Bohemian Rhapsody è un film diretto da Bryan Singer, uscito nelle nostre sale il 29 novembre 2018. Come molti di voi già sapranno, e come si può benissimo dedurre dal titolo, il film parla della storia (romanzata) dei Queen. Un film, almeno per quanto mi riguarda, molto atteso.
Più di due ore, tra canzoni, scene in studio di registrazione, concerti e un pizzico di vita privata, in particolare di Freddie Mercury, interpretato da un grandissimo Rami Malek. In ogni caso, posso assicurarvi che sarei rimasta in sala ancora più a lungo se avessero continuato a mettere canzoni.
Sicuramente il film cerca di coprire un lasso temporale molto ampio. Parte nel 1970, momento in cui, secondo la trama, si sono conosciuti i membri del gruppo e hanno formato quelli che conosciamo come Queen. Ripercorre quindi la loro storia, in particolare quella della composizione dei loro più grandi successi, tra i quali Love Of My Life, We Will Rock You, Another One Bites The Dust e, naturalmente, Bohemian Rhapsody.
Una delle mie scene preferite è stata, appunto, quella della composizione di Bohemian Rhapsody, nonché la parte successiva in cui il gruppo va a proporla al produttore, Ray Foster (Mike Myers), un personaggio fittizio, che rifiuta di produrla come singolo in quanto troppo lunga per essere trasmessa in radio e, a detta sua, senza senso. Lo scambio di battute è veramente molto esilarante, soprattutto perché noi sappiamo benissimo com’è finita e quanto successo ha avuto la canzone.
Tutto questo per arrivare al fatidico Live Aid del 1985, evento rock che ha coinvolto più location in tutto il mondo allo scopo di raccogliere fondi da devolvere in beneficienza.
Che dire, trovo che quell’ultima scena sia stata emozionante. Ho cantato e tenuto il ritmo al cinema.
Altro piccolo apprezzamento per la scelta degli attori, tutti molto rassomiglianti ai personaggi da loro interpretati. In particolare Roger Taylor, il batterista, interpretato da Ben Hardy, John Deacon, il bassista, interpretato da Joseph Mazzello, e il chitarrista Brian May, interpretato da Gwilym Lee.
Sono a conoscenza delle inesattezze raccontate dal film, ma, personalmente, non le trovo particolarmente fastidiose. Sappiamo tutti che, all’interno delle pellicole cinematografiche, le storie vengono romanzate. Non è un documentario e non penso nemmeno che abbia mai voluto esserlo. Se quello fosse stato l’intento, presumo avrebbero utilizzato dei filmati reali, non una ricostruzione come invece è stato fatto.
Non annoia e le dissonanze rispetto alla storia reale non mi sono pesate. Inoltre, l’interpretazione di Rami Malek è stata veramente straordinaria. Freddie Mercury non è sicuramente un personaggio facile da interpretare, ma Malek è stato senz’altro in grado di rendergli omaggio.
Voi siete già andati a vederlo? Fatecelo sapere in un commento e venite a trovarci anche su Facebook!
– Eleven’s Eggo
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