Serie televisiva statunitense trasmessa in prima visione negli USA da Showtime nel lontano 2011, è basata sull’omonima serie britannica del 2004. Sviluppata da John Wells, fra i produttori annovera Alex Borstein e Mike O’Malley. Qui in Italia è giunta dapprima su Mediaset Premium dal 10 ottobre 2011 e successivamente sulle reti Mediaset in chiaro dal 27 maggio 2013. Ecco a voi Shameless 1ª stagione!
Parliamo della famiglia Gallagher, tutt’altro che normale: possiamo definirla giusto un filo disfunzionale. La madre scomparsa, il padre alcolizzato irrecuperabile e i cinque figli vengono lasciati crescere dalla primogenita, poco più che ventenne. Un quadro che non preannuncia nulla di buono e che potrebbe portare in due direzioni completamente differenti. Se da una parte possiamo riconoscere il dramma dickensiano su povertà e disaggio, dall’altra troviamo una comedy cinica e cattiva. La forza della serie sta proprio nell’aver preso queste due possibilità e nell’averle unite, tanto da creare un prodotto fuori dagli schemi. Lo spettatore è divertito nel seguire tutte le peripezie che capitano ai fratelli, ma al contempo stesso è angosciante vedere un padre che sottrae – nel vero senso della parola – il cibo ai figli per racimolare soldi da investire in alcool.
È angosciante vedere compiersi un destino di povertà e stallo sociale per un’intera generazione, senza che i diretti interessati possano ribaltare tale situazione. D’altro canto altresì spassoso seguire gli esperimenti del piccolo Carl o le manie (e non solo) di Sheila (fantastica Joan Cusack, che ho particolarmente amato).
Per ideare una cosa simile, bisognava avere in team un mezzo genio, altrimenti la qualità sarebbe stata decisamente inferiore e si sarebbe rischiato di percorrere una sola delle due strade sopracitate. Fortunatamente John Wells era nel posto giusto al momento giusto, grazie al quale si è arrivati al risultato finale. E non pensate che sia uno sviluppatore di poco conto: tenete presente che ha creato serie del calibro di ER – Medici in Prima Linea.
È basata essenzialmente sui due personaggi in particolare: Frank (William H. Macy) e Fiona (Emmy Rossum). I due sono padre e figlia ma in comune hanno solamente il DNA e l’iniziale del nome, nient’altro più. Il primo è una persona spregevole: incapace di prendersi qualsiasi tipo di responsabilità, disposto a scaricare ogni colpa sul sistema e su chi lo circonda. Senza ombra di dubbio è certamente l’elemento destabilizzante della famiglia Gallagher, capace di rovinare qualsiasi momento felice in qualsiasi istante. L’eccezionale bravura di Macy risiede proprio nel poter mettere in scena un personaggio così orribile, fuori dagli schemi, ma impossibile da odiare fino in fondo. Dietro alla maschera da insensibile, si legge tutto il peso della figura tragica, incapace di controllare la propria vita e di arrivare a notte fonda incapace di intendere e di volere, addormentandosi nel proprio vomito. Qui tutto si ferma, un attimo prima di renderlo il “personaggio cattivo” della situazione. Che dire: una scrittura fuori dal comune.
Destino ribaltato per Fiona, interpretata dall’incantevole Emmy Rossum (attrice spettacolare).
È lei la figura che riesce a tenere in vita la famiglia: scostumata, disinibita e cazzara, ma al contempo stesso responsabile e capace di seguire e sostenere tutti i fratelli. Qui ora parte una domanda importante: possiamo definirla un personaggio perfetto, da ammirare incondizionatamente? La risposta arriva a metà: sarebbe troppo, troppo facile. La sua vocazione al martirio ci impedisce di stare fino in fondo dalla sua parte. E qui uno scroscio di applausi per le mirabolanti doti recitative che ci portano a questa conclusione.
Ci sono la piccola Debs (Emma Kenney) e il suo straziante bisogno di attenzioni, la situazione tragica della ragazza di Lip (Jeremy Allen White), i problemi con la sessualità di Ian (Cameron Monaghan) e il piccolo Liam.
Non solo: anche i vicini Kevin (Steve Howey) e Veronica (Shanola Hampton) tentano in qualsiasi modo di aiutare Fiona con la famiglia, finendo la maggior parte delle volte a sobbarcare altro lavoro alla povera ragazza. Posto così, sembra proprio una famiglia mai una gioia, sempre piena di sfortuna. In parte però lo è: Shameless, è raccontata talmente bene da divenire un vero e proprio spettacolo.
Scoperta per caso, mi sono innamorato immediatamente! E voi come l’avete scoperta? Fatemelo sapere! Ci vediamo fra due giovedì con la seconda stagione! Un saluto, Shadow!
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