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Il Corvo – The Crow

Ciao a tutti ragazzi! Oggi parliamo di un film, a mio modesto parere, meraviglioso che penso la maggior parte di voi già conosca: Il Corvo.


Il Corvo (titolo originale “The Crow”) è un capolavoro della cinematografia americana. Viene girato nel 1993 sotto la direzione di Alex Proyas ed esce nelle sale cinematografiche nel 1994.

Il film si basa sull’omonimo fumetto di
 James O’Barr e racconta la stoia di Eric Draven, un musicista dall’anima rock, che viene resuscitato grazie ad un corvo a distanza di un anno dalla sua morte e quella della sua fidanzata, per vendicare le loro morti e lo stupro di quest’ultima.


Spesso, anche chi non ha mai visto il film, lo ricorda per la morte accidentale a soli 28 anni del famoso attore Brandon Lee, degno figlio di Bruce Lee.
Lee rimase ferito sul set durante le riprese di una scena dove la pistola era sì caricata a salve, ma purtroppo nessuno si era accorto dei residui di un proiettile ancora in canna, non adeguatamente ripuliti dopo l’ultimo sparo effettivo dell’arma.


Molti pensano che la scena famosa dove l’attore ha perso la vita sia quella verso la fine del film dove si vede una sparatoria generale. Quando si vede questo film in compagnia non può mancare il solito soggetto che si alza a urla “È qui che è morto!!!”.

In realtà non è così. La scena della morte di Brandon Lee non è mai stata rilasciata e non è parte integrale del film. Dopo la sua morte è anzi sparita nel nulla.

Era il 31 marzo del 1993 e mancavano pochissimi giorni alla fine delle registrazioni de Il Corvo quando nel mezzo di una scena in cui Eric doveva fare ritorno a casa con delle buste della spesa ed essere aggredito da dei malfattori, per poi essere ucciso da Funboy, partirono veramente i residui di un proiettile. La scena venne magistralmente e venne ripresa da una seconda telecamera laterale.
Brandon si accasciò a terra immediatamente dopo il

rumore dello sparo ma dal suo corpo cominciò a sgorgare molto più sangue di quello previsto nella scena.

Inizialmene nessuno si accorse di quello che stava succedendo tanto che il regista, pur essendo contento della scena girata, chiese per sicurezza di registrarla una seconda volta. 
Quando si accorse, poi, che l’attore non rispondeva a nessuno ma continuava a dimenarsi in preda a degli spasmi tutti si allarmarono; in primis la sua compagna, Eliza Hutton, che da lì a breve sarebbe dovuta diventare sua moglie, che lavorava all’interno della produzione direttamente sul set.

L’attore venne trasportato immediatamente in ospedale dove, però, i medici non poterono fare nulla per lui viste le gravi condizioni.
Dopo la morte dichiarata venne osservato il nastro della seconda telecamera dove si vedeva chiaramente la morte del giovane.

 

I dottori trovarono un corpo metallico nello stomaco che gli provocò la ferita mortale. La morte venne dichiarata accidentale e il lavoro fu terminato, poi, utilizzando in parte la tecnica digitale mentre in alcune scene fu usato un sosia.

Dato che la morte di Lee avvenne poco prima del matrimonio con la sua giovane e bellissima fidanzata, il regista e l’equippedecisero di apporre una dedica finale: For Brandon and Eliza.

Proyas dichiarò:
“Lo vidi crollare a terra, con un lamento, il foro del proiettile mi parve perfettamente simulato e il sangue era forse fin troppo abbondante, ma nel complesso la scena era uscita a meraviglia!”
aggiunse poi:
“Visto che non si muoveva dopo lo stop, mi avvicinai a lui e notai la macchia di sangue che continuava ad allargarsi. Mi chinai, toccai con il dito quel liquido. Era tiepido e denso, come sangue…sangue vero… sul set cadde un silenzio di morte”.

 

Questo film, da molti ritenuto “maledetto”,  fu distribuito negli Stati Uniti dalla Miramax il 13 maggio 1994 e, nonostante i numerosi contrattempi produttivi dovuti alla morte di Brandon Lee, fu ben accolto dalla critica per l’unicità di stile visivo, premessa e profondità emotiva e per il suo omaggio al giovane attore venuto a mancare.
La pellicola debuttò al vertice del botteghino e divenne un film cult, dando origine a un franchise che include tre sequel e una serie tv.

Ora proviamo ad introdurre la trama della storia per chi non lo ha ancora visto!
Eric Draven e Shelly Webster sono due giovani innamorati che decidono di sposarsi ma la notte prima delle loro nozze, chiamata La Notte Del Diavolo a causa dei vari incendi appiccati da una banda di criminali in città, vengono brutalmente uccisi da quattro di quegli stessi balordi.
I nomi di questi uomini sono T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin; loro spingono Eric giù dalla finestra del suo appartamento e violentano Shelly causandole ferite da lama che la porteranno alla morte dopo interminabili ore di agonia in ospedale.


La causa di tutto ciò? I due ragazzi abitavano in un palazzo che interessava particolamente ad una banda di malfamati e la ragazza decide di ribellarsi alle loro pressioni facendo anche una petizione per non abbattere il vecchio edificio dove abitavano.
Esattamente un anno dalla loro morte, sulla tomba di Dravencompare un corvo che becchettando sulla lapide del ragazzo defunto, sembra riportarlo in vita per consentigli di vendicarsi di quelle persone che avevano posto fine per un crudele e sadico gioco alle loro vite.
L’animale fornisce vari importanti poteri all’ormai rinato Eric tra le quali l’invulnerabilità ma purtroppo il giovane, pur non soffrendo alcun dolore fisico, sarà costretto a convivere con i ricordi e con i vari flashback e le sensazioni che un oggetto poteva fornirgli al solo tocco.

Uno ad uno riuscirà a vendicare la sua morte e quella della sua promessa sposa… ma come andrà a finire? Draven verrà aiutato da qualcuno o ostacolato da tutti? Alla fine resterà in vita o ritonerà dalla sua Shelly?
Beh, per avere anche queste informazioni io vi consiglio vivamente di guardare il film; sono certa che non ve ne pentirete!


Nel corso dei 102 minuti della pellicola potrete, inoltre, godere dell’accompagnamento di ottima musica!
Questa è una cosa che da ex musicista tengo a sottolineare per tutti voi appassionati di musica che state leggendo.
Ricorrente e centrale è la canzone It Can’t Rain All the Time  Jane Siberry, ma troviamo anche altri capolavori come:
Burn  The Cure;
Golgotha Tenement Blues  Machines of Loving Grace;
Big Empty  Stone Temple Pilots;
Dead Souls  Nine Inch Nails;
The Badge  Pantera;
e molte altre tracce di artisti fantastici come i Rage Against the Machine, Helmet, Medicine, ecc…


Che dire, ragazzi… avete bisogno di altri motivi per guardare o riguardare The Crow?
Spero che accettiate questa mia sfida e di avervi fatto appassionare quasi quanto me a questa meraviglia carica di azione, dramma e fantascienza!
Scrivetemi sotto cosa ne pensate e rispondete per favore a questa mia domanda: A che età avete visto Il Corvo, se lo avevate già visto?


Per ora qui è tutto e noi ci vediamo alla prossima! Un saluto dalla vostra Walküre preferita.
(Unica, ergo la preferita)

thenerd

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