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Spazio, ultima frontiera: 2×10 -The Red Angel-

Eravamo rimasti qui. Ora ci concentriamo sull’ultimo episodio di Star Trek Discovery 2, The Red Angel.

La trama di The Red Angel

The Red Angel comincia con il funerale di Airiam che come ultima cosa, prima di aprire la camera stagna, aveva urlato a Michael Burnham di documentarsi sul Progetto Dedalo.

Sarebbe bello potersi godere del pathos che un funerale comporta, ma purtroppo a questo personaggio – che dovrebbe rientrare tra i secondari, perlomeno – è stato dedicato troppo poco tempo perché lo spettatore possa affezionarsi.
La sua presenza è quasi limitata all’episodio precedente e ciò rende le parole che le sono state dedicate quasi vuote.

Dopo il funerale, l’episodio parte a ritmo frenetico: dopo due episodi in cui la Discovery è ricercata ufficialmente, il tutto si risolve con grande rapidità, togliendo ancora una volta l’elemento di suspance che dovrebbe servire a questa serie e che poteva continuare fino al finale di stagione.Grazie al Progetto Dedalo, Michael scopre che l’Angelo Rosso non è altro che una versione futura di se stessa, il che diventa l’origine del “brillante” piano per catturarlo: ossia mettere in pericolo il tenente stesso nel presente. Inoltre, viene svelato che la morte dei genitori di lei è legata alla tecnologia usata dall’Angelo Rosso, (da qui il nome del titolo The Red Angel) poiché questa fu inventata dalla Sezione 31 nel tentativo di contrastare invenzioni simili da parte dei Klingon.

Elementi della stagione

 

Quindi, ricapitolando gli elementi di questa stagione che vanno a fondersi con la mitologia complessiva di Star Trek: i viaggi nel tempo, la Sezione 31 e l’Impero Klingon. Un calderone nostalgico con un’insegna luminosa: “FANSERVICE”.

 

Oltre a questo miscuglio, non dimentichiamo che gli sceneggiatori hanno deciso di tirare in ballo anche il Mirror Universe, di cui Philippa Georgiou sente la mancanza.

Tutta questa confusione però fa giungere la trama a un punto interessante di cui Ethan Peck è il grande fautore: Spock è a lui che si deve la scoperta che The Red Angel= Michael.
Questa ipotesi è abbastanza logica e la più interessante di qualsiasi pezzo supplementare di fanservice.
Insomma, bello questo Angelo Rosso, ma dargli addirittura questo colpo di scena crea paradossi temporali più che numerosi: adesso abbiamo a che fare due persone che, nella timeline originale, dovrebbero essere morti, ossia Michael e sua madre – anche se lei potrebbe aver simulato il proprio decesso.

Punti di forza?

Ethan Peck e la fotografia.

In The Red Angel, la tecnica è ottima, con ferventi luci emanate nelle scene in cui l’azione è centrale, ma non dimentichiamo i colori accesi e intensi. La fotografia richiama il cinema di genere e strizza l’occhio delle grandi produzioni cinematografiche ambientati nello spazio profondo. Un valore aggiunto a questa serie tv.

Ho già detto quanto Ethan Peck sia l’elemento più interessante di questa serie?

 

-Poison El

Poison El

[Proofreader e Editor. Digital Content Creator. Blogger. Artist. Traveller. Aspirant Writer.]

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