Dopo ‘Il Mercante dei Profumi’, conosciamo  Enedhil e Gabrielle

Dopo ‘Il Mercante dei Profumi’, conosciamo Enedhil e Gabrielle

Settembre 28, 2018 3 Di Poison El

Ciao ragazze! Benvenute in questa breve intervista!

 

Ciao Giulia e grazie alla The Nerd’s Family per averci accolto!

  • Chi sono Enedhil e Gabrielle? Cosa, a vostro parere, vi rende “voi”?

Enedhil è una personcina un po’ strana, silenziosa e con la testa sempre persa in mille mondi fantastici. Adora i gatti, i boschi, i corsi d’acqua, i castelli e ripete sempre a tutti che non si deve mai smettere di sognare.

Gabrielle è lo pseudonimo con cui ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo della scrittura ed è nata circa quattro anni fa per una serie di singolari coincidenze. O forse è stato il destino a portami a percorrere questa strada, d’altra parte sono convinta che quelle che chiamiamo coincidenze non siano altro che i segni inviati dall’universo per indicarci quale strada percorrere. Oggi vivo questa passione in modo molto leggero, quasi fosse un gioco. Sicuramente è un modo bellissimo per creare mondi fatti di creature magiche e guerre, di personaggi che prendono vita nel momento stesso in cui tu li fai vivere, sorridere, piangere, amare.

Cosa ci rende “noi” è una domanda interessante. La complicità, l’umiltà, la passione per un genere che entrambe amiamo, la capacità di relazionarci e di metterci a confronto, il completarci su tutto ciò che riguarda il processo di scrittura e realizzazione dei romanzi.

  • Come vi siete avvicinate alla scrittura?

E: Dopo aver visto al cinema “La Compagnia dell’Anello”. Dentro di me è scattato qualcosa, il bisogno di scrivere per raccontare una storia diversa da quella vista sullo schermo. Così ho iniziato con le mie prime fanfiction. Ho raccontato di un amore che andava oltre i generi e le razze, e non mi sono più fermata.

G: La mia prima esperienza di scrittura risale a più di quattro anni fa. Sono stata invitata a dare voce a un personaggio all’interno di un gioco di ruolo e, nonostante fosse la prima volta che mi cimentavo in questa arte, ho capito che non sarei più riuscita a smettere.

  • Quando avete cominciato a capire che avreste voluto fare della scrittura la vostra vita?

E: Quando alla prima storia ne è seguita un’altra, e poi un’altra ancora, e così via. Perché nella testa e nel cuore continuavano a esserci nomi, emozioni e sentimenti da raccontare e non potevo fare a meno di scrivere di tutti quanti loro. Ovviamente – e aggiungerei anche purtroppo – la scrittura non è tutta la mia vita, ho un lavoro che non ha niente a che fare con questo mondo, ma mi piace affrontare ogni giorno con i miei personaggi e le loro storie a tenermi compagnia e a farmi sorridere, anche nei momenti più impensati.

G: Nella vita vera, in realtà, sono una donna single e in carriera, una carriera molto difficile visto il settore che ho scelto (sono archeologa). Mi capita di scrivere anche per lavoro, a volte cose molto piacevoli. Ma la scrittura di un libro, o una serie di libri come nel nostro caso, non è un lavoro. È una passione. Lo è il cercare di rendere al meglio alcuni passaggi e soprattutto alcune emozioni. Non saprei dire se scrivere è la mia vita, ma per il momento è qualcosa di importante, un motivo in più per alzarsi dal letto la mattina.

  • Raccontateci un po’ la trama del libro che state scrivendo!

È appena uscito il “Mercante di Profumi”, il primo libro della saga fantasy “Anthes”. In questo primo capitolo troviamo un Re sfrontato e un po’ volgare che viene cacciato dalla sua terra. Lui e il suo cavallo raggiungono Leithras, il Regno delle Anime Perdute, fondato tanti anni prima dai figli di Elfi e Uomini. Ben presto Valadier, che inizia a spacciarsi per un mercante di profumi dal nome Tillion, mosso dalla curiosità di conoscere il popolo Eterno, si spingerà oltre i confini della Foresta di Cenere. Qui conoscerà il Capitano delle Guardie di Mithren, una creatura unica nel suo genere, in grado di sedurre ogni elfo – o uomo – che incrocia il suo cammino.

Dopo i primi incontri carichi di tensione e i continui scambi di battute a cui nessuno dei due è disposto a cedere, i loro diverbi si trasformano in una seduzione che va oltre quella di un profumo. Agli opposti eppure simili, il mercante e il Capitano iniziano a incrociare sempre più spesso le loro strade, fino a quando quel cammino li porta a scontrarsi con lo spietato pericolo che incombe sulla Foresta di Cenere.

Non vi sveliamo ovviamente la fine di questo primo capitolo, ma possiamo dirvi di essere già al lavoro sul secondo volume, il cui titolo è ancora un mistero avvolto nella fitta nebbia della Foresta di Mithren. Possiamo anticipare che vi saranno altri nemici, ben più pericolosi e subdoli di quelli che conoscerete ne “Il Mercante di Profumi”, e che gli incontri tra Idalion e Valadier proseguiranno, nonostante le difficoltà che entrambi dovranno affrontare, non solo per via della loro identità e di un Regno da proteggere.

  • A quale genere vi siete approcciate per primo? E cosa avete scritto per prima cosa?

E: Ho iniziato col fantasy da piccola. Devo ringraziare mia madre, perché ha sempre riempito casa con libri di favole e mondi fantastici. Per quanto riguarda la scrittura, sempre il fantasy ma con romance m/m nelle fanfiction e ho continuato con questo genere. È quello a cui mi sento più vicina e che mi emoziona di più.

G: La me bambina si entusiasmò tantissimo quando le capitò tra le mani un libro illustrato di miti greci. Successe lo stesso con Harry Potter e, qualche anno dopo, con il lunghissimo Signore degli Anelli. Il fantasy, di ieri e di oggi, è sempre stato il mio genere, sarà perché vivo in un luogo incantato che sembra uscito davvero da un’ambientazione fantasy.

La prima cosa vera scritta è il racconto “Una moneta per i tuoi pensieri”, uscito due inverni fa. È stata la prima volta che Valadier e Idalion, i protagonisti della nostra saga, hanno assunto dei contorni più reali all’interno di una storia breve. Avrà sempre un posto speciale perché è stato l’inizio di una lunga avventura, sia per me come scrittrice che per i nostri protagonisti.

 

  • Come mai la scelta di scrivere un M/M? Non è facile con il clima che c’è oggi.

Non crediamo che possa essere definita scelta. È successo e basta. Sicuramente provare a raccontare una storia d’amore tra due uomini permette di separare in modo molto più facile quello che si racconta dalla propria vita. Poi c’è anche la componente emotiva, entrambe ci siamo sempre emozionate molto di più nello scrivere, o leggere, questo genere.

C’è anche da dire che, purtroppo, la nostra società ancora fatica ad accettare che l’amore non conosce alcuna distinzione di genere. Raccontare storie fantasy, come facciamo noi, in cui le relazioni e i sentimenti tra personaggi dello stesso sesso sono viste per ciò che davvero sono, ossia semplicemente storie d’amore come tutte le altre, è anche un modo per far avvicinare i lettori, anche casuali, a ciò che è – e deve essere – assoluta normalità.

 

  • Leggete spesso? Se sì, quali generi?

E: In passato leggevo tantissimo. Ora vorrei leggere spesso, ma il tempo è sempre poco, e il più delle volte mi ritrovo a leggere nell’unico momento possibile: mentre mangio, con la forchetta in una mano e l’ebook nell’altra. Sono sempre stata amante del fantasy, ovviamente, e anche dell’horror, dello storico e del gotico. Ultimamente leggo romance m/m, ma cerco sempre un connubio coi generi che prediligo, rispetto al solo romance.

