Oggi siamo qui per continuare con le nostre recensioni di una delle serie targata The CW che hanno rivoluzionato il concetto di viaggio nel tempo. Non avete ancora capito di quale possa essere? Ovviamente è DC’s Legends of Tomorrow 3.
Durante questa terza stagione alla ormai consolidata crew spaziale composta personaggi caratterialmente differenti fra loro, abbiamo importanti aggiunte. Partiamo quindi da Zari Adrianna Tomaz (Tala Ashe), ragazza acqua e sapone di fede islamica, devotissima e proveniente da un futuro distopico (anno 2030), dove ormai la libertà religiosa è stata negata all’umanità. La giovane, però, possiede a sua insaputa incredibili poteri mistici. Altro incredibile personaggio che farà veramente la differenza (soprattutto dopo aver scoperto il nemico contro cui dovranno scontrarsi) è sicuramente John Constantine (Matt Ryan), lo stregone della Vertigo visto già nella omonima serie TV della NBC (cancellata dopo una sola stagione) e in Arrow.
Grazie alle sue conoscenze sulla demonologia e l’esoterismo: il nostro amico sarà difatti di grande aiuto a Sara (con la quale instaurerà una brevissima relazione) e ai suoi compagni per fermare la nascita di Mallus. Circa verso la metà della stagione vediamo l’arrivo di Wally West, alias Kid Flash. Il fratello di Iris, dopo essersi lasciato con Jesse deciderà di lasciare momentaneamente il Team Flash e di andare in Cina per meditare, avvicinandosi così alla filosofia Zen.
A esso verrà chiesto aiuto proprio da Rip Hunter per combattere la minaccia di Mallus e i suoi tirapiedi: Gorilla Grodd (già affrontato più volte dal giovane in The Flash), un redivivo Damien Darhk e la figlia Nora. Ciò che però le Leggende non capiranno fin da subito è che Nora è effettivamente la portatrice fisica del potere di Mallus. A differenza del padre, la ragazza sembra avere anche una parte buona: Ray Palmer, compreso ciò, tenterò di portarla dalla parte della giustizia, cercando di allontanarla dall’influenza negativa di Damien. Tuttavia, sia a causa dell’influsso maligno di Mallus, che del ritorno di Darhk, Nora deciderà di passare al lato oscuro definitivamente.
Rip, ormai ex Time Master, lo rivedremo a inizio stagione nelle vesti di presidente del Time Bureau, società segreta che si occupa, in modo del tutto coerente con i canoni di giustizia, di proteggere la storia. Come sua fidata compagna avrà Ava Sharpe, la quale instaurerà una relazione sentimentale con Sara Lance. Negli ultimi episodi si scoprirà che Ava non è altri che un clone proveniente da un lontano futuro. Questo porterà a farla soffrire immensamente, tanto da far iniziare i primi dissapori con White Canary e Rip.
Passando ora ai cattivi, Damien Darhk, nonostante sia malvagio sino al midollo, lo vedremo nutrire dei veri e sinceri sentimenti per la figlia, l’unica cosa importante rimastagli. Da alleato del potente demone, cercherà l’aiuto delle Leggende in modo da poter liberare la figlia dalla sua possessione demoniaca. La scena già toccante è stata forse quella in cui Sara e Damien (assassino di Laurel, sorella della prima) discutono e Darhk fa notare come entrambi un tempo del tutto malvagi, siano rimasti umani solo ed esclusivamente grazie all’amore.
Triste è stata la perdita del professor Martin Stein, membro originale della squadra. Perderà la vita durante un combattimento contro i nazisti di Terra X durante il crossover con le altre serie targate The CW. Alla fine della stagione anche Jefferson Jackson si ritirerà dal gruppo, in quanto i due nominati potevano creare il potentissimo Firestorm: solamente con la perdita della controparte (considerata un’importante figura paterna per il ragazzo), Jefferson ha capito che per lui posto sulla Waverider – la nave grazie alla quale il team riesce a compiere impensabili viaggi spaziali – non ve ne più.
Bene, siamo giunti anche oggi alla fine della recensione. Vi aspetto giovedì prossimo per portarvi almeno la prima metà della quarta stagione di questa magnifica serie TV! Non mancate, Shadow!
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