Editoriali

L’Editoriale di marzo: Matrix

“Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non dovessi più svegliarti, come potresti distinguere il mondo dei sogni dalla realtà?” – Morpheus, Matrix

Il 31 marzo 1999 usciva, nelle sale cinematografiche statunitensi, un film di fantascienza destinato a fare la storia e a diventare presto un cult movie enormemente influente: Matrix.

Matrix: la trama

Scritto e diretto da Lana e Lilly Wachowski, Matrix parla del giovane Thomas A. Anderson (Keanu Reeves), rispettabile programmatore di software durante il giorno, esperto hacker di notte sotto lo pseudonimo di Neo. Ci viene presentato così, ma in realtà è molto di più. Il misterioso Morpheus (Laurence Fishburne) ritiene che Neo sia l’Eletto, colui che salverà l’umanità.

Trinity (Carrie-Anne Moss), anche lei hacker e collaboratrice di Morpheus, cerca di mettersi in contatto con Neo. Così facendo, però, mette sulle sue tracce gli agenti Smith (Hugo Weaving), Brown (Paul Goddard) e Jones (Robert Taylor), che vogliono catturare Morpheus e i suoi seguaci.

Trinity (Carrie-Anne Moss) e Neo (Keanu Reeves)

Neo comincia a mettere in dubbio tutta la realtà che lo circonda, non riesce più a capire se determinate cose siano successe davvero o solo in sogno, ed è assillato da un’unica, fondamentale domanda: “Che cos’è Matrix?”.

Decidendo di seguire Morpheus e di prendere quella fatidica pillola rossa, il nostro protagonista scoprirà che il mondo in cui vive, chiamato appunto Matrix, non è altro che una copia in Realtà Virtuale del mondo che esisteva un tempo, distrutto dalla ribellione dell’intelligenza artificiale che ora, nel XXIII secolo, usa gli esseri umani come fonte di energia.

Le sorelle Wachowski

Le sorelle Wachowski

Nate come Larry (21 giugno 1965) e Andy Wachowski (29 dicembre 1967), le sorelle Wachowski, oggi rispettivamente Lana e Lilly, hanno senza alcun dubbio contribuito a scrivere la storia del cinema. Il loro esordio come registe è del 1996 con Bound – Torbido inganno, thriller noir che, oltre a corrispondere con il loro debutto, sancisce anche il loro successo.

Tra le loro opere di spicco ricordiamo i sensazionali film distopici V per Vendetta (2005), Speed Racer (2008), Cloud Atlas (2012) e Jupiter – Il destino dell’universo (2015), tutti di estremo successo. Dal 2015 al 2018 si sono cimentate nella creazione di una serie tv di fantascienza pubblicata su Netflix, Sense8, che ha conquistato il pubblico, nonostante un repentino finale a causa degli eccessivi costi di produzione.

Genesi del film

Matrix è senza alcun dubbio un film estremamente complicato. Vi siete mai chiesti quale sia stata l’ispirazione delle sorelle Wachowski per scriverlo? Ebbene, oltre a fumetti e videogiochi, Lana e Lilly si sono rifatte in particolare a:

  • L’antico Mito della caverna di Platone, secondo il quale gli uomini sono in grado di vedere solamente le ombre di quella che è la realtà, e non la realtà in quanto tale. Così, anche gli uomini in Matrix vedono e sentono una realtà che è solo appannaggio del mondo vero.
  • Ghost in the Shell, media franchise basato sull’omonimo manga del 1989 di Masamume Shirow, poliziesco fantascientifico in cui il confine tra uomini e macchine è ormai molto labile. Presto ne uscirà anche una serie animata disponibile su Netflix e, ovviamente, sono molto curiosa di guardarla!

La trilogia di Matