“Dopo che la gita scolastica viene interrotta bruscamente, gli studenti del liceo West Ham tornano a casa e scoprono che la città è completamente deserta”
Procediamo con ordine, e vediamo perché non ha soddisfatto le mie aspettative, risultando comunque (abbastanza) interessante.
The Society è stata distribuita da Netflix a maggio 2019 e si presenta come ispirata a due testi principali: la fiaba tedesca Il pifferaio di Hamelin e il romanzo (già citato) Il Signore delle mosche di William Golding.
Il film tratto dal libro di Golding è stato per me un trauma ed ero inizialmente molto restia a guardare la serie, intimorita da questa premessa. Vi assicuro, però, che le somiglianze riscontrabili sono veramente poche. Di gran lunga più lampante è la similitudine con la fiaba menzionata, per la quale vale la pena spendere qualche parola in più.
Il pifferaio di Hamelin parla di una città infestata da ratti e di un “pifferaio magico” che si offre di cacciarli via, in cambio di un pagamento. Una volta disinfestata la città, i suoi cittadini si rifiutano di pagare il Pifferaio, che decide di vendicarsi richiamando a sé, per mezzo del flauto, tutti i bambini della città.
I punti di contatto con The Society sono molti, e chi di voi ha già visto la serie avrà già potuto coglierli.
La cittadina di West Ham è da qualche tempo invasa da una terribile puzza. Non conoscendone l’origine e, dunque, non sapendo se possa essere pericolosa per la salute, gli adulti della città decidono di mandare tutti gli adolescenti iscritti al liceo locale in gita. Gli studenti salgono sugli autobus e, dopo un breve tragitto, vengono riportati indietro, poiché una frana impediva il proseguimento del tragitto.
Tornati a casa, i ragazzi scoprono che in realtà qualcosa è cambiato: tutti gli adulti sono scomparsi, e si trovano a fare i conti con la gestione delle risorse per sopravvivere.
Nella ricerca di informazioni su cosa sia successo, alcuni di loro scoprono che qualcuno si era offerto di eliminare la puzza. Il pagamento, però, era risultato troppo alto, e quindi le autorità di West Ham si erano rifiutate. Vi suona familiare?
Nonostante io abbia guardato tutta la serie abbastanza in fretta (come mio solito), ci sono stati molti dettagli che mi hanno fatto storcere il naso.
Innanzitutto, credo che la storia si concentri troppo sui drammi adolescenziali, perdendo di vista quella che è la lotta alla sopravvivenza, che cercano di far risaltare con alcune scene che perdono di rilevanza nel contesto prettamente teen.
Un’altra critica che mi trovo a dover fare è la mancanza di una logica profonda, che probabilmente, però, verrà spiegata nella seconda stagione. Ma una cosa che continuo a chiedermi è: come hanno fatto i ragazzi a non domandarsi che fine avessero fatto gli autisti dell’autobus? Insomma, questi conducenti saranno dovuti andare da qualche parte dopo averli lasciati alla scuola… A nessuno è venuto in mente di chiedersi dove?
Anche i personaggi non vengono sviluppati a 360 gradi. Questa operazione risulta pressoché impossibile, visto il numero elevato di personaggi che ci vengono presentati. Di ognuno di loro sappiamo qualcosa, senza scendere però nei dettagli. Perfino Allie (Kathryn Newton), la protagonista non ci risulta troppo definita. Sappiamo che ha sempre vissuto all’ombra di una sorella maggiore molto intelligente e che mai avrebbe voluto prendere le redini della situazione. Per il resto, però, non la conosciamo molto, e non riusciamo a comprendere appieno le motivazioni che guidano le sue scelte durante le puntate.
The Society è sicuramente una serie piacevole da guardare. Dieci episodi che scorrono abbastanza velocemente e che ci propongono diverse tipologie di dramma adolescenziale.
Un personaggio che mi ha incuriosito molto è Kelly Aldrich, interpretata da Kristine Froseth, che già abbiamo avuto modo di conoscere in Sierra Burgess è un girasole. Kelly ci appare, inizialmente, come la classica adolescente adulata dai ragazzi. In realtà sono convinta che nasconda un background molto interessante. Chissà, magari approfondiranno!
Insomma, ve ne consiglio la visione se avete voglia di qualcosa di non troppo impegnativo, per passare il tempo. Se invece siete alla ricerca di fitti misteri e storie intricate, beh… Sono sicura troverete di meglio!
A essere onesta, però, nonostante tutti i fattori negativi o migliorabili, sono molto curiosa di vedere la seconda stagione, anche se per ora non è stata confermata!
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– Eleven’s Eggo
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