G: Abbastanza spesso, ma meno di quanto vorrei.

Per le letture ogni tanto mi concedo qualche romanzo, di solito preferisco leggere m/m ma ho trovato libri con delle storie tra uomo e donna molto piacevoli. Come genere ricerco il fantasy. Spesso mi immergo in letture più “serie”, come libri e saggi che parlano di periodi e personaggi storici. Infine adoro tutti i libri che parlano di miti, riti, usi e costumi di popoli antichi.

 

  • Presentateci uno dei vostri protagonisti. O più di uno, se preferite.

E: Io vi parlerò di Idalion, il Capitano dei Guardiani di Mithren, protagonista, insieme a Valadier, della serie Anthes. Idalion è uno spirito libero e selvaggio, figlio della Natura e della Foresta, che si diverte a sedurre i giovani mortali fino a far loro abbassare ogni difesa. Una notte di passione è tutto ciò che dona agli amanti che sceglie e nessuno, per migliaia di anni, lo ha mai fatto dubitare di ciò che è diventato per sfuggire a un doloroso passato. Rispettato e apprezzato per la sua abilità nel comandare e per l’estremo coraggio in battaglia, Idalion è un elfo affascinante e intransigente, con delle regole ben precise e nessuna intenzione di infrangerle. Ma ha anche un punto debole: i Mortali.

G: Anche se una madre non dovrebbe fare preferenze tra i suoi figli fatti di inchiostro, la mia creatura preferita è Valadier, un giovane uomo che, all’inizio della storia, si finge un mercante di profumi. Molto schivo nel raccontare qualcosa su se stesso e sul suo passato, è fin troppo generoso nel decantare le proprie doti da seduttore. Infatti, grazie a un corpo che non passa inosservato, a degli occhi verde smeraldo e a una folta chioma di capelli color del miele, riesce a far capitolare ogni fanciulla che incontra sul suo cammino. Valadier parla in modo triviale, usa parolacce ed espressioni colorite e all’inizio appare uno sbruffone da prendere a schiaffi. Eppure i suoi segreti non sono solo racchiusi nelle note di seduzione che vende alle sue clienti. Questo “Cavaliere” nasconde infatti un passato doloroso, fatto di battaglie, sconfitte e di una perdita molto sofferta che porta con sé nei ricordi celati dietro le sue cicatrici. Valadier è qualcuno intenzionato a vivere intensamente ogni momento, perché sa quanto sia improvvisa e inaspettata la morte e la perdita di qualcuno. Per lui conta solo il presente.

Farò un breve accenno all’altro personaggio che adoro, nato casualmente mentre stavamo scrivendo un racconto, e che ha preso sempre più spazio nella nostra storia. Sto parlando di Daheron, l’oste ficcanaso proprietario della locanda in cui vivrà la sua avventura Valadier. Daheron è una creatura dall’età indefinibile, sempre pronto a ribattere alle volgarità di uno sconosciuto mercante, ma anche ad aiutarlo nel momento giusto pur senza sapere molto su di lui. O forse sa più di quanto vuole ammettere. Ecco, Daheron lo adoro perché è un po’ colui che vede e sa tutto, ma rimane dietro al bancone facendosi passare solo per un locandiere intento a servire birra.

 

  • Tre cose che ama il vostro protagonista/ i vostri protagonisti.

E: Sempre parlando di Idalion, lui ama comandare e addestrare gli allievi, ama l’acqua e la cascata a cui è legato… e ama far crollare le certezze degli amanti che sceglie.

G: Valadier ha un legame molto particolare con i cavalli, ama tantissimo cavalcare e la sensazione di libertà che solo il vento tra i capelli può dare. E Nahar, il suo cavallo dalla chioma d’argento. Valadier adora il suo cavallo, forse perché lo considera un amico più che un semplice destriero.

