Il teatro degli arcani: l’imperatore – una famiglia, un destino

L’imperatore 

L’Italia è un paese ricco di miti e leggende, perfetto per ambientazioni fantasy, come nel caso del libro: Il teatro degli arcani: l’Imperatore di Alessio Banni e Chiara Maglicane ed edito dalla casa editrice Nativi Digitali.

Trama

Ettore è un ambizioso studente universitario senese, istruito per essere l’erede della dominante famiglia Visconti, non che custode di un antichissimo segreto: la maschera dell’Imperatore. Un oggetto magico in grado di controllare la mente altrui, di attraversare un mondo che viene definito l’Altrove. Un mondo abitato da creature terrificanti come il demone Baphomet che metteranno in grave pericolo il giovane Ettore e la sua morale.

Nel prologo di Il teatro degli arcani: l’imperatore incontriamo un giovane Ettore bambino insieme alla  zia Marianna scegliere una carta dal mazzo dei tarocchi. La scelta ricade su quella dell’imperatore e questo segnerà il suo destino. È evidente, nel corso delle pagine, la conoscenza dei tarocchi da parte degli autori.

“Ci insegnano a superare noi stessi, a
divenire ciò che veramente siamo destinati a essere”.

La trama del libro è semplice, ti cattura e ti invoglia a continuare la lettura pagina per pagina.

In questo libro gli elementi interessanti sono principalmente due – e racchiudono poi tutto il significato della storia – il primo è la presenza di un altro mondo, qui definito con il nome di L’altrove – sì, è vero, la presenza di un altro mondo non è una novità, ma per me è tra gli elementi base in un fantasy-, l’altro elemento è il personaggio del protagonista, nonostante sia un personaggio che non sappia nemmeno il significato della parola modestia. Difatti, dice:

 

“Gli uomini non sono capaci di governarsi da soli.

Se lasciati a se stessi, conducono il mondo alla rovina.

Distruggono la società, facendosi guerra l’un l’altro per il potere e la ricchezza, infine arrivano al collasso. 

Gli uomini devono essere governati, per non lasciare posto al caos.” 

È evidente – soprattutto dalla sua visione sull’essere umano – quanto sia sicuro di sé e questo è ancora più accentuato dall’eredità e dal peso che il suo cognome comporta. In altri libri spesso il personaggio principale – che interpreta lo stesso ruolo di Ettore – è insicuro, si sente incapace di compiere la missione che gli è stata affidata… invece Ettore no.

Commento

Interessante è la capacità degli autori di descrivere con poche parole la situazione politica e sociale in cui è ambientata la storia.

Lo stile è fluido e scorrevole. Il teatro degli arcani: l’imperatore è scritto bene e in modo semplice, con elementi accattivanti. Primo fra tutti l’ambientazione: prima a Faenza e poi nella Siena del 1995. Ettore non è il semplice rampollo di una dinastia qualunque, ma bensì un Visconti.

Questo libro mi ha talmente rapito che l’ho finito in un giorno. Mi ha lasciata con domande e curiosità, tanto da augurarmi che sia in fase di scrittura un secondo volume dare risposta a tutti i dubbi e le questioni lasciate in sospeso.

Ottima lettura. Consigliatissima!

 

A presto,

Kya

Kya

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