Skam è un fenomeno che sta letteralmente spopolando. Dalla serie originale, norvegese, sono stati tratti diversi remake. È arrivato il momento di parlare di quello italiano. Ecco a voi Skam Italia 1ª Stagione!
Siamo a Roma, dove ci vengono mostrate le vite di tutti i giorni di alcuni adolescenti del terzo anno di liceo, il J. F. Kennedy. La protagonista è Eva, ragazza pronta a un nuovo inizio dopo aver passato l’anno in succursale assieme al proprio ragazzo, Giovanni Garau (“Garau con la u, perché è sardo” cit.) e al migliore amico Martino Rametta (protagonista della seconda stagione). Loro sono le uniche due persone che sono rimaste al suo fianco: dopo alcune spiacevoli vicende, ha perso infatti tutti i legami e contatti. Sentendosi ogni giorno sempre più sola e incoraggiata dall’amore della sua vita, decide quindi di conoscere altri studenti, in modo da poter formare nuovamente una cerchia di amicizie: qui conoscerà quattro ragazze, con le quali formerà la Girl Squad!
Sana, ragazza musulmana con il padre tunisino e la madre pescarese, con un carattere deciso e sveglio; Silvia, conosciuta nel bagno di una discoteca durante una festa mentre era in lacrime; Federica, incontrata assieme a Silvia dall’atteggiamento solare e spigliato e infine Eleonora, trasferitasi da poco nella nuova scuola. Vediamo quindi ciò che accade attraverso il filtro degli occhi di Eva: alcuni comportamenti sono percepiti in maniera differente da come essi sono effettivamente presentati. Si scopriranno solamente nel corso degli episodi i motivi secondo cui i protagonisti agiscono secondo la loro indole e lo svolgimento degli eventi, così come per la ragazza, ci permette di conoscere solamente una verità parziale, non sempre chiara e coerente. Non temete però: tutto viene svelato al momento opportuno!
Sono toccati diversi temi, come il bullismo, attraverso le vicende e le scelte della giovane, con tutte le eventuali ripercussioni che esse hanno sulla sua vita. Abbiamo la presenza dell’iniziazione sessuale fra adolescenti, percepita come metodo per sentirsi accettati dai coetanei (come per la situazione di Silvia); inoltre abbiamo la discriminazione subita da Sana per quanto riguarda la sua scelta religiosa. Come potete vedere, sono tutti temi attualissimi, affrontati in maniera tale da poter eliminare tabù molte volte presenti nelle vite dei ragazzi d’oggi.
Il punto di forza è sicuramente la natura genuina e realistica con la quale è presentata: a differenza di quelle teen series presenti su Netflix, dove si verifica in moltissimi casi l’estremizzazione di tematiche e comportamenti a tal punto da snaturarli, inevitabilmente sminuendo l’immedesimazione dello spettatore in quello che accade. Qui abbiamo la rappresentazione della vita quotidiana, con avvenimenti comuni, lo scorrere delle vite di giovani ragazzi che potrebbero appartenere a qualsivoglia scuola italiana. Non vi è nessun tentativo di marcatura eccessiva sui temi presentati, e quindi possono essere sentiti e apprezzi per come essi si mostrano nella vita reale, per come si potrebbero sperimentare sulla propria pelle tutti i giorni. È proprio questo che fa veramente la differenza.
Sono decisamente loro che portano avanti la baracca, ammettiamolo. Mettono in scena personaggi credibili, dal carattere imperfetto e pieno di sfaccettature, con tutti i demoni che un teenager ha. Non sono i tipici ragazzi trasgressivi che compiono azioni sconsiderate e prive di ogni logica: si dimostrano, invece, ragazzi comuni che vivono momento per momento, con tutte le incertezze e i timori che li accompagnano, non sempre avendo la possibilità di esprimerli.
Credo che un altro elemento importantissimo per la serie è la sua interattività con i social e il rapporto stretto che si crea con gli spettatori: difatti la scelta di pubblicare sul sito ufficiale le clip in momenti specifici della settimana, poi assemblate, dando vita agli episodi veri e propri, consentono un coinvolgimento del pubblico molto più attivo, quasi fosse in diretta. Tutto questo successo è attribuibile anche alle storie pubblicate dai profili simulati dei personaggi su Instagram, creando un’opera quasi viva e in continua crescita.
Altra nota di merito sono sicuramente le colonne sonore, le quali vengono scelte oculatamente, in modo da attribuire a ogni momento la musica che più si addice, creando l’atmosfera perfetta per la scena in corso.
Siamo giunti alla fine della recensione. Voi avete visto la prima stagione di Skam Italia? Vi è piaciuta? Qualcuno che ha visto anche l’originale ha trovato l’idea originale? Qualche confronto che potreste fare? Fatemelo sapere nei commenti! Un saluto, Shadow!
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