Tallahassee, Colombus, Wichita e Little Rock sono tornati!
Io e il Nabbo siamo stati all’anteprima di Zombieland 2- Double Tap. Poteva esimerci dal commentare? Ovviamente no, perciò… eccoci qua!
Sono trascorsi dieci anni da quando Wichita (Emma Stone), Little Rock (Abigail Breslin), Colombus (Jesse Eisemberg) e Tallahassee sono diventati una famiglia e adesso hanno deciso di trattenersi a Washington, alla Casa Bianca. Qui vivono uccidendo zombie in continuazione, che però si sono evoluti e perciò la famigliola le ha distinte in quattro tipologie: gli stupidi Homer, gli intelligenti Hawking, gli efferati Ninja, i velocisti Bolt, e il più pericoloso in assoluto, il T-800, con il quale nemmeno la regola del doppio colpo funziona. Homer, per Homer Simpson, Hawking per Stephen Hawking, Bolt per il velocista e il T-800 per Terminator.
Little Rock sta vivendo la fase adolescenziale e vuole incontrare ragazzi della sua età con cui passare il tempo, ma nessuno sembra dare importanza a questa cosa. Tallahassee si comporta come il padre che non ha mai avuto, un padre un po’ strano, visto che come “regalo di Natale” le incarta una pistola. Wichita e Colombus vivono la loro storia d’amore, coprendo gli occhi al quadro di Lincoln situato nella loro stanza. Una mattina Colombus e Tallahassee si alzano e trovano un biglietto delle due ragazze in cui li salutano e gli dicono addio. Per un mese, Colombus si dispera, fino a quando Tallahassee non lo spronerà ad andare avanti. Sarà però il ritorno di Wichita a farli rimettere in viaggio alla ricerca di Little Rock.
Non sono un po’ troppi dieci anni per dare un sequel a una commedia mai uscita Italia, ma che nel frattempo è diventata un cult movie?
Il titolo è una citazione evidente alle regole di Colombus per la sopravvivenza, quindi toglie un po’ l’effetto sorpresa. L’umorismo, le gag, sono divertenti, ma spesso sono prevedibili. L’idea è carina, la trama intrattiene e incuriosisce lo spettatore, ma non è geniale come il primo. L’introduzione dei nuovi personaggi è uno dei punti che meno ha funzionato: troppo poco spazio e spesso riuscivano solo a distogliere lo sguardo dalla linea narrativa principale, come il personaggio di Madison, uno dei nuovi umani che incontrano nel corso del loro viaggio.
Anche la scena “mid” credit è poco funzionale alla trama. Simpatica sì, ma comunque ha perso la freschezza e l’originalità del primo film.
Merita una menisten speciale Woody Harrelson che con il suo carisma e il suo talento cattura subito l’attenzione e la indirizza verso il suo Tallahassee. Poco spazio all’attrice premio Oscar per La La Land Emma Stone e di conseguenza al suo personaggio Wichita.
Detto questo, resta comunque un film godibile, ben fatto e divertente.
-Poison ξl
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