The Haunting: Hill House – Buoni Incubi!

The Haunting: Hill House – Buoni Incubi!

Gennaio 15, 2020 1 Di Shadow

The Haunting. Serie televisiva antologica statunitense di genere paranormale. È creata e diretta da Mike Flanagan. Ogni stagione è ispirata a un differente romanzo o racconto horror. Una serie horror come mai prima. Come potete immaginare ci sono due categorie di sere TV: quelle che partono alla grande, ma scivolano sul finale e quelle che partono piano per esplodere nel finale. The Hounting: Hill House non appartiene a nessuna di queste due. Questa è la prima vera e propria serie TV Horror di Netflix, e il pubblico ha ampiamente apprezzato. La data di rilascio? 12 ottobre 2018! Della serie sono state realizzate altre due stagioni, delle quali vi parlerò in prossimi articoli. 

Trama di Hill House

La prima stagione crea nello spettatore un forte senso di angoscia, portando sullo schermo morte ed eventi paranormali, che in più di un’occasione sovrasta il genere letterario e cinematografico da cui proviene, tanto da divenire universale. Tutto inizia con L’Incubo di Hill House, romanzo del 1959, noto anche come La Casa, che in breve tempo è divenuto un caposaldo del genere. Autori come Ray Bradbury o Stephen King hanno usato lo scritto come base per redigere le loro opere, famose in tutto il mondo. Le citazioni e i richiami al capolavoro di Jackson, a partire dai nomi dei protagonisti, non mancano, ma nel caso della serie TV è proprio il punto di partenza a essere differente: la casa infestata non è la meta turistica dei cultori del macabro, ma bensì la dimora di una coppia e cinque figli con diverse età, tra cui due gemelli di sei anni. Ogni membro proverà sulla propria pelle le presenze all’interno della casa, in modo differente l’uno dall’altro. Questi avvenimenti segneranno per sempre la loro vita…

Una trovata geniale!

La novità che contraddistingue questa serie da molte altre l’alternanza tra due linee temporali, una relativa agli anni ’80 e all’arrivo della famiglia Crain e l’altra ai giorni d’oggi, con i piccoli di casa adulti, ancora segnati dall’ultima misteriosa notte in cui il padre li portò via, lasciando indietro la madre (Carla Gugino). La sceneggiatura è perfetta, raccontandoci un po’ alla volta questa famiglia, in modo tale da poter incastrare ogni tassello del puzzle.

Cast di Hill House

Quasi tutti i membri sono esordienti o quasi, giovanissimi bravi attori che interpretano verosimilmente il ruolo a loro assegnatoli. Alcune eccezioni sono Henry Thomas (E.T.) e Timothy Hutton (Gente Comune – Oscar), nonché Michiel Huisman (Trono di Spade) ed Elizabeth Reaser (Gray’s Anatomy). Le nuove leve non sfigurano certamente davanti ai colleghi già navigati, anzi: spesso finiscono per essere ancora più credibili e naturali quando si tratta di raccontare orrore e inquietudine. I grandi pilastri, invece, riescono a proporre personaggi piegati dal senso di colpa e delle difficoltà della vita, complessi quanto basta per relazionarsi e provare empatia. 

Episodi mozzafiato

I primi cinque episodi si concentrano particolarmente su ognuno dei giovani protagonisti, raccontandoci la loro vita a seguito della fuga da Hill House. Qui si vanno a formulare tutte quelle  domande e teorie, in cui horror e mistero vanno di par passo con il racconto delle tragiche esigenze di questi personaggi. Dal sesto in poi le cose cambiano. Flanagan sottolinea questo repentino mutamento con una regia di altissimo livello, composta da lunghi piani sequenza che evidenziano non solo l’ottima messa in scena, ma anche la naturale ed efficace recitazione degli attori. Scoprirete – se non lo avete già fatto vedendo la serie – che è possibile gridare per lo spavento e nello stesso momento commuoversi per la confessione di uno dei nostri eroi. Nelle battute finali, si ha una corsa verso la verità, con passato e presente sempre più intrecciati, fino alle rivelazioni della season finale. A differenza del romanzo originale, non lasciano dubbi sulla reale natura della casa o quello che ci è stato raccontato. 

E voi avete già visto Hill House? Come l’avete trovata? Fatecelo sapere. Un abbraccio, Shadow!