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CinemaEvents: Geralt di Rivia, The Witcher – il pilot commento

Bisogna proprio dirlo: The Witcher non ci ha solo convinto, ci ha proprio conquistato.

Andrzej Sapkowski non voleva diventare uno scrittore. Intendiamoci, ci sperava moltissimo ma non credeva che sarebbe successo. Invece, il destino riserva sempre sorprese: non solo è famosissimo in tutto il mondo, ma dalla sua saga sono stati tratti film e una serie tv di cui, in questo articolo, parleremo solo del pilot.

Il suo Geralt di Rivia ha conquistato tutti

C’è tanta magia in The Witcher. La parola “mostro” ha così tante accezioni che starà allo spettatore comprenderne la motivazione.
Già dal pilot ci troviamo in situazioni inquietati, o meglio, fin dalla prima scena: Geralt è uno witcher, uno strigo, un essere geneticamente modificato, incaricato di uccidere i mostri. Queste mutazioni gli conferiscon forza e agilità superiore a un essere umano normale. Ma soprattutto, gli consentono di usare i Segni, una rudimentale forma di magia. È un uomo cupo, solitario, fisicamente imponente, interpretato con immenso orgoglio da Henry Cavill.

Il rovescio della medaglia? Lui stesso è un additato come un “mostro” dagli esseri umani, tra cui non gode di grande stima. Il confine, in realtà, è molto labile. Spesso paiono gli esseri umani i veri “mostri”.  

Come per tuti gli “witcher”, la sua presenza non è vista come un buon auspicio. È per questo motivo che l’unico essere di cui sembra gli importi qualcosa è Rutilia, il suo cavallo.


La prima “minaccia” che appare sullo schermo è quella delle figlie di Lilith, una dea, e il nostro Geralt di Rivia dovrà capire quale sarà il “male minore”, una frase che si sentirà dire spesso per giustificare anche le azioni scellerate degli stessi mandanti.
Le atmosfere sono angoscianti e cupe e ci ricordano molto quelle del videogioco/del libro. 



I fan dei libri saranno spiazzati da alcune modifiche sostanziali, ma la showrunner Lauen Schmidt Hissrich ha saputo adattare e modificare al meglio, per ora. La trasposizione, difatti, rispetta perfettamente l’opera di Sapkowski: la serie è un maestoso racconto fantasy contaminato da un folclore slavo e un protagonista che buca lo schermo. Già in pochi minuti, Henry Cavill conquista sia per fascino che per personaggio e aiuta lo spettatore ad addentrarsi nel Continente e scoprire le sue minacce, facendogli respirare una storia che saprà forse di riscatto, destino e sangue.

Difficile non credere che di questa serie si parlerà nei prossimi anni: dopotutto, è la serie – evento.

-Poison ξl

Poison El

[Proofreader e Editor. Digital Content Creator. Blogger. Artist. Traveller. Aspirant Writer.]

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