Will H.Ribera a #intervistiamo: Soffitti Sconosciuti

Will H.Ribera a #intervistiamo: Soffitti Sconosciuti

Ottobre 12, 2018 2 Di Poison El

Ciao Will! Benvenuto in questa breve intervista!

 

  • Chi è Will? Cosa, a tuo parere, ti rende “te”?

«Will è il bambino che iniziò ad inventare storie per ingannare i lunghissimi ed afosi pomeriggi estivi: sento ancora quell’incanto e quella stessa sospensione dell’incredulità di quando ho iniziato a rielaborare ciò che mi accadeva infilandoci dentro caccie al tesoro, mostri ed eroi dall’armatura scintillante.

Credo che sia questo, a rendermi “me”: la capacità di immaginare come un bambino, inquadrando tuttavia tutto ciò che invento in una chiave più matura, forse persino “logica” nonostante io scriva prevalentemente Fantasy».

  • Come ti sei avvicinato alla scrittura? E a quale genere ti sei approcciato per primo?

«Come già detto, sin da piccolo ho inventato storie, creato personaggi e addirittura alter-Ego che vivevano avventure al mio posto. Tuttavia, è solo quando ho iniziato a leggere che le parole hanno iniziato a prendere il sopravvento sulle immagini, e sentivo il vero e proprio “bisogno” di togliermele dalla mente e mettere in ordine ciò che mi frullava in testa.

Così, quando avevo sette anni ho iniziato a trascrivere le avventure che inventavo, e a nove anni ho iniziato a desiderare di scrivere più che qualche raccontino breve… Dunque, è il Fantasy il primo genere che ha catturato alla perfezione ciò che inventavo: storie di draghi, cavalieri, sirene e lupi mannari si svolgevano in un multi-verso in costante comunicazione ed evoluzione.

Mi sono esercitato a lungo, scrivendo fino ai quindici anni e cercando di migliorare il più possibile, dopodiché ho iniziato “Soffitti Sconosciuti”».

  • Quando hai cominciato a capire che avrei voluto fare della scrittura la tua vita?

«In realtà, sin dalla più tenera età sono stata un piccolo bambinetto ambizioso, per cui quando ho iniziato ad esercitarmi a 9 anni il mio progetto era diventare “il più giovane scrittore di tutti i tempi”… che storia! In quegli anni, effettivamente, c’era il boom dei baby-scrittori, per cui ne rimasi colpito ed ammirato e mi spinse a migliorarmi. Con l’età ho realizzato che no, non avrebbe avuto senso pubblicare dei lavori immaturi, per cui ho semplicemente realizzato che sarei andato avanti per la mia strada, continuando a scrivere se possibile tutta la vita. Direi che sono giunto a questa realizzazione gradualmente, con il tempo, e non mi sono sbagliato: scrivere costituisce una parte fondamentale di me e di ciò che sento di essere, la scrittura mi ha salvato la vita in più di un’occasione».

  • Raccontami un po’ la trama del libro che stai scrivendo!

«Al momento sto lavorando a “Resistenza”, il secondo volume della trilogia “Sentieri Sconosciuti”, di cui “Soffitti Sconosciuti” costituisce ovviamente il primo libro!

Se in quest’ultimo si ha uno scorcio dei personaggi e del mondo in cui si muovono, ignorando che ci sono piani ed influenze ben più grandi di loro, in “Resistenza” la musica cambia e il lettore avrà un assaggio di intrighi condotti da personaggi moralmente grigi, costretti ad operare scelte difficili… che non sempre si riveleranno quelle giuste, anzi, le cose precipitano fin troppo in fretta nel Regno di Mame».

  • Leggi spesso? Se sì, quali generi?

«Leggo molto spesso! Quando non ho tempo durante il giorno, mi ritaglio un’oretta o due prima di andare a letto in cui metto via tutti i dispositivi elettronici e leggo finché non mi si chiudono gli occhi… I libri (e gli ebook) sono i migliori compagni per chi soffre d’insonnia come me. Sui generi mi piace variare: vado dal fantasy – che è ovviamente il mio prediletto – ai thriller, dagli horror alla narrativa contemporanea, passando per i romanzi rosa e quelli noir. In generale non seleziono i libri da leggere in base al genere, bensì valuto quanto la sinossi riesce ad incuriosirmi e a catturare la mia attenzione; inoltre, prima di comprare un libro ne leggo sempre la prima pagina: se in quelle 15 righe mi scende l’euforia da sinossi, generalmente non lo compro».

