OSCAR 2020: I VINCITORI
Bong Joon Ho riceve una standing ovation e porta a casa quattro statuette: un Oscar 2020 tutto nuovo.
-Red Carpet
La serata inizia alle 22.45 con il red carpet e le star cominciato a sfilare nei loro abiti firmati, eleganti e spesso stravaganti. L’eleganza di Charlize Theron ha colpito immediatamente, seguita da Scarlett Johnasson e Margot Robbie.
L’entrata di Leonardo di Caprio, Brad Pitt e Keanu Reaves ha fatto voltare tutti, ma la scena sul tappeto rosso è stata oscurata completamente dall’arrivo di Joe Pesci, Al Pancino e Robert De Niro.
-Premiazione
Nessun presentatore ufficiale, solo un susseguirsi di candidature e vincitori. Alcune predizioni sono state confermate, come il premio Oscar Miglior Attore Protagonista a Joaquin Phoenix, per la sua magistrale interpretazione di Joker. L’attore, non appena ha preso il premio tra le mani, ha imbastito un discorso sui diritti, delle minoranze alle parità di genere. Virando poi verso una tematica che gli sta veramente a cuore: l’ambiente:
”Il dono più grande è l’opportunità di dare la nostra voce a chi non ha voce. Tutte le volte che parliamo di diseguaglianze di genere, razzismo, diritti LGBTQ, diritti degli animali e dei nativi, parliamo di diritti dove una specie non deve dominarne un’altra impunemente. Siamo così lontani e disconnessi dalla natura, pensiamo di essere al centro dell’universo, ci sentiamo in diritto di inseminare artificialmente una mucca e quando gli nasce un vitello glielo rubiamo o usiamo il suo latte per i cereali al mattino. Abbiamo paura dell’idea di cambiare, pensiamo solo al sacrificio che toccherebbe a noi, ma gli esseri umani sono così pieni di inventiva. Usiamo l’amore per realizzare un sistema di vita per tutti gli esseri senzienti e l’ambiente. Nella mia vita sono stato egoista, cattivo e crudele, sono stato un collega difficile, ma la cosa più importante è darsi una seconda opportunità. Sosteniamoci insieme così verrà il meglio per l’umanità”.
Joaquin ha poi concluso citando il fratello River: “Quando mio fratello aveva 17 anni scrisse: corri verso il rifugio con amore e la pace giungerà”.
Joker ha conquistato anche la statuetta per Miglior Colonna Sonora, grazie all’islandese Hildur Guðnadóttir.
Se 1917 doveva avere tutte le vittorie in tasca, in realtà si è portato a casa premi prevalentemente tecnici: Miglior fotografia, Miglior Sonoro e Miglior Effetti Speciali. Quotatissima la regia, per Sam Mendes, ma non è andata così.
A C’era una volta a Hollywood viene assegnato il premio come Miglior attore non protagonista – meraviglioso Brad Pitt nei panni di Cliff Booth e vera sorpresa della serata, essendo solamente il suo secondo premio Oscar – e Miglior scenografia.
Per montaggio e montaggio sonoro però dobbiamo rivolgerci altrove, ed è il turno di Ford vs Ferrari di James Mangold.
Come Miglior attrice non protagonista troviamo Laura Dern, per Storia di un matrimonio di Noah Baumbach, come Miglior Costume Piccole Donne di Greta Gerwig e Bombshell di Jay Roach come Miglior trucco. Miglior sceneggiatura non originale va a Jojo Rabbit e Toy Story 4 batte senza motivazioni i film d’animazione Klaus e I lost my body.
Quest’anno non è sicuramente l’annata di Martin Scorsese: il suo The Irishman non ha ricevuto nessun riconoscimento, neanche una delle dieci statuette a cui era nominato. Il regista, per quanto sia tornato al suo genere preferito – il gangster movie –, non ha riscosso successo e persino i suoi fan l’hanno definito un film “bello, ma il peggiore tra i suoi”.
Nemmeno Joe Pesci, Al Pacino e Robert De Niro sono stati in grado di salvare The Irishman.
L’Oscar a Miglior attrice protagonista, telefonato ormai da diverse settimane, va a Renée Zellweger.
Infine, Parasite, un film che ha riscritto in una sola sera la storia degli Oscar: una pellicola coreana che ha vinto Miglior Film, Miglior Film Internazionale, Miglior Sceneggiatura Originale e infine Miglior regia. Bong Joon Ho sorpassa Philips, Tarantino, Scorsese… e il Dolby Theatre si alza in piedi per il regista coreano che, emozionato, ringrazia i grandi registi, suoi rivali e afferma: “Avessi una motosega dividerei l’Oscar in tante parti con tutti voi”. Bong, 50 anni, non è solo tipo da film art house come Parasite, ma è stato in grado di dimostrare che oltre l’inquadratura c’è di più.
-Miglior Canzone ed esibizioni
Emozionanti le esibizioni canore, in particolare quella di Eminem che con “Lose Yourself” torna sul palco dopo l’Oscar di 17 anni fa. Il Dolby Theatre canta e ricorda questa canzone che, in 8 Mile, ci aveva fatto battere il cuore. L’Oscar come Miglior Canzone però va a Elton John con la sua “Love me again” di Rocketman, il secondo Oscar dopo Il Re Leone. Brividi per la performance di Cythia Erivo e la sua Stand Up dal film Harriet, accompagnata da un coro gospel sul palco e da una standing ovation in sala.
Infine, la serata si conclude con il regista coreano che, incredulo, afferma: “Continuerò a bere fino a domattina”, sconvolto ormai per aver cambiato la storia degli Oscar 2020.
-Riepilogo
Miglior film: Parasite
Migliore regia: Bong Joon-Ho per Parasite
Miglior attore protagonista: Joaquin Phoenix per Joker
Migliore attrice protagonista: Renee Zellweger per Judy
Migliore attrice non protagonista: Laura Dern per Storia di un matrimonio
Miglior attore non protagonista: Brad Pitt per C’era una volta a… Hollywood
Migliore sceneggiatura originale: Parasite
Migliore sceneggiatura non originale: Jojo Rabbit
Migliore fotografia: Roger Deakins per 1917
Miglior montaggio: Le Mans ’66 – La grande sfida
Miglior scenografia: C’era una volta a… Hollywood
Migliori costumi: Piccole donne
Migliore colonna sonora originale: Joker
Migliore canzone originale: Rocketman
Migliore trucco e acconciatura: Bombshell
Miglior sonoro: 1917
Miglior montaggio sonoro: Le Mans ’66 – La grande sfida
Migliori effetti speciali: 1917
Migliore film d’animazione: Toy Story 4
Miglior film straniero: Parasite
Miglior documentario: American factory
In tutto questo, Endgame non ha vinto Migliori effetti speciali… Questa è proprio una cosa triste.
Volevo mostrarvi la mia faccia, quando sento che il premio “miglior regia” non è andato a Sam Mendes
-Poison ξl