Editoriali

L’Editoriale di agosto – Spider-Man

Tra i tanti eroi della Marvel, sicuramente Spider-Man è tra i più famosi e amati. Un supereroe profondamente diverso, un nerd che viene deriso e bullizzato dai suoi compagni di liceo, un ragazzo che viene schernito per il suo amore per la scienza e chiamato «Topo da biblioteca», in particolare sul numero Amazing Fantasy del 15 Agosto, verrà definito con la frase

«Peter Parker? Qui alla Midtown School fa solo da tappezzeria!»

Spider-Man

Questa caratterizzazione del personaggio serviva a rappresentare la maggioranza di lettori di fumetti. I nerd: persone che con scarse capacità relazionali e sociali, solitamente non belli nell’aspetto e poco propensi all’attività sportiva. Ah, cosa importante: spendono la maggior parte del tempo sui libri o in passatempi considerati da bambini. Almeno questa poteva essere la definizione di nerd nel 1962, una perfetta definizione anche per il Peter Parker dei fumetti, oggi invece è completamente diverso poiché il pubblico che legge fumetti è tremendamente più vasto e vario, si è ampliato ed evoluto possiamo dire. Come si sarebbe dovuto evolvere la definizione di Nerd, cosa che sembra non essere avvenuta formalmente, ma che guardandoci attorno possiamo tranquillamente affermare.


Questa introduzione è necessaria per comprende al meglio il personaggio dell’ Uomo Ragno, un eroe nato nel 1962 da Stan Lee e Steve Ditko, il debutto del personaggio è nell’agosto del 1962 sul numero 15 di Amazing Fantasy, già citato poco fa.

Qui vengono narrate le origini di come nasce il supereroe ragnesco, tali origini sono molto simili a quelle presentate nel film di Sam Raimi Spider-Man del 2002, con protagonista Tobey Maguire nei panni dell’Uomo Ragno, Kirsten Dunst nel ruolo di Mary Jane e uno straordinario William Defoe che interpreta Goblin; non farò una recensione del film poiché non è questa la sede e sicuramente sono fuori tempo, però credo che sia giusto usare due righe per affermare che Tobey Maguire sia stato un perfetto Peter Parker, imbranato, non un figo e con un look che richiamava fortemente la figura del nerd. So che molti di voi ora stanno per accendere le torce e impugnare i forconi, marciare verso la mia magione al grido «Tom Holland è il miglior Spider-Man!» e potrei anche darvi ragione, poiché è un adolescente e nelle movenze è un perfetto tessiragnatele, ma non rende come Peter Parker nell’aspetto e nelle movenze, perché è un figo. Andrew Garfield, scusatemi se non lo prendo in considerazione, ma un Peter Parker con il ciuffo che fa il ganzo con la moto da cross non posso proprio vederlo. Ci tengo a precisare che questo mio giudizio non è basato sulla bravura degli attori, tutti e tre gli interpreti di Spider-Man credo che abbiano calcato la scena molto bene sapendoci emozionare chi in un modo chi nell’altro.
Diverso è se dovessimo analizzare e confrontare le tre trilo.. ah no scusate. Riformulo: diverso è se dovessimo fare un confronto sui tre filoni di film proposti, questo lavoro prenderebbe molto tempo e penso che sia necessario farlo, ma prima di fare paragoni penso sia giusto che si risolva la questione DisneySony sui diritti di Spider-Man.

Il fenomeno Spider-Man è gigantesco, è un personaggio che cavalca moltissimi media: dalla serie TV animata L’uomo ragno del 1967 fino a Spider-Man 2017, svariati videogame fin dal 1982 con Spider-Man per Atari 2600, passando da The Amazing Spider-Man del 1991 per GameBoy fino al più recente gioco per Marvel’s Spider-Man del 2018 in esclusiva per PS4 (mannaggia a me che ho l’Xbox One) , abbiamo poi infiniti giocattoli e i più disparati gadget, infine abbiamo diverse serie tv live-action.
Quest’ultime sono delle vere e proprie chicche. In particolare voglio dirvi qualcosa sulla serie giapponese: Supaidāman del 1978. Ammetto di aver scoperto questa perla grazie a Yotobi, è una serie televisiva live action che mette assieme il supereroe Spider-Man e il filone dei Sentai, ovvero quel genere che tratta di mecha-cosi, robottoni e mostri giganteschi. Ora tutti sappiamo le origini dei poteri dell’uomo ragno, bene scordatevele del tutto poiché qui la trama ruota attorno al conflitto tra abitanti della Terra e gli alieni, la serie si conclude e non se ne parla più, ma non è così.


Supaidāman è diventato canonico quando è comparso nell’evento Marvel Ragnoverso del 2014 con il team artistico composto da Dan Slott, Christos Gage, Oliver Coipel e Giuseppe Camuncoli.
Tuttavia la serie live-action non è l’unica comparsa nipponica di Spider-Man, infatti abbiamo anche una serie di manga del 1970 ideati da Ryoichy Ikegami, portata in Italia da Planet Manga come supplemento all’Uomo Ragno Delux del 1998 e che io ho letto e recuperato, ancora mi sanguinano gli occhi.
Resta comunque un tentativo coraggioso e un forte segnale di quanto sia importante il personaggio a livello mondiale, il progetto si concluse nel 1971.

Una menzione d’onore credo vada fatta il film d’animazione Spider-Man – Into The Spider-Verse, un’opera gigantesca a livello di animazione e di grafica, che riesce a emozionare narrando la storia di Miles Morales, uno Spider-Man afro-americano di origine ispaniche, appartenente all’universo Ultimate, disegnato dalla nostra bravissima Sara Pichelli, una firma italiana in un prodotto di qualità estrema premiato con l’Oscar per miglior film d’animazione nel 2019.

Esattamente come la figura di Peter Parker, anche quella di Spider-Man si è evoluta nel tempo, questo grazie a tutti gli sceneggiatori e disegnatori hanno messo mani su questo supereroe, qui ne ricordiamo solo alcuni, oltre a quelli già citati: John Romita Sr., John Romita Jr, Garth Ennis, Gerry Conway (colui che uccise Gwen Stacy), Todd McFarlane ( con le sue inconfondibili ragnatele e contribuì Venom), Micheal Strczyski, Brian Bendins), Stuart Immonen, Tim Sale e Jeph Loeb (sulla toccante Spider-Man Blue),J.M. DeMatteis e Mike Zeck ( che ci hanno regalato una delle storie più iconiche: L’ultima caccia di Kraven) e molti altri ancora.
Spero vivamente che Spider-Man possa trovare futuri migliori di quello attuale, sia a livello fumettistico sia a livello cinematografico. Ammetto, con molto rammarico, che la gestione in corso nei due media non mi ha entusiasmato, anzi spesso mi ha fatto storcere il naso. In particolare non ho apprezzato per nulla l’ultimo film Spider-Man Far From Home, lo ritengo veramente troppo infantile e una serie di gag fuori luogo e molto poco edificanti. Allo stesso modo per la controparte fumettistica, trovo che la piega Spider-Man imprenditore/brutta copia di Tony Stark, sia davvero una brutta mossa (mi sono fermato allo scontro con Lo Zodiaco, quindi non so se la cosa sia migliorata).
Dal vostro amichevole Nabbo di quartiere è tutto!

Il Nabbo della porta accanto!

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