“Dalle ceneri al Fumo”

“Dalle ceneri al Fumo”

Oggi diamo il via ad una rubrica che parla di avventura; con questo nuovo incontro domenicale parleremo di episodi GDR, background di personaggi,  racconti fantasy, fantascientifiche e oltre! Tutto ciò che vedrete pubblicato è di nostra proprietà intellettuale. Per quanto riguarda i racconti sono estratti e punti di partenza (vi capiterà di incontrare passaggio non chiaro magari)  quindi non sono completi, per leggerli nella loro interezza dovrete aspettare la loro pubblicazione futura. Per ora godetevi questa nuova rubrica e tirate un d20 per incoraggiarci!

Il vento soffiava ed alimentava le fiamme, ormai quasi spente, che bruciavano le poche capanne rimaste in piedi.  Dean era inginocchiato con la schiena curva, con il mento appoggiato sul petto e le lacrime bagnavano il terreno sottostante. Le sue mani ruvide toccavano terreno, interamente ricoperto di cenere. L’incendio era andato avanti per giorni, i corpi di tutti i residenti bruciati secondo il dogma. Una pratica dura e necessaria per purificare quei corpi dal potente demone che li aveva posseduti, tra quei infiniti pezzetti di cenere vi erano anche la moglie di Dean, unico suo grande amore, Anatalia. I suoi lunghi capelli biondi erano cenere e fumo, i suoi grandi occhi verdi erano cenere e fumo, le sue mani vellutate erano cenere e fumo ed il suo viso comune era cenere e fumo. L’unica donna amata da Dean morta, nessun rituale avrebbe potuto portarla in vita, nulla avrebbe potuto restituire a Dean gli sguardi del suo amore, nulla gli avrebbe restituito i baci appassionati, le notti peccaminose, le risate nella piccola cucina o le litigate che finivano sempre con un abbraccio ed una carezza. Tutto ciò che Dean aveva sognato ed era riuscito a vivere era distrutto, si forse per necessità, ma distrutto irrimediabilmente dalla furia del grande leone bianco.

Dean si alzò lentamente mentre tutto il fumo lo seguiva e la cenere gli si appiccicava alle vesti, come se quelle ceneri avessero qualcosa da raccontagli, come se tutto quella morte e quel dolore dovesse seguirlo per sempre.

L’inquisitore camminava per i resti del suo villaggio fino a quella che una volta poteva definirsi casa, la vista era straziante. Solo qualche muro era rimasto in piedi, Dean entrò e si girò per le camere a passo lento mentre riviveva per l’ultima volta i suoi ricordi quando posò il piede su qualcosa di duro, qualcosa di rettangolare, qualcosa che il fuoco e le fiamme non avevano prese. Forse era stata una fortunata coincidenza o forse un segno, in ogni caso Dean raccolse il piccolo oggetto argenteo e vide l’armonica che Anatalia gli aveva regalato come dono di nozze.

Pochi minuti dopo un drappello di guardie arrivò e vide Dean, unico sopravvissuto a quel terribile massacro. Purtroppo l’incarico di Dean di sterminare ogni forza demoniaca a qualsiasi costo non era stato approvato dal conte della zona e l’ordine di quei soldati era semplice: eliminare o catturare qualsiasi sospetto. Il conte non aveva osato avvicinarsi al villaggio sapendo che era infettato, ma sapeva che Dean ed Agoroth erano in zona per purificarlo. Così aveva preso due piccioni con una fava: epurato il villaggio e trovato un capro espiatorio.

Una delle guardie smontò da cavallo, estrasse la spada e fece passo verso Dean, poi parlò: “ Dean Singer, inquisitore supremo. Voi siete in arresto per ordine di sua maestà il Conte Huberto Nox Lanz . Nostro compito è di scortarvi al castello, dove sarete impiccato per questa vostra barbarie insieme al vostro famigerato amico Agoroth, Il Leone Bianco ch..” Dean interruppe la guardia e disse: “ Agoroth non è mio amico, io avrò la sua testa un giorno di questi. E io non sono Dean Singer, inquisitore supremo. Io da oggi Sono Dean, inquisitore del dolore, colui  Cavalca il Fumo e la Cenere. Io ho sterminato tutto questo villaggio infetto dal male di antichi demoni e non sarà una drappello di uomini senza palle a fermarmi.” Dean estrasse una delle sue due pistole e sparò.

Dean Singer era morto sotto quella cenere, ma era nato colui che  avrebbe cavalcato il fumo e la cenere.

Estratto da: ” Storie di Racconti Fantastici”

 

Il Nabbo della porta accanto!