Un salto di qualità è stato sicuramente fatto rispetto al 2018.
Eppure qualcosa mi diceva che non sarebbe andato tutto come speravo. Forse per la nomination di Black Panther a Miglior Film, forse per la mancanza di presentatore.
Insomma, diciamocelo: questi oscar non partivano proprio nel migliore dei modi.
Sebbene non fossi convinta della scelta dell’Academy, mi sarei fatta andare bene qualsiasi cosa, ma non un ripetersi della storia. Proprio come nel 1989, dopo 30 anni la cerimonia, ancora una volta, non ha avuto un presentatore. Era già accaduto nel 1939, nel 1942, nel 1948, nel 1969, nel 1970 e nel 1971. Non una grande novità, per la storia degli Oscar.
Quest’anno la scelta era ricaduta su Kevin Hart, ma ha preferito ritirarsi a causa delle dichiarazioni omofobe che aveva rilasciato in passato. Per quanto si fosse scusato con la comunità LGBT, non è riuscito a portare a termine l’incarico: persino Ellen DeGeneres ha rinnovato il suo sostegno al collega, incoraggiandolo a prendere parte comunque alla cerimonia.
Com’è andata a finire lo sappiamo bene: gli Oscar 2019 sono cominciati a mezzanotte e mezza, senza presentatore.
Sul mio profilo di twitter, come tutti gli anni, io e Nerdherd abbiamo commentato i vari look delle star, senza ritengo alcuno: dovevamo soddisfare il nostro piccolo pubblico che retwitta e condivide con piacere – e divertimento! Non potevamo assolutamente mancare!
Sul divano a godersi il programma – con patatine, gelato, caffè e coca cola – c’erano anche Cugino It e il Nabbo, a distanza invece c’erano Stregatto e Valen – due dei tre ragazzi intervistati – a commentare qualsiasi cosa.
Sisi, non mi sono scordata!
La cerimonia inizia. Lenta e piatta. Categoria – premiazione – categoria – premiazione – pubblicità. Nemmeno il tempo di arrabbiarsi/gioire.
Uno dei momenti più tristi della serata è stata la salita sul palco di Melissa McCarthy con quel vestito orribile con gli animaletti sopra per premiare Miglior Costumi.
Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Sono gli Oscar, mica è la sagra della porchetta!
Un altro momento – e un’altra premiazione che non ho capito – è sicuramente la scelta di Black Panther come Miglior Scenografia.
Come Miglior Scenografia?! Ma è in green screen!
E First Man – Il primo Uomo per Miglior Effetti Speciali? No. Beh, Ryan Gosling merita veramente di più. Qualcuno riconosca il talento di quel ragazzo! Davvero, mi dispiace un sacco.
Comunque, non sono d’accordo: questo film aveva un’ottima scenografia. Per quanto io gli avrei dato qualsiasi premio, mi rendo conto che Miglior Scenografia era quello più adatto a questa pellicola, che si mostrava completo e ben fatto. Beh, quindi… Scambiamo immediatamente i premi di Black Panther e First Man!
Peccato.
I veri protagonisti della serata degli Oscar 2019 sono stati Rami Malek, Green Book e Roma, i film rivelazione del 2019. Si tratta di un road movieanti-razzista, del messaggio politico (e civile) fin troppo chiaro. Peter Farrelly, già famoso per Scemo più Scemo e Tutti Pazzi Per Mary, si cimenta in qualcosa di assolutamente differente: e ci riesce. Viggo Mortensen è stupendo in questa pellicola che, diretto da Nick Vallelonga e Peter Farrelly, porta a casa un’interpretazione con i contro fiocchi.
Peter Farrelly dedica questo premio a Carrie Fisher e Steven Spielberg, aggiungendo che
Green Book parla di amarsi al di là delle differenze, cosa che ci fa capire chi siamo veramente.
Vero protagonista della serata è stato Rami Malek – dove sia l’accento, è ancora un mistero per me! – che ha ricevuto il premio come Miglior Attore Protagonista per la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody. Giovane, fresco e famoso grazie a un ottima serie tivù: Mr. Robot.
Infine veniamo a Roma. Cuaron ha dato una stupenda prova di sé. Intensa e perfettamente riconducibile a lui. Sicuramente non un film per tutti, ma è una pellicola che ha dato un’eccellente prova di riconoscimento. Ha una propria impronta e un buon ritmo.
Gli Oscar 2019 sono stati la sua rivalsa.
Sebbene a livello di premiazioni sia andata meglio dell’anno scorso, qualcosa ancora non funziona. Spesso io e Nerdherd – ex studentesse di cinema – ci siamo chieste alcuni dei criteri utilizzati per dare un riconoscimento a un film. Non abbiamo ancora trovato una soluzione unanime, ma ogni anno sarà più chiaro.
Spero.
Il problema è stata la noia, la pesantezza, l’elenco di premiazioni senza alcuna enfasi o cambiamento di programma.
Insomma, non proprio interessanti questi 91esimi Oscar…
Questa era la mia opinione. Fatemi sapere la vostra!
-Poison El
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