Una canzone suonava e un eroina rispose: Gli eroi perduti
Ciao a tutti!
Volevo parlarvi del libro Gli eroi perduti: Ronac e Raila scritto da Simone Laudiero uscito nell’aprile del 2008 ed edito dalla casa editrice Piemme. Si tratta del preludio della saga Gli eroi perduti.
Trama
C’è un canto che risuona da millenni nei paesi affacciati sulla Croce Azzurra. È Il lamento degli eroi perduti, i paladini che hanno sconfitto le creature venute dal mare dando origine all’Era degli Uomini.
Ora, le stesse terre salvate dagli eroi, sono sotto il dominio di una terribile potenza: Sarmora, che ha creato uno sterminato impero grazie all’itri, una sostanza capace di rendere invincibili in battaglia.
Solo Cartavel separa Sarmora dalla conquista del grande mare di mezzo, eppure la città resiste, protetta dalle sue mura inespugnabili. Inutili sono gli assalti della flotta sarmoriana, che la cinge d’assedio e che ora ripone le sue ultime speranze nell’Isola di Ferro, la più spaventosa nave da guerra mai costruita. Quando il varo è alle porte, voci di un imminente sabotaggio minacciano la riuscita dell’impresa. Sarà la coraggiosa e ingenua Rovaine a doverlo sventare, in una missione in cui il suo destino si intreccerà a quello di altri inconsapevoli eroi: Ronac, indomita cercatrice di tesori, Sahon, saggio tutore del futuro sovrano, e il giovano Asul, che dovrà sfuggire alla morte per consegnare una lettera in grado di salvare il mondo.
Commento
Partiamo con il dire che ho letto questo libro quasi per caso, incuriosita dalla copertina – si lo so che non si dovrebbe fare – e dalla trama, ma soprattutto dalla possibile decisione futura di leggere la saga degli eroi a cui il libro fa da prequel.
Durante la lettura delle prime pagine del libro ho incontrato qualche difficoltà ad apprezzarlo perché mi sembrava qualcosa di già letto, ma nel proseguire la lettura, questi dubbi sono dissipati e ho potuto apprezzarlo.
A parte la difficoltà iniziale ho trovato questo racconto divertente e pieno di mistero e avventura; già dalle prime pagine si intravede il carattere di colei che è destinata a diventare la protagonista del racconto e deduco della saga.
Mi è piaciuta molto l’ambientazione, il culto religioso, le varie fazioni e i popoli.
In questo libro, mentre lo si legge, sembra che non succeda nulla ma quando finisce e ci si riflette sopra non è così, anzi è esattamente l’opposto, perché i personaggi e le avventure coprono tutto il territorio.
I personaggi sono ben caratterizzati, ho trovato molte parti descrittive ma non eccessivamente pesanti poiché sono i momenti di riflessione dei personaggi. Stranamente non mi sono legata a nessuno dei personaggi. La protagonista Ronac non è la solita eroina che sa tutto, le cose che sa se le deve guadagnare e sudare fino all’ultima.
È da lodare l’aver deciso di inserire orientamenti sessuali non convenzionali, quello che intendo dire è che le relazioni tra uomo e uomo o donna e donna vengono trattate con naturalezza.
«Pensa al passo che stai facendo, non a quello prima, non a quello dopo, e non cadrai mai.»
Sono Curiosa di sapere come si evolverà la figura di Ronac e se verranno descritte o create nuove ambientazioni; nonostante questo non credo che inizierò nell’immediato La saga degli eroi perduti.
Leggetelo !
Ditemi cosa ne pensate? Siete tra i fan della saga?
Alla prossima. Kya