Bodyguard: un colpo di scena sempre inaspettato
Dire che questa serie si meritasse qualche candidatura agli Emmy è un eufemismo, ma posso capire che non sia commerciale quanto l’ottava stagione di Game of Thrones.
-La trama
Bodyguard è composta da sei episodi ed è distribuita da Netflix. Ideata da Jed Mercurio e diretta da Thomas Vincent, il protagonista è interpretato da Richard Madden, già famoso per Game of Thrones – era Robb Stark– e I Medici – famoso come Cosimo de Medici.
Insomma, le premesse mi paiono ottime, che dite?
È una serie televisiva britannica di genere drammatico/thriller che si concentra sulla storia di un veterano di guerra, David Budd, affetto da una sindrome da stress post-traumatico che non smette di torturarlo. Dopo aver sventato il primo attacco bomba sul treno di ritorno dall’Afghanistan, viene promosso a guardia del corpo del segretario di stato, Julia Montague. Il segretario è una donna ambiziosa e terminata la quale sostiene posizioni politiche opposte rispetto a quelle dell’ex soldato: lei è famosa per i suoi ideali conservatori e per il forte sostegno nei confronti degli scontri in Medio Oriente.
La stretta vicinanza tra i due crea un intreccio sottile e complesso: vorrebbero, lo realizzano, ma non possono. Il loro rapporto è ambiguo e costantemente in bilico tra un amore appassionato e i complotti, i segreti che mettono a dura prova il tormentato agente del Metropolitan Police Service di Londra – sia dal punto di vista professionale, sia dal punto di vista sentimentale.
-Finale e commento
Questa serie, come ho già detto, non è per tutti, ma chi riuscirà ad arrivare fino alla fine non se ne pentirà. Il finale è sicuramente d’effetto e vi lascerà abbastanza sconvolti. Tra continui ribaltamenti di scena e prospettiva si crea un intreccio di situazioni e intrighi perfettamente incastrati ed estremamente coinvolgenti.
Il primo vero colpo di scena si realizza a metà stagione – con la morte del segretario di stato in un attacco bomba – ed è una scelta molto coraggiosa, calcolando che mancherebbero ancora tre episodi alla fine della stagione. Questa decisione da parte dell’ideatore Jed Mercurio riesce a dare una sferzata di originalità alla narrazione.
La serie comunque non è stata esente da critiche: in un clima di pura Brexit, affrontare una caratterizzazione islamofoba non è stato facile ed è stato coraggioso.
Alcuni luoghi comuni sono stati sostituiti, come “tutte le donne sono sottomesse” a “sono tutti terroristi, anche le donne”.
In realtà la serie identifica come target da analizzare e colpire proprio i ranghi più importanti della politica nazionale, con un tocco critico che contraddistingue la scrittura di Jed Mercurio.
Nel caso specifico di Bodyguard è anche un vantaggio la presenza internazionale su Netflix, che favorisce una fruizione più rapida, senza soffermarsi sulle eventuali piccole lacune drammaturgiche dei singoli episodi, diretti da Thomas Vincent (1-3) e John Strickland (4-6).
Una serie tv che si meritava molto, ma molto di più. Vi consiglio di darle almeno una possibilità. Non ve ne pentirete.
Sono curiosa di conoscere la vostra opinione!
-Poison El
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