Ciao amici della Family! Con l’articolo di oggi ho deciso di avere un approccio diverso dal solito, infatti il gioco di cui parlerò è uno di quelli che toccano l’anima, a cui sono troppo emotivamente legata per essere totalmente oggettiva. Onestamente, sono molto nervosa di condividere con voi le miei opinioni (abbiate pietà 😉 ).
Ora, per carità, sto scrivendo di un gioco, quindi una cosa che dovrebbe darmi ben poche preoccupazioni, ma mentre scrivo queste parole penso a cosa rappresenta questo gioco per me e a quanto significa per i fan… infatti i fan di Kingdom Hearts sono INTENSI – e sto minimizzando.
Il gioco si apre e parte Dearly Beloved e rimango paralizzata sul mio pouf da gioco con gli occhi lucidi per almeno 10 minuti… il momento che sto aspettando da più di dieci lunghi anni è finalmente giunto e l’emozione è tanta. Penso anche a quando scriverò sul blog e la paura che il gioco non corrisponda alle mie aspettative e a quelle degli altri fan della saga è notevole. Alla fine ho fatto un respiro profondo e ho ricordato a me stessa che amo questa serie, ho giocato a tutte le sue uscite, conosco i personaggi, ho seguito la storia, quindi tutto ciò che dovevo fare era buttarmi e avvicinarmi Kingdom Hearts III in modo genuino. Sono certa che i fan della serie lo adoreranno di sicuro, ma uno dei punti di forza di Kingdom Hearts come serie è che c’è sempre qualcosa da apprezzare indipendentemente dal fatto che tu sia un fan di lunga data o meno.
I mondi Disney sono ancora fantastici, i combattimenti sono divertenti, anche se non particolarmente sfidanti, e nel complesso è un gioco coinvolgente – anche se presenta alcuni punti difficili da seguire “arrotolandosi” su se stesso e sulla propria mitologia. Soprattutto l’inizio, almeno per me, non è stato facile e mi ci sono volute un paio d’ore per entrare nel vivo. Il gioco parte infatti con un prologo “senza né arte né parte”: Kingdom Hearts 2.9 – sì, non sto scherzando – che dà qualche spunto di storia e introduce il giocatore ai cambiamenti nelle meccaniche di combattimento, ecc. Onestamente, ero abbastanza preoccupata, perché se l’intero gioco si fosse sviluppato su questa linea non sarebbe stato coeso…
Ma quando sullo schermo è comparso il titolo di Kingdom Hearts 3, tutto è tornato al suo posto. Avendo recentemente rigiocato tutta la storia, proprio in preparazione a questa nuova uscita, ho riconosciuto similitudini con il II soprattutto all’inizio, anche se poi per complessità di trama il nuovo gioco prende la sua strada. Anzi penso che il principale problema sia che cerca di “fare troppo” e risolvere, o almeno fare riferimento, a suo discapito, a ogni filo narrativo o domanda persistente su ogni personaggio della saga. Per fortuna, per la maggior parte, ciascuno dei mondi è ben contenuto e i momenti più pesanti e complessi rimangono abbastanza circoscritti e animati dalle singole storie Disney. Volare con Baymax è stato incredibile, come anche vivere il mondo di Toy Story!
La sperimentazione di nuovi mondi è sicuramente il punto di forza più evidente, sostenuto anche dai colpi di scena nei “vecchi” mondi che sono ritornati nella mappa. Quindi, arriverete su un pianeta, avrete la storia di Kingdom Hearts, giocherete una bella avventura Disney e poi avrete ancora un po’ di storyline principale. Questo ha effettivamente reso il tutto più gestibile. La terza parte è quella che fa davvero la differenza, di puro impeto in stile Kingdom Hearts, ed è davvero travolgente. Non vi dico altro: NIENTE SPOILER!
Concludo questo mio articolo, un po’ diverso dal solito, lasciandovi con un pensiero… su serie con una storia alle spalle così importante, con anni di attesa, le persone sono talmente investite che sono in grado di ignorare molti dei problemi dei giochi che amano – e che hanno amato per anni. Detto questo, con tutto quello che “È” Kingdom Hearts III, mi sono chiesta: penso che sia stato all’altezza? Valeva la pena aspettare? La mia risposta è fuor di dubbio sì.
Ha fatto onore alle mie aspettative. Ha suscitato in me gli stessi sentimenti provati quando ho giocato all’originale sulla PS2 e me ne sono innamorata – ed è questo la cosa veramente importante. In definitiva, i problemi del gioco sono oscurati da tutto il resto. Anche se non possono essere totalmente ignorati, non sono così pesanti da rovinare l’esperienza di gioco.
Mi sono divertita, mi sono emozionata, mi sono messa in gioco… quindi, sì, Kingdom Hearts III ne è valsa la pena fino in fondo!
– Lyra
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