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Riverdale e la sindrome di Got?

-La Trama 

Credo a un certo punto di essermi persa irrimediabilmente senza via di scampo, ma farò quel che posso. Voglio premettere una cosa: Riverdale era una delle mie serie preferite, per quanto ci fosse una componente teen presente, questo non mi aveva mai fatto pensare di abbandonarla.
Al contrario, a metà della seconda stagione è successo. Ovviamente, per fare questa recensione l’ho ripresa, ma vi assicuro che non è stato semplice.

Alla fine della prima stagione Fred Andrews aveva subito un colpo da arma da fuoco da Black Hood e Chic, il finto fratello di Betty, era stato condotto proprio da Il Boia. Morto? Vivo? Non si sa. Tanto era un personaggio privo di spessore e piatto come niente, quindi nessuno di noi l’ha rimpianto.
Comunque, Archie è disperato e vuole vendetta contro chi ha quasi ucciso suo padre. Le sue indagini continuano – come la sua storia con Veronica – che lo conduce da Hiram Lodge, il padre della sua ragazza. Che nel frattempo è uscito di prigione e ha un piano per Riverdale e le Lodge Industries che coinvolgerà Veronica, Hermione e il Southside, la parte sud della cittadina.
Insomma, Archie ci casca in pieno. Non vi riprendo troppo i primi episodi, vi allego le varie recensioni che abbiamo fatto.
Però la linea narrativa del Black Hood – o il Boia che dir si voglia – non è finita qui: difatti continua a uccidere e seminare il panico. Certo, il padre di Betty è in prigione ma gli omicidi non sembrano fermarsi.

I successivi episodi creano solo caos e confusione. Sono troppi episodi e la trama è quello che è. Va bene annacquare, ma qui c’è più condimento che roba da gustare.
Il lato positivo è che in questi episodi inutili abbiamo potuto coinvolgere meglio personaggi interessanti come FP Jones (Skeet Ulrich) e Alice Cooper (Madchen Amick), il lato negativo è che è stato necessario aggiungere pericoli e misteri non necessari – come Chic (Hart Denton) che non è altro che il Re gargoyle. Sì, proprio quel gioco che sta terrorizzando e manipolando gli adolescenti di Riverdale.

Sottotrama che ha bloccato completamente Betty e Jughead in affari che – due diciassettenni– non potevano permettersi di affrontare, soprattutto con le macchinazioni di Hiram che non si fermano mai.
Non appena l’attenzione della serie si è spostata dal Re, subito abbiamo inquadrato Hiram come il vero cattivo della stagione. Gli ultimi episodi – in cui Betty è rinchiusa nella fattoria– hanno cercato – e in qualche modo ci sono riusciti – di riportare quella verve e quelle situazioni da real drama sopra le righe, ma che finalmente mettono un punto alla stagione e alla storia di Black Hood, Re Gargoyle e the Red Dahlia.

Non vorrei spoilerarvi il finale, visto che è l’episodio più interessante.

-Colpi di scena

Eh, che devo dirvi, alcuni non erano richiesti. La fattoria, la vendita di organi, Evelyn, Kevin, Edgar… è stata creata solo per dire che Polly è la vera malvagia della famiglia? O per dire che Alice è molto di più di quello che appare? O per far comparire il vero Charles?

Io non so darvi una risposta, posso dirvi che la vera rivelazione è Cheryl Blossomche nell’ultimo episodio si batte con tutta la forza che ha per salvare Toni, Betty e i quattro protagonisti. Poison e Southside gli uni accanto alle altre per dare un messaggio chiaro e coinciso alla Dahlia Rossa: Riverdale non è solo la città del peccato.

 

-E la sindrome di Got?

Per quanto ve ne abbia già parlato il Nabbo – e lo farà ancora – mi voglio permettere di dire due parole.
Game of Thrones è una serie tv di alto livello da tutti i punti di vista, ma la settima stagione e l’ottava sono state molto deludenti. L’ultimo episodio – per sempre! – non è stato male, è stato un episodio mediocre rispetto all’intera serie, ma è stato un buon episodio rispetto all’ottava stagione.
Lo stesso vale per Riverdale che però ci fa soffrire ben 22 episodi, non 6. L’ultimo episodio merita ed è un bell’episodio, considerando anche – e soprattutto – la tremenda stagione che abbiamo dovuto subire. Il trash non può aumentare a prescindere: deve essere fruibile. E in questa stagione, purtroppo, non lo è stato.

L’ultimo episodio di Luke Perry.

Infine, vorrei fare un piccolo omaggio a uno dei pochi personaggi che ha dato sempre tanto a questa serie. Quel tocco di famiglia e di normalità che ci serviva.

-Poison El

Poison El

[Proofreader e Editor. Digital Content Creator. Blogger. Artist. Traveller. Aspirant Writer.]

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