Recensione: Il sognatore e La musa degli incubi

Recensione: Il sognatore e La musa degli incubi

Luglio 15, 2019 0 Di Yen the Sorceress

Shrestha, questa parola, nell’universo creato da Laini Taylor, indica “quando un sogno diventa realtà, ma non per il sognatore.”

È quanto stava per accadere a Lazlo Strange, protagonista dell’acclamata dilogia della scrittrice californiana, iniziata con Il sognatore e il cui secondo volume, La musa degli incubi, è uscito all’inizio di quest’anno per Fazi Editore.

Lazlo è un giovane orfano del regno di Zosma con la passione per le storie, assistente nella Grande Biblioteca e studioso della Città Invisibile, la città perduta di Pianto, per lui la storia delle storie.

La sua vita procede monotona tra libri polverosi e ricerche notturne, ma il destino Lazlo è ben diverso e non si fa attendere: una delegazione, guidata dal comandante Eril-Fane, arriva in città per reclutare studiosi di ogni disciplina del sapere da portare proprio nella mitica Pianto.

Sembra l’occasione della vita per Lazlo, ma lui è solo un assistente bibliotecario, non può ambire a un posto nella delegazione, ed è Thyon Nero, giovane e superbo alchimista, a essere scelto, in virtù delle sue abilità. Per quanto lui conosca il sogno di Lazlo, nulla lo spingerebbe mai ad aiutare a realizzarlo.

Ma il destino non si fa mettere i bastoni tra le ruote da un alchimista qualunque. Lazlo è solo un umile assistente, ma il coraggio e la determinazione non sono solo una prerogativa dei potenti: ha imparato fin da piccolo a cogliere le occasioni e così mostra la sua conoscenza di Pianto a Eril-Fane che lo invita a partire con loro, colpito dalla passione del giovane.

In quel momento ha inizio la storia più incredibile per Lazlo il Sognatore.

La Pianto nella quale arriva è quasi bella come la immaginava, ma le vestigia di un passato di violenza e disperazione incombono ancora su di essa. Un’enorme fortezza blu dalle sembianze di angelo sovrasta il cielo della città: era la dimora degli dèi, creature dalla pelle blu e dai poteri sovrannaturali che per duecento anni avevano terrorizzato gli abitanti.

Ora gli dèi non ci sono più, ma la fortezza è sempre al suo posto, a ricordo delle sofferenze di cui è stata testimone. Si vorrebbe spostarla, ed è questa la missione della delegazione di Eril-Fane.

Quello che la città non sa è che la fortezza non è affatto vuota, alcuni figli degli dèi la abitano ancora. Ma chi sono davvero? Come sono sopravvissuti? E cosa è accaduto in quegli anni?

Le vite degli abitanti di Pianto e quelle dei figli degli dèi si incontreranno presto, unite tra loro dal giovane Lazlo e dalle sue doti di Sognatore.

Con uno stile semplice ma allo stesso tempo ricco, la Taylor è riuscita a creare un universo magico, nuovo e fresco rispetto al panorama della letteratura fantasy, abitato da personaggi dalla psicologia complessa, sapientemente tratteggiata e in continua evoluzione. Tra buoni e cattivi a volte il confine è sottile e i personaggi di questa saga non sono quasi mai facilmente categorizzabili: spesso i nascondono oscuri segreti e demoni che avvelenano l’anima hanno trasformato i cattivi in quello che sono.

La storia porta in superficie tematiche non banali, pregiudizi e discriminazione solo per citare le più evidenti, immergendo il lettore in un modo che, per quanto popolato da creature fantastiche, non è poi così diverso dal nostro, ma che non si vorrebbe più lasciare.

 

Il sognatore, Laini Taylor, Fazi Editore, Roma, 2018, pp. 526, € 14,50

La musa degli incubi, Laini Taylor, Fazi Editore, Roma, 2019, pp. 526, € 15