Sierra Burgess è una sfigata è un’altra piccola perla che Netflix ha rilasciato durante l’estate. Diretto da Ian Samuels e scritto da Lindsey Beer, questo film si concentra sulla vita di Sierra (Shannon Purser), un’adolescente molto intelligente, a suo agio col proprio corpo, nonostante non rispecchi il canone ideale di bellezza dei giorni nostri.
Sierra Burgess si concentra su un malinteso: Jamey (Noah Centineo, protagonista maschile anche di Tutte le volte che ho scritto ti amo), giocatore di football in un’altra scuola, chiede il numero di telefono a Veronica (Kristine Froseth), la ragazza più bella e popolare della scuola, che però, non lusingata dalle avance del ragazzo, gli lascia il numero sbagliato, ovvero quello di Sierra.
Tra Sierra e Jamey comincia così una conoscenza basata sullo scambio di messaggini, immagini divertenti e telefonate notturne, che crea una connessione molto profonda tra i due. Ma, si sa, una relazione non può basarsi solo su questo, infatti Jamey comincia a volere qualcosa di più: un vero appuntamento.
Spaventata della reazione di Jamey e da un possibile rifiuto da parte sua, Sierra escogita un piano. In cambio di un aiuto nello studio, chiede a Veronica di far finta di essere lei la ragazza con cui parla da tempo, amplificando così il malinteso creatosi e generando situazioni ironiche.
Da questo momento la storia prende una direzione, a mio parere, inaspettata. Tra le due ragazze nasce un’amicizia sincera, che per un momento va quasi ad oscurare quella che è la storyline sentimentale principale.
Veronica è una ragazza molto dura all’esterno, quanto fragile dentro. Il suo personaggio ci fa capire che, nonostante all’apparenza una persona possa risultare invidiabile, non sappiamo davvero che cosa le passi per la testa e non conosciamo le crepe che stanno dietro quella apparente perfezione.
La madre di Veronica (Chrissy Metz), che non accetta di essere stata lasciata dal marito per una donna più giovane di lei, cresce le sue figlie inculcando nelle loro teste che la bellezza è ciò che conta, ma che purtroppo è destinata a sfiorire e bisogna approfittarne finché si può. Per questo motivo in casa loro non sono mai presenti alimenti gustosi, solo cibi sani per mantenere la linea.
Naturalmente, sappiamo tutti che sarebbe meglio mangiare sempre sano, ma qualche piccolo peccatuccio di gola aiuta il nostro animo! Anche grazie all’amicizia con Sierra, Veronica arriva a questa conclusione e affronta la madre, risultando in una scena molto dolce in cui porta, finalmente, un po’ di golosità a casa.
Altro aspetto che mi è particolarmente piaciuto è la ricerca di una propria identità da parte di Sierra. Figlia di un rinomato scrittore, cerca sempre di rimanere al suo livello, risentendo di alte aspettative nei suoi confronti. Le sue doti di scrittrice non passano inosservate e, alla fine del film, riesce ad esprimerle attraverso una canzone da lei scritta (che potete ascoltare qui), che mette in risalto anche la sua dolce e splendida voce e nella quale esprime quello che risulta essere il significato del film: non siamo tutte modelle (rose), ognuno ha le proprie caratteristiche che lo rendono unico ed i propri problemi da risolvere, ma siamo comunque dei girasoli.
Ed è proprio questo che anche Jamey capisce, ormai innamorato di Sierra, per quella che lei è veramente e che lui ha avuto modo di conoscere tramite tutte quelle notti insonni passate a parlare con lei.
Sappiamo tutti, però, che, per quanto sia auspicabile avere una certa autostima e sicurezza di sé, non si tratta di avvenimenti verosimili, soprattutto in una società come la nostra, che privilegia la bellezza su (quasi) tutti gli altri aspetti che caratterizzano una persona, e soprattutto in un’età come quella adolescenziale, in cui ci facciamo mille problemi per come appariamo.
Sierra Burgess dimostra una maturità sopra la media rispetto ai suoi coetanei, così come Jamey, il bello della scuola, che però possiede una sensibilità d’animo non comune tra i ragazzi. Dal mio punto di vista, tutta la storia sarebbe potuta risultare più credibile se fosse stata ambientata, per esempio, in un college, dove si comincia a capire che c’è qualcosa al di là dell’apparenza fisica.
Nonostante ciò, questo film targato Netflix mi è sicuramente piaciuto, anche se le storie romantiche, ahimé, mi conquistano facilmente! Puro, leggero, sentimentale al punto giusto e con un gran bel messaggio da trasmettere. L’ambientazione scolastica aiuta di certo ad attribuire una spensieratezza che, unita all’ironia di alcune situazioni, è stata in grado di rendere la visione piacevole e scorrevole tutte le sue parti.
Quindi, vi ho convinti a dargli una chance? Fateci sapere che ne pensate e passate a trovarci su Facebook!
– Eleven’s Eggo
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Tra le perle della Netflix citerei senz'altro anche il divertentissimo Come ti ammazzo il bodyguard: l'hai visto?
Lo sto recuperando! Assolutamente, comunque, dai sempre ottimi consigli!
-Poison El
Le belle parole che hai speso per me mi lusingano profondamente, e le ricambio di cuore: anch'io ti stimo molto come blogger, infatti sono orgoglioso di essere da tempo un tuo follower. Grazie per la risposta! :)
Grazie a te, wwayne. Sono grata di quello che hai detto. Cerco sempre di fare tutto al mio meglio! E figurati. Adoro i tuoi articoli - difatti vedi i miei like sparsi quando passo - e adoro leggere quello che pensi dei vari film
che guardi! Grazie a te :)
-Poison El