Shameless 4ª Stagione

Shameless 4ª Stagione

Agosto 29, 2019 0 Di Shadow

Eccoci giunti alla recensione di Shameless 4ª stagione! Cosa avranno combinato questa volta i Gallagher?

Importanti cambiamenti in Shameless 4ª stagione

Mille sono gli spunti e i temi di questa stagione, ma il più importante è uno: l’ingresso nell’età adulta della serie. Grandi cambiamenti sono avvenuti, portando diverse linee di sviluppo dallo stadio embrionale o appena abbozzate, si sono trasformate radicalmente, più o meno prevedibilmente. Tutto questo ha coinvolto praticamente tutti i personaggi: Fiona è costretta a fare i conti con il gene-G (o gene-Gallagher), che la condanna a una vita insulsa, fra alcol e pasticche. Ian soffre di bipolarismo proprio come la madre: questo lo porterà a compiere azioni sconsiderate, che si ripercuoteranno sul proprio futuro. Deb, poverella, è frustrata dalla pubertà e desiderosa di divenire donna prima del tempo. Carl, d’altro canto, diventa un buffo e surreale simbolo di amore: platonico prima, romantico successivamente. Ci stiamo dimenticando di Mickey? Il coglione ora è diventato un tenero cucciolo, mantenendo però ancora con quell’aria da spaccone: quando vede Ian, gli parte la modalità mamma chioccia. 

Lip e Fiona, due forze portanti

Al netto degli eventi accaduti, il meglio è sempre e comunque dalla parte di Fiona e Lip, dopo aver attraversato l’inferno e ne sono usciti a testa alta, uniti più di prima. Gli autori sono stati capace di invertire i ruoli, portando Fiona da mamma di casa a ragazza allo sbando e senza futuro, e Lip da genio scansafatiche a padre di famiglia. Lo stacco non si è sentito minimamente, sviluppando il profilo psicologico in maniera fluida: questo permette di non farceli percepire mai come estranei. Può accadergli di tutto, ma in fondo saranno gli stessi che abbiamo conosciuto sin dall’inizio. Gran parte dello sporco lavoro lo compiono gli attori: Emmy Rossum e Jeremy Allen White sono due mostri, capaci di coprire un’ampia gamma di sfumature da conferire ai loro alter ego. 

Frank, il migliore di tutti

Dopo due grandi attori, non può che arrivare lui, Frank Gallagher. Il tema è stata la crescita, il maturare e bene o male tutti sono riusciti in questo arduo compito. O meglio: quasi tutti! Ebbene, anche stavolta Frank si conferma il peggiore di tutti. Se la vede brutta, passando la maggior parte della stagione in uno stato comatoso che sembra condurre verso un’unica, tragica fine: la morte.

Sono due le cose: o Frank rifiuta la morte, o quest’ultima rifiuta Frank. Non vi sono altre spiegazioni. Anch’egli passa attraverso il proprio inferno personale, ma al contrario dei figli, non riesce a dare una vera svolta a sé stesso e alla propria vita, nonostante l’aiuto di una nuova “figlia”.

Lazarus, l’ultimo episodio di Shameless 4ª stagione

L’ultimo episodio è un qualcosa di sublime, eccezionale, meraviglioso! Per un momento crediamo che il patriarca di casa Gallagher, reduce da un trapianto di fegato, stia per abbandonare la sedia a rotelle per alzarsi, camminare (sarà intervenuto Gesù? Chi lo sa) e gettare nel lago la bottiglia di alcol. E invece no! Si riconferma la persona che è sempre stata, bevendo avidamente, lasciandosi andare in un’invettiva contro Dio, pronto a fargliele pagare tutte, dalla prima all’ultima, e che invece ha miseramente fallito un’altra volta. 

Sarebbe una scena liberatoria, entusiasta, in pieno stile Frank, se non fosse per un’ombra nei suoi occhi. Ecco: ha realizzato che ha rimandato l’inevitabile, non essendo abbastanza forte da fare qualcosa a riguardo. È vero che è sopravvissuto, permettendosi di prendersi questa piccola rivincita. Quale sarà il prezzo da pagare se le continue pessime scelte che compie finiranno per ricondurlo sul baratro della tomba?  Non sarà solamente la sua semplice, misera vita ad andarci di mezzo, ma qualcosa di più grande.

La vera forza

Quale altra serie sarebbe stata capace di costruire un’inverosimile, eppur credibilissima, coesistenza degli opposti? Credo nessuna. Eppure la quarta stagione ci ha sballottato e prosciugato, ci ha fatto soffrire e gioire assieme ai nostri eroi. Si sono alternati luce e oscurità, razionalità e follia, dolce speranza e amara realtà. 

Sorprendente è la scena dopo i titoli di coda: saranno pronti i protagonisti ad affrontare una nuova ondata di scompiglio? Riusciranno a ottenere quella pace che da anni manca loro? Lo scopriremo solamente vivendo.

Siamo giunti alla fine! Spero di non avervi annoiato più del dovuto. Un saluto, Shadow!