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Grimm e le fiabe come non le avete mai viste – stagione 2

La seconda stagione di Grimm riparte proprio nel punto in cui avevamo lasciato la storia. Se vi siete persi la recensione della prima stagione, potete recuperarla qui.

La madre di Nick, Kelly Burkhardt, è viva (anche se, in questa stagione, la vedremo solo all’inizio) e ci rivela informazioni fondamentali. Infatti, Kelly ci racconta la storia della chiave che zia Marie ha lasciato in eredità a Nick, elementi che si riveleranno fondamentali nelle prossime stagioni. Secondo la leggenda, esistono

“Sette chiavi forgiate dai cavalieri che combatterono per le sette famiglie reali alla quarta crociata; quando metti insieme le mappe formano un’unica mappa che indica il luogo dove i cavalieri nascosero il bottino riportato da Costantinopoli dopo averla saccheggiata. Quei cavalieri sono gli antenati dei Grimm. Alcuni Grimm servivano le famiglie reali, dovevano controllare i Wesen che combattevano per i reali.”

Questa seconda stagione non è molto paradisiaca per il nostro protagonista, in quanto vediamo il deterioramento del suo rapporto con Juliette, causato dall’incantesimo che Adalind aveva fatto alla ragazza. Juliette, entrata in coma, comincia a perdere tutti i ricordi relativi a Nick. A salvarla è… Il capitano Renard! Con l’aiuto della madre di Adalind, Renard prepara un contro-incantesimo per salvare Juliette, incantesimo che rivela avere dei potenti effetti collaterali, che porteranno Juliette e Renard ad essere ossessionati l’uno dall’altra.

Pian piano, le cose sembrano tornare al loro posto, anche grazie all’intervento di Rosalee e della sua erboristeria. Per Juliette non sarà semplice recuperare la memoria, ma l’amore per Nick sembra più forte persino di una Hexenbist.

Scopriamo, quindi, chi sia Renard: uno Zauberbiest (ovvero un Hexenbiest al maschile) appartenente ad una delle famiglie reali europee, anche se figlio bastardo del re, in quanto nato da una relazione extraconiugale. Appunto per questo motivo, tra lui e la famiglia non scorre buon sangue.

Conosciamo anche un nuovo personaggio, il principe Eric Renard (James Frain), fratellastro di Sean Renard, che viene contattato da Adalind,  tornata alla carica per riappropriarsi dei suoi poteri perduti, con la quale inizia una relazione carnale. Eric le affida, inoltre, un compito importante: tornare a Portland per costringere Renard a rubare la chiave a Nick.

Ma, si sa, con le Hexenbist non c’è mai da stare tranquilli. Infatti, dopo essere finita a letto anche con Renard, scopriamo che la nostra strega è incinta, lasciandoci col dubbio su chi sia il padre. A lei, d’altro canto, sembra non importare molto. Il suo unico interesse è sapere quanto potrebbe valere un bambino di sangue reale e tornare ad essere una Hexenbist (e sembra esserci molto vicina).

Il finale di questa seconda stagione è molto caotico. Il principe Eric assolda un Cracher-Mortel, chiamato Baron Samedi (Reg E. Cathey) che, grazie alla sua saliva verde, infetta le persone e le induce in una temporanea morte apparente. Quando queste si risvegliano, è come se fossero dei veri e propri “zombie” molto aggressivi. L’intento di Eric e Baron è quello di creare un esercito, o almeno così crediamo inizialmente.

Purtroppo per il nostro Nick, quest’esercito di zombie è solo un diversivo e i piani del principe sono ben’altri. Infatti, il reale obiettivo di Eric è quello di catturare Nick, trasformandolo in uno “zombie” da poter usare al proprio servizio.

Non sappiamo, quindi, che cos’abbiano in serbo per il nostro Grimm, ma speriamo che la situazione si risolva, soprattutto adesso che le cose con Juliette cominciavano finalmente ad andare meglio!

Quello che mi è piaciuto particolarmente di questa stagione, per quanto sia simile alla prima come struttura e sceneggiatura, è l’introduzione di leggende e miti, che vanno ad affiancare le fiabe. Negli episodi spicca la figura della Llorona, spettro preso in prestito dall’America Latina, che piange per l’annegamento dei figli e che, ogni anno, offre loro in sacrificio dei bambini.

Troviamo poi il Windigo, creatura demoniaca della mitologia dei Nativi Americani Algonchini che pratica il cannibalismo.

Pensate un po’, anche il riferimento al Baron Samedi, in realtà, è un richiamo ad una divinità vudù, figura che ha il compito di traghettare i morti e che, guarda caso, viene spesso rappresentata con un cappello a cilindro.

Ultimo piccolo paragrafo per il nostro caro Hank, che inizialmente sembra scivolare nella pazzia dopo aver visto un Wesen. Una volta scoperta tutta la verità, però, diventa un aiutante fondamentale per Nick. Anche Juliette viene travolta da tutte queste nuove informazioni, ma, alla fine, sembra reagire bene alla situazione.

Per scoprire cosa accadrà, non vi resta che guardare la terza stagione, o leggere quella che sarà la mia prossima recensione a riguardo!

– Eleven’s Eggo

 

thenerd

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