  1. Tre cose che i tuoi protagonisti amano.

«Sue è una ragazza cresciuta nel nostro mondo, a Napoli, e poi catapultata nel Mondo di Mame da eventi imprevedibili. Quindi, Sue al momento ama la pizza, la carta igienica, e soprattutto google: credo siano le cose che le mancano di più in quel mondo simil-medievale!

Elena De Martino -Sue Aykir, invece, è un personaggio completamente diverso, e forse più complicato: lui è cresciuto lì in Mame, in un contesto molto particolare, per cui è difficile definire cosa ami. Di sicuro, ama i giochi strategici, la competizione, e soprattutto ama primeggiare. Non è contento se non è il migliore in qualcosa, e devo ammettere di aver avuto difficoltà ad inserirmi nella sua visuale».

 

Elena De Martino - AYKIR

  • Due cose che rendono “se stesso” il tuo protagonista / la tua protagonista.

«Ciò che rende Aykir se stesso è letteralmente la sua incapacità di ammettere che esistono mezze misure. Sembra contraddittorio che un personaggio possa basare la propria intera esistenza su ciò che gli dicono gli altri, eppure Aykir è stato cresciuto ed educato in questo modo, in una rigida visione del bene e del male, e anche se ora è “grande” e ha diciassette anni, fa fatica a considerare che ci possano essere le tonalità del grigio nella realtà.

Sue invece è un personaggio caleidoscopico: si butta in mille progetti, salvo poi realizzarne mezzo.

Direi che per entrambi la caratteristica principale è l’impulsività, il non pensare alle conseguenze, insomma»

 

Elena De Martino - Soffitti Sconosciuti

 

«“Soffitti Sconosciuti” è il primo progetto che io abbia preso in considerazione. Sue, Aykir e quasi tutti gli altri personaggi che compariranno nel corso della trilogia facevano parte dei miei esercizi di scrittura sin dai nove anni. Quando ho sentito il desiderio di cambiare ed evolvermi, verso la metà dell’adolescenza, mi sono reso conto che mi dispiaceva, anzi, addolorava, il pensiero di metterli da parte e perderli per sempre. Così, ho dato una rilettura veloce a tutto ciò che avevo scritto ed inventato fino a quel momento – più di 1000 pagine di esercizi, divise in 12 “libri” – e ho letteralmente buttato tutto ciò che mi sembrava campato per aria, privo di basi, o esagerato. Ho rielaborato tutto, dal character design al world-building, e rimaneggiando le storie ho concepito una trama che a tratti mi sembrava innovativa e ben strutturata… Mi sono dato un’altra possibilità, e l’ho anche concessa a quegli stessi personaggi che mi hanno accompagnata sin dall’infanzia. Non a caso, mi piace pensare a “Soffitti Sconosciuti” – ed all’intera trilogia, “Sentieri Sconosciuti” – come ad una saga di formazione, oltre che fantasy».

  • Pubblichi con una CE o sei una self?

«Sono self! È stata una scelta consapevole, e non un ripiego, perché pur ricevendo una proposta di contratto da una CE la scadenza per consegnare il secondo libro era troppo vicina… All’epoca lavoravo oltre a scrivere, e frequentavo altri corsi di formazione, così ho fatto un passo indietro e ho ringraziato per l’opportunità, rifiutandola.

Non so se sia stata la scelta migliore, perché per motivi economici non ho potuto permettermi una campagna pubblicitaria – che era invece inclusa nel contratto –, ma mi reputo soddisfatto per ben altri motivi: mi provoca una gioia incontenibile ricevere foto di amici e amici di amici con il mio libro in mano, o messaggi con scherzose minacce di far uscire subito il secondo volume, o addirittura in alcuni casi foto di espressioni sconvolte alle 3 del mattino, mentre qualcuno legge un capitolo in particolare. Il feedback è stato incredibilmente positivo, ed ogni volta che ci penso mi si riempie il cuore».

  • Grazie Will! Saluta la Nerd family!

«Ciao Nerd Family! Buona continuazione, e che le Stelle vi proteggano!».