Caitlyn, lo sceriffo di Piltover.

Caitlyn, lo sceriffo di Piltover.

Marzo 3, 2020 1 Di thenerd

Caitlyn: Le manette col pelo le ho lasciate a casa!

Caitlyn è a noi conosciuta come lo sceriffo di Piltover, una detective instancabile dalla mira micidiale. Ma chi è veramente questa fanciulla e, sopratutto, da dove spunta?

Caitlyn nel cinematic “Warriors” 2020

Biografia

Caitlyn nasce da una famiglia benestante residente a Piltover, in assoluto la città simbolo della scienza e del progresso nel vasto mondo di Runeterra. Non a caso, i suoi genitori sono scienziati esperti nella progettazione di artefatti hextech – armi, per lo più, create dalla fusione della tecnologia più avanzata e da rarissimi cristalli magici. Ogni scienziato in Piltover custodisce con gelosia i propri segreti, per questo motivo ogni artefatto è un pezzo unico nel suo genere ed estremamente potente.
Ma torniamo alla piccola Cait: alcuni giorni una brava bambina che impara le regole della società e inizia a destreggiarsi fra le mille facce della Città del Progresso, ed altri (in quantità maggiore) una cacciatrice delle lande del sud. Passa così la sua infanzia: nei boschi desolati impara a cacciare, a prendere la mira, a leggere le tracce, e ha un fiuto ottimo per le trappole. Al contempo, crede che Piltover sia la città migliore del mondo e si sente sicura di sé, è casa sua, non crede possa mai succederle qualcosa di male. D’altronde, dopo i suoi viaggi nella natura selvaggia, Piltover agli occhi della bambina sembrava una città incantata, immersa nelle meraviglie della tecnologia. Sua madre tenta di metterla in guardia dalle seduzioni negative della città, rinforzando i concetti (già ben presenti in Cait) di giusto e sbagliato. Ma Caitlyn avrebbe imparato presto il costo di Piltover, giusto cinque anni più tardi.

Il primo caso di Caitlyn: la sparizione dei genitori.

Dopo uno dei suoi innumerevoli viaggi nel bosco, Cait torna a casa solo per trovarla devastata e senza traccia dei suoi genitori. La ragazza non si fa prendere dal panico nemmeno per un momento: mette la casa in sicurezza e inizia ad indagare. Certo, scovare dei delinquenti che non hanno nessuna intenzione di farsi trovare non è come cacciare un cervo, ma accompagnata dalla sua pazienza e dalla sua determinazione riesce a rintracciare uno per uno gli uomini coinvolti nel rapimento. Purtroppo però nessuno di essi è a conoscenza della vera identità del mandante del rapimento. L’unico indizio che riesce a trovare è un server che utilizzavano per comunicare con il mandante, dal nome C. Alla fine ritrova i suoi genitori, rinchiusi in un laboratorio hextech e forzati a lavorare per un clan avversario sotto costanti minacce di morte. Grazie alle indicazioni che dà alla polizia, arrestano tutti gli uomini coinvolti, mentre torna a casa con i suoi per ricostruire le loro vite; ma ormai, qualcosa in lei è cambiato radicalmente. Aveva visto troppa povertà, troppe persone che necessitavano di aiuto – aiuto che lei poteva dare. Sebbene il fascino della tecnologia rimane in lei, non ha nessuna intenzione di seguire le orme genitoriali; decide invece di diventare un’investigatrice privata, specializzata nel ritrovamento di persone perdute e proprietà rubate. Negli anni successivi si fa un nome per sé, sia per casi di vita mondana che per casi più… esoterici. Viene infatti a contatto con tante, tantissime persone, di vari ceti sociali, e capisce quanto siano davvero pericolose le armi hextech nelle mani sbagliate.

La svolta

Dopo anni, la ragazza si ritrova a seguire un caso particolarmente duro riguardante l’abuso di alcuni minorenni. Tutti le dicono di lasciar stare, che tanto sarebbe diventato uno di quei casi senza risposta, lasciati al buio; ma Caitlyn non si fa mai scoraggiare, non ha nessuna intenzione di mollare la presa, e fiuta anche le tracce più fredde. Affiancata da un’agente della polizia di Piltover, riesce a concludere il caso e a salvare i bambini, dopo uno scontro all’ultimo sangue in un laboratorio pieno di armi hextech e uno scienziato così pazzo da essere caduto vittima dei suoi stessi esperimenti. Mentre festeggiano la fine del caso con un drink, il capo della polizia le propone il posto da sceriffo: Caitlyn non vuole accettare, si sente meglio da sola, ma pensandoci bene, sarebbe più facile per lei fare ricerche sul famoso C.
Quindi accetta.

Caitlyn&Vi: inseparabili

Vi e Caitlyn, nello sfondo, dal cinematic “Warriors” 2020

Al momento Cait è equipaggiata da un personalissimo fucile hextech che i suoi le hanno fabbricato e regalato per i suoi ventun’anni, e si è trovata un partner: si chiama Vi e viene da Zaun, la parte illegale di Piltover, dove ci sono i cattivi. Vi è tutto il contrario di Cait, è impulsiva e avventata, prima sferra i pugni poi pensa. Cait ha imparato che stare dietro la ragazza, con il fucile puntato a distanza, per proteggerla, le riesce parecchio bene. Nessuno ha ancora capito bene come, ma queste due formano un team così micidiale che nessun furfante è ancora riuscito a farla franca. Ce n’è solo una che è riuscita a sfuggire a Caitlyn e Vi, ha due lunghe treccine azzurre e uno sguardo da pazza psicopatica. Per il bene di Piltover, si è detta Caitlyn, quella tizia va messa dietro le sbarre.
Fosse l’ultima cosa che fa.

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Rainbow Umi