto in tutto quello che faccio e questa storia l’ho scritta con tutta la passione che avevo, ci ho messo l’anima e il cuore e credo si percepisca.
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Come definiresti la tua saga? E perché?
La definirei un epic fantasy anticonformista. Ci sono tutti gli elementi del fantasy classico ma ci sono anche deviazioni più o meno identificabili. Alcune solo per intenditori altre più riconoscibili. A voi scoprirle.
15. Di cosa parla questa saga?
Parla di Magia, di Draghi, di crescita interiore ed esteriore, di territori fantastici, di leggende, di antichi libri di incantesimi, di immortali, di avventura, e di poteri soprannaturali, ma anche di perdita, di dolore, di paura, di sacrificio, di odio, di possessione, di resa e infine di speranza.
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Grazie Elvio! Saluta la Nerd family!
Grazie mille a voi e a chi, come voi, mette passione nelle cose che fa.
Alla prossima avventura.
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-Poison El