Ehilà lettori!
In questo articolo voglio farvi conoscere una simpatica comedy targata NBC, The Good Place.
La serie è stata ideata da Mike Shur, la mente dietro Brooklyn Nine–Nine e Parks and Recreation, e si compone al momento di tre stagioni (di cui la terza sta andando in onda in questo momento) da tredici episodi ciascuna.
The Good Place segue le vicende di Eleonor Shellstrop (Kristen Bell), una giovane donna che, dopo essere morta, si ritrova in una sorta di paradiso. Ad accoglierla c’è Michael (Ted Danson), l’architetto che ha progettato il “posto bello” con l’aiuto della fidata assistenze Janet (D’Arcy Carden), un essere onnisciente il cui compito è aiutare gli umani che abitano il posto bello.
Quando Michael si complimenta con lei per le moltissime buone azioni fatte e per tutte le vite che ha salvato sulla Terra nel suo ruolo di avvocatessa dei diritti umani, Eleonor si rende conto che c’è stato uno sbaglio: lei infatti è tutt’altro che una persona generosa, tende anzi a essere estremamente egoista e opportunista.
Bloccata in questa sorta di paradiso dove non si possono dire le parolacce e tutti sono gentili fino all’estremo, Eleonor deve capire come riuscire a guadagnarsi il proprio posto, ovvero come diventare una persona buona.
In suo soccorso arriva Chidi Anagonye (William Jackson Harper), un professore di filosofia etica, che, stando al sistema che regola il posto bello, dovrebbe essere la sua anima gemella. Chidi infatti si convincerà ad insegnare a Eleonor l’etica per provare a renderla una persona migliore.
The Good Place, fin dalla messa in onda del primo episodio, è stato elogiato dalla critica sia per la sceneggiatura e la recitazione, sia per l’originalità e il tono. E in effetti questa serie presenta il concetto di aldilà e di bontà attraverso una prospettiva nuova e anche molto simpatica.
Gli sceneggiatori osano con battute estremamente attuali nonostante il contesto tutt’altro che “terrestre” e riescono a infilare persino pillole di filosofia ed etica negli episodi con grande naturalezza.
Non mancano i colpi di scena, anzi! Per esempio, il finale della prima stagione lascia davvero a bocca aperta e riesce a rimescolare le carte di quella che sembra una trama lineare e ormai fissa. Inoltre, nelle varie stagioni si scopre sempre di più sul funzionamento e l’organizzazione del mondo dell’aldilà, sia del posto buono che del posto cattivo, ovvero l’equivalente dell’inferno.
Nonostante il tono leggero e simpatico tipico delle comedy, The Good Place riesce anche a far riflettere su alcuni temi fondamentali dell’etica: che vuol dire essere buoni? Perché fare del bene? È giusto mentire? Tutto questo senza risultare pesante o annoiare, ma dando spunti interessanti accompagnati dalla giusta dose di ironia.
Si tratta di una serie molto scorrevole, che si guarda davvero volentieri – parlo per esperienza, mi sono divorata tutti gli episodi usciti fin ora in pochissimo tempo! È adatta per distrarsi e staccare un po’ dagli impegni della giornata, non annoia e chissà, potrebbe persino farvi risultare più simpatica la filosofia.
Spero di avervi incuriositi almeno un po’! Grazie per aver letto fin qui ^^
A presto,
Sourwolf Blake
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