Caterina la Grande è la serie tv su Now TV che mette in luce la figura di Caterina di Russia, moglie di Pietro.
Caterina la Grande è composta da quattro episodi, firmati da Nigel Williams e diretti dal regista Philip Martin. Già famoso per aver diretto alcuni episodi di The Crown.
Dopo un avvio davvero promettente e intrigante, la serie perde un po’ din interesse e spessore.
Caterina, interpretata da Hellen Mirren, salita al potere nel 1762 dopo un colpo di stato organizzato con il suo amando Grigory Orlov (Richard Roxburh).
Non vediamo effettivamente il colpo di stato, ma solamente la successiva lotta al potere di Nikita Panin (Rory Kinnear) e del figlio della sovrana, Paolo. Nonostante la sua voglia di riforme e trasformazione sociale, Caterina non riesce nel suo intento. La Russia è un paese difficile e grande da governare e siamo in clima di cambiamento. Tra i servi della gleba e il dominio del mar nero sullo sfondo, davanti allo schermo si racconta sto la storia d’amore. Un amore durato decenni, quello tra Caterina la Grande e Grigory Potemkin. Relazione spesso a distanza, a causa di conflitti e tentativi di espandere l’impero.
Il regista Philip Martin riesce a ricreare l’atmosfera di grandiosità e la spettacolarità necessarie a rendere la storia di Caterina e della Russia, grande. Nonostante Helen Mirren e la bravura degli interpreti, la sceneggiatura è il problema principale.
Un primo episodio promettente che si apre poi a nient’altro che all’amore, agli intrighi di corte. Accennando solo superficialmente al rapporto conflittuale con il figlio. Nonostante però la loro bravura, spesso non si capisce quanto profondo e passionale sia il legame tra Caterina e Potemkin.
Inoltre, non viene mostrato quanto in realtà il ruolo dell’Imperatrice sia spesso stato a rischio. I tentativi di toglierle il potere, la tensione a corte… le quattro puntate non riescono a far emergere questi elementi.
La figura di Paolo è delineata a grandi linee e non permette allo spettatore di comprendere il risentimento del giovane. Soprattutto una volta scoperto che sua madre vuole cedere il trono al nipote, sorpassando così la linea di successione.
Non è in grado di fidarsi di nessuno, Caterina la Grande. Soprattutto di chi ha intorno. La sua attrazione per Potemkin, un brillante membro dell’esercito, non appare mai realmente motivata. Le lettere che si scambiano non aiutano a trasmettere il desiderio e l’amore che lega i due protagonisti.
Hellen Mirren ruba la scena e dà spessore a Caterina di Russia. Una donna che non si pone imiti. Nessun limite alla propria libertà, neanche quella sessuale. L’attrice mostra le sfumature di un ruolo sacrificato dalla sceneggiatura.
Gli altri personaggi posso fare veramente poco per risultare rilevanti. La Contessa Bruce, Gina McKnee, appare superficiale e irrilevante all’interno delle quattro puntate. Gli episodi di questa miniserie non la fanno emergere e si limitano a offrire un racconto visivamente curato, ma molto arido emotivamente.
Ve l’abbiamo consigliata settimana scorsa, potevamo esimerci?
-Poison ξl
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