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Happy Birthday to Tolkien: il padre della letteratura fantastica

“Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare col tempo che ci viene dato.”

 

Come si può iniziare un articolo sul padre della letteratura fantastica?

J.R.R Tolkien è nato nel 1892 ed è sempre stato appassionato di fiabe antiche e lingue straniere. Particolare non di poco conto, in quanto creò dei linguaggi veri e propri, sviluppandone fonologia, vocabolario e grammatica. Era un glottoteta, accademico e linguista britannico.
Lo studio accurato della lingua anglosassone ha rappresentato la base per la creazione delle diverse lingue create, usate negli scritti appartenenti all’universo immaginario di Arda. Due, tra i linguaggi sviluppati, potrebbero persino essere parlati, avendo una grammatica completa e una letteratura dedicata.

Padre della letteratura fantastica

Tolkien viene considerato uno dei padri fondatori del genere fantasy, nonostante vari autori si fossero già cimentati nel genere prima, rese il suo immaginario vivido e a sé stante: non si sentì mai in dovere di giustificare le sue ambientazioni con elementi del reale.

 


Creature

L’idea stessa di elfo o nano è dovuta proprio all’autore. Prima gli elfi erano esseri di piccola statura, caratterizzati sempre dalle orecchie a punta, grazie al padre della letteratura fantastica. Invece oggi vengono riconosciuti dalla leggiadria, dall’altezza e dall’eterea bellezza. Queste creature appartenevano a diverse mitologie, con tratti, appunto, ben diversi da quelli che vengono successivamente attribuiti dall’autore britannico.

Accenni alla vita

In realtà, nemmeno la guerra riesce completamente a fermare il bisogno di scrivere dell’autore che, anche in trincea continua a lavorare su una delle sue lingue artificiali. Il suo stile e la sua arte vengono però segnati dalla perdita del suo migliore amico, in maniera intensa e presente.

“L’autore fantasy più importante”, è così che The Encyclopedia of Fantasy definisce Tolkien. Con la motivazione di aver ispirato nel tempo diversi autori, libri e prodotti di diversa fruizione legati al genere fantasy. Il Times lo posiziona invece al sesto posto nella classica dei 50 più grandi scrittori inglesi dal 1945. E in Gran Bretagna le sue opere sono inserite come parte fondamentale della letteratura novecentesca scolastica.


Temi e ambientazioni

Gli anni passati a leggere fiabe antiche e a studiare lingue straniere hanno aggiunto ciò che mancava per poter sviluppare l’intero mondo fantastico attorno alla Contea: razze diverse, multiculturalismo, territori dalle varie caratteristiche paesaggistiche e climatiche, forze del bene e del male.
I temi ricorrenti sono: i paesaggi rurali inglesi, i contadini, la semplicità e la quiete del mondo agricolo. Ecco come nascono gli Hobbit, definiti da Tolkien stesso “dolci come il miele e resistenti come alberi secolari”, che abitano proprio una Contea verde e rigogliosa, pacifica e allegra.
Queste tematiche vengono riscontrate per eccellenza in Il Cacciatore di Draghi, il cui intento è quello di definire un mondo che non abbia precise coordinate spazio-temporali: un universo immaginario, popolato da draghi e giganti, ma allo stesso tempo capace di far riscoprire l’importanza della quotidianità.
Difatti, questa malinconia di casa, è riscopribile anche ne Il Signore degli Anelli stesso: Sam e Frodo stanno percorrendo la via del Monte Fato ripenseranno spesso alla loro terra, alle loro origini, alla semplicità della vita. 


Il Signore degli Anelli: luci e ombre


Il romanzo racchiude in sé leggenda, fiaba, tragedia e poema cavalleresco. Rappresenta un’allegoria della condizione umana: l’eterna lotta tra il bene e il male. Una caratteristica essenziale di questo genere letterario svolge le trame attorno a questo classico scontro, ma le sfaccettature che Tolkien regala ai suoi personaggi, portano questo combattimento su un altro piano: non ci sono personaggi buoni o cattivi, ma in ognuno di noi convivono luci e ombre: Frodo, Galdalf, Aragorn… tutti vivono una lotta interna tra il bene che alberga in loro e l’oscurità che la superbia e la bramosia di potere porta negli esseri umani.


Lo Hobbit

Pubblicato nel 1937, è il primo capitolo della saga di Arda: la storia ha inizio sempre nella Contea, dove gli Hobbit vivono le loro pacate esistenze e, proprio come per Frodo, sarà Gandalf a sconvolgere la quiete. Questa volta è il turno di Bilbo Baggins partire con tredici nani per riconquistare una terra natia. Un’altra avventura, un’altra collaborazione tra razze. 


Il Silmarillion

Il terzogenito di Tolkien è il Silmarillion era solo una mole di appunti e verrà diffuso nel 1978, dopo l’intervento del figlio, Christopher Tolkien. 
Costituisce l’opera prima, sebbene sia tardiva e postuma, in quanto costituisce le fondamenta di tutto il suo mondo.

Il mondo creato da Tolkien ha avuto trasposizioni di ogni genere, dal cinema, al teatro, ai giochi di ruolo, ai giochi in scatola. Ai podcast.
Il Signore degli Anelli è diventato un caposaldo del cinema e della letteratura fantasy, tanto da aver dato origine a un filone che ancora oggi continua.

Consigliamo come lettura, Tolkien e l’Italia.

Insomma, Buon compleanno!

 

-Poison ξl

Poison El

[Proofreader e Editor. Digital Content Creator. Blogger. Artist. Traveller. Aspirant Writer.]

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