50 anni di match per l’Uomo Tigre

50 anni di match per l’Uomo Tigre

Benvenuti amici di The Nerd’s Family, oggi in occasione del 50° compleanno dell’Uomo Tigre, vi riporto un frammento della mia tesi triennale in cui trattavo l’analisi della figura dell’eroe nella serialità animata televisiva giapponese, buona lettura.


Tra gli eroi sportivi più famosi sicuramente spicca la figura dell’uomo Tigre, ricordato soprattutto per le due serie animate tratte dal manga di Ikki Kajiwara e Naoi Tsuji del 1969.


Una seria animata tanto violenta quanto profonda, che vede nel protagonista un grande tormento interno, un senso di colpa dovuto al suo passato da lottatore scorretto che ha portato sulla strada diversi giovani, infatti sarà proprio questa la chiave di volta su cui si baserà la prima stagione, a riguardo abbiamo anche la conferma di Marco Pellitteri:

Ben sapendo quali siano le difficoltà di un orfano, Naoto decide allora di cambiare la sua vita: «non combatterò mai più in modo scorretto, Kenta e Ruriko mi hanno dato un grande insegnamento. E anche se la Tana delle Tigri mi perseguita, mi difenderò onestamente. Prima combattevo per sfogare la violenza che avevo in me [ per «vendicarsi del mondo»], ma adesso ho capito di amare la lotta leale. Mi batterò onestamente, lo giuro!»

 Una delle tante scene di lotta brutali presenti nell'anime.

Durante la stesura della tesi, ho potuto dare poco spazio a quest’anime e sinceramente mi dispiace un po’ poiché credo abbia molto da dire, Per avere una riassunto delle due serie l’esperto Francesco Filippi a riguardo:

Nella prima serie, l’Uomo Tigre è un lottatore di wrestling (o catch, nella definizione storica del telecronista sportivo Tony Fusaro) che, addestrato dalla malvagia associazione Tana delle Tigri, si ribella ai loro metodi scorretti e si dedica alla beneficenza nei confronti dell’orfanotrofio che anni prima lo ospitava quand’era piccolo. L’esempio di Naoto Date, l’uomo dietro la maschera, insegnerà ai bambini dell’orfanotrofio l’importanza della lealtà e della correttezza. Nella seconda serie invece, nettamente più debole della prima quanto ai contenuti (ma più spettacolare nella regia, nel disegno e nell’animazione), il giovane Tatsuo (Tommy), che da piccolo viveva nell’orfanotrofio di Ruriko e ammirava Naoto, sotto le spoglie di giornalista sportivo prende il suo posto come Uomo Tigre, dopo aver anch’egli frequentato la scuola di combattimento di una Tana delle Tigri rinnovata (la Federazione Spaziale) e ancora decisa a prendere il controllo del wrestling mondiale.

Le due citazioni riportate sono ritrovabili sul volume Nostalgia Mazinga Tomo II°, edito da Tunué nel 2018, pagina 1017,1018.

 Immagine presa dalla II° stagione.

Spero che questa brevissima presentazione del prodotto possa incuriosire le nuove generazioni a dare una possibilità, io penso che farò un grande rewatch per futuri articoli più approfonditi.

 

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