AKIRA: l’antenato dei manga moderni.
Ciao ragazzi! Innanzitutto, vi ricordo che qui è la vostra Walküreche parla!
Oggi, per la serie che “il retrò non passa mai di moda” come possiamo non parlare, finalmente, del fumetto per antonomasia, Akira?
Andiamo, ora, per gradi; CHE COS’E’ AKIRA? Akira non è altro che il manga di genere cyberpunk più grande di tutti i tempi.
Questo capolavoro nasce dalla mente geniale di Katsuhiro Otomo, il quale, nel 1988, ne ha tratto l’omonimo film, che ha ispirato a sua volta un videogioco per nulla di meno che la Nintendo Entertainment System.
Il manga si svolge in un arco di tempo notevolmente più ampio rispetto al film e coinvolge un maggior numero di personaggi e storie secondarie in oltre 2000 pagine.
Attraverso la grandezza dell’opera, Otomo sviluppa temi come l’isolamento sociale, la corruzione e il potere.
È stato pubblicato per la prima volta in Giappone su Young Magazine (è una rivista giapponese di manga … dai contenuti accostabili) a partire dal 1982 per concludersi nel luglio del 1990.
Successivamente è stato raccolto in 6 volumi dalla sessa casa editrice Kodansha.
Akira è inoltre il primo manga pubblicato interamente in Italia… ora capite perché l’ho chiamato “l’antenato dei manga moderni”? Comunque, fin da adesso voglio scommettere su di voi… alla fine di questo articolo sono sicura che ripenserete alle varie cose della vita e ripeterete solo:
Tornando a noi, la prima edizione italiana risale al 1990, composta da 38 volumi a cura della Glénat Italia che scomparve prima di concludere la serie; gli ultimi due episodi infatti, vennero pubblicati a due anni e mezzo di distanza dalla Planet Manga.
Questa prima edizione riproponeva la colorazione eseguita da Steve Oliff per l’edizione americana, mentre l’edizione originale giapponese era in bianco e nero.
Nel novembre del 1998 la Planet Manga curò una nuova edizione in bianco e nero composta da 13 volumi conclusasi nel novembre del 2000.
(Qui vi faccio un piccolo appunto; la sottoscritta è una detentrice di questa edizione e posso assicurarvi che è di un livello superiore persino alla versione americana.)
Sempre la Planet Manga realizzò una terza edizione con la stessa divisione in 6 volumi di diversa lunghezza dell’edizione giapponese.
Questa versione, anch’essa in bianco e nero, aveva il nome di Akira Collection e fu edita con cadenza mensile dal settembre 2005 al febbraio 2006.
Tutte e tre le edizioni italiane non conservano l’ordine di lettura giapponese (da destra verso sinistra) e questa, è forse la sola pecca che ho riscontrato.
Ma, arriviamo al sodo… DI CHE PARLA AKIRA?
“La storia è ambientata nell’anno 2019 nella megalopoli di Neo-Tokyo, sorta sulle ceneri della città di Tokyo, distrutta trent’anni prima da una misteriosa esplosione nucleare che ha scatenato la terza guerra mondiale.
Il governo esercita un controllo repressivo sulla città e compie esperimenti su alcuni bambini con poteri psichici latenti per potenziarli, sfruttando le loro predizioni per mantenere la pace. Protagonisti della vicenda Tetsuo e Kaneda, giovani membri di una banda di motociclisti: il primo scoprirà di avere enormi poteri psichici e si trasformerà in una sorta di semidio folle, scatenando immani catastrofi per conquistare il potere assoluto, in lotta contro il mitico Akira, un altro ragazzo che, anni prima, era stato come lui potenziato dagli esperimenti del governo. Kaneda tenterà di opporsi a Tetsuo e di riportare la pace in un mondo dilaniato dall’odio e dalla follia.”
Vi ha conquistati, vero? Beh, so che detto da una fan dovrebbe avere meno valore ma se non vi fidate di me almeno fate affidamento sui famosi “dati alla mano”.
Ebbene sì, miei cari amici e lettori, la serie di cui vi sto parlando ha vinto moltissimi riconoscimenti, tra cui l’ambitissimo Kodansha Manga Award nel 1984 per il miglior manga.
Adesso ve lo ripeto: VI HA CONQUISTATI, VERO?
Magari fatemelo sapere poi nei commenti!
Per oggi è tutto dalla vostra W. Alla prossima con qualche nuova curiosità!
Un like che vale almeno 100. Possiedo fieramente l’edizione Glenat, ma sono d’accordissimo sul fatto che quella Planet sia la migliore per quanto riguarda la qualità e la traduzione (ancora rabbrividisco a certi dialoghi presenti nella prima edizione totalmente privi di qualsiasi logica!) Ma del film ne vogliamo parlare? La versione ri-masterizzata da parecchio filo da torcere agli anime più moderni per qualità delle animazioni… una roba semplicemente da urlo.
Ok … si capisce che è il mio manga preferito o no?
Sono pienamente d’accordo con te.
Ne devono ancora fare di strada per eguagliare un capolavoro simile!!!
Sono felice che altre persone condividano la mia passione per Akira! 😻
– W.