Dovrebbero essere tre risposte, ma se conta come una… anche le donne e la birra non gli dispiacciono!

 

  • Due cose che rendono “se stesso” il vostro protagonista / “loro stessi” i vostri protagonisti.

E: Idalion lo associo principalmente a due cose: la Natura, per via della sua nascita, avvenuta in circostanze particolari, e la seduzione, che gli ha permesso di essere ciò che è ora, dopo un lungo periodo in cui il dolore stava per avere la meglio su di lui.

G: Valadier è le sue cicatrici. Ne ha nove sparse su tutto il corpo, ognuna con il suo significato, ognuna con la sua storia. È una parte di lui molto importante, soprattutto per il significato che gli attribuisce. Per lui le cicatrici non sono solo ricordi: sono promesse, insegnamenti e, soprattutto, sono la forza di continuare a vivere.

E poi ci aggiungere anche io l’essere un seduttore impunito, un donnaiolo in grado di sedurre con frasi un po’ scontate ma che riescono ad essere efficaci!

I personaggi principali e alcuni secondari sono nati nel gioco di ruolo a cui entrambe partecipavamo. Quando quell’avventura è finita, noi abbiamo proseguito a scrivere insieme la storia tra Idalion e Valadier. Inizialmente pensavamo di scrivere un solo libro, ma ci siamo trovate costrette a dividerlo in più parti quando ci siamo rese conto della lunghezza effettiva che avrebbe raggiunto. Il titolo del primo volume nasce dalla falsa identità che il nostro Valadier aveva assunto in un incontro passionale con Idalion, mentre i profumi sono legati alla seduzione a cui entrambe siamo affezionate e che richiama un altro personaggio dei libri di Enedhil (Catene di Ametista) in cui il protagonista faceva il profumiere.

Per quello che riguarda le vicende che sono raccontate in questo primo libro, che esulano dal rapporto vero e proprio tra i due protagonisti, possiamo dire che è stato un lungo percorso iniziato l’estate scorsa, quando in una sola notte abbiamo messo per iscritto una bozza della trama.

 

  • Pubblicate con una CE o siete un self?

Insieme abbiamo deciso di pubblicare la serie “Anthes” come self. Enedhil ha pubblicato anche con la Triskell Edizioni. Nel 2015 è uscito con loro il suo primo romanzo “Catene di Ametista” e quest’anno un altro fantasy “Qualcosa In Cui Credere”.

 

  • Come definireste I vostri libri? E perché?

Possiamo dire quello che abbiamo cercato di metterci dentro nel momento in cui hanno iniziato a prendere forma. Sicuramente ci abbiamo messo un po’ di magia, visti i Regni in cui si svolge la nostra serie e le creature come elfi, ninfe e popoli maledetti che li popolano.

In parte questa storia è una favola moderna, non solo perché abbiamo scritto di una relazione tra due esseri dello stesso sesso. In ciò che scriviamo non ci sono più i principi senza macchia e senza paura che salvano le principesse in difficoltà. Ci sono personaggi che compiono errori, che sono imperfetti o sbagliati per i ruoli che dovrebbero ricoprire. È attraverso loro che abbiamo cercato di dire che per essere degli eroi non serve essere perfetti, ma avere la forza di andare avanti, di compiere scelte, di amare, di vivere e di perdonare, soprattutto se stessi.

Nei nostri libri abbiamo cercato di lasciare qualche piccolo insegnamento che appartiene a noi, ma anche di raccontare emozioni e speriamo di essere riuscite a trasmettere almeno un po’ quelle vissute da Idalion, Valadier e da tutti gli altri nostri personaggi.

 

Grazie Enedhil e Gabrielle! Salutate la Nerd family!

Grazie a voi per averci ospitato e per il tempo che ci avete concesso. Un saluto a tutta la Nerd Family, nella lingua degli Uomini e anche in quella degli Elfi.

-Poison El