IO: sola sulla terra è la nuova produzione targata Netflix, del regista francese Jonathan Helpert. IO rappresenta un approccio abbastanza atipico al genere fantascientifico e nel contempo post-apocalittico.
È una pellicola dalla vena ecologista, in cui i veri ‘cattivi’ sono proprio gli umani – che hanno ucciso la Terra.
I cambiamenti climatici e l’impatto che essi potranno avere sul nostro pianeta: ecco sono i veri protagonisti di questo film.
Per quanto riguarda la tematica attuale, interessante e di cui si deve parlare, è uno dei punti forti della pellicola.
Non si può però ignorare i difetti di IO: sola sulla terra – in quanto abbastanza tosti.
Beh, perché non c’è e io non posso nemmeno mentirvi su questo. Sebbene – come abbiamo detto qualche riga sopra – il tema sia importante, dal punto di vista di sceneggiatura si capisce ben poco. IO pecca di presunzione, scegliendo di non raccontare nulla allo spettatore che non riesce a farsi coinvolgere e trasportare in quel mondo ormai distrutto.
Potremmo quasi dire che le sequenze non sono altro che il susseguirsi di noiose e monotone giornate di Sam – interpretata da Margaret Qualley– la protagonista. Da quello che si può dedurre, lei è l’unica ragazza superstite sul pianeta Terra, mentre raccoglie e cataloga informazioni, dati. In particolar modo sulle api e esplora il territorio ormai inagibili a causa dell’atmosfera irrespirabile e tossica. Difatti, quando scende per le strade con il suo quad, porta sempre maschera e ossigeno.
Il personaggio interessante è suo padre, colui che ha convinto i terresti a rimanere e a non prendere nessuna nave Exodus, che li avrebbe portati su nuovi pianeti e nuove colonie spaziali.
La trama inizia a diventare un pochino più interessante nel momento in cui compare il personaggio di Micah (Anthony Mackie, conosciuto per essere Falcon nel MCU), un altro sopravvissuto che sta cercando di scappare e prendere una di quelle navi che tanto possono salvarlo.
Micah ha perso le speranze per il pianeta, al contrario di Sam che sembra ogni giorno più convinta che questi cambiamenti climatici non siano destinati a durare per sempre. Sam è convinta che prima o poi gli esseri umani potranno tornare sulla terra.
Queste speranze, queste credenze, cozzano in maniera diretta con l’ambientazione che costituisce uno dei problemi maggiori del film.
Un altro difetto è sicuramente il ritmo che non viene mai aiutato nemmeno dalla sceneggiatura. Pochi dialoghi, alcuni inutili e già visti. Altri completamente no sense.
La storia prosegue, senza cliffhanger o colpi di scena, sui binari della prevedibilità. Sono presenti due ‘scossoni’, ma nulla di così forte da poter sconvolgere o dare una parvenza di ritmo alla pellicola.
IO: sola sulla terra. Intitolato in questo modo per la colonia da raggiungere viene chiamata proprio così.
Peccato che dall’inizio alla fine, non ci viene né mostrato, né detto nulla di questa colonia. Insomma, qualcosa che rimane nello sfondo talmente importante da non essere neppure visto.
Comprendo l’esigenza di dare uno sguardo intimo e rispettosamente silenzioso a questa tematica… ma noi avevamo già un film così.
Ed era Wall-e.
-Poison El
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Interessante, me lo segno.
Grazie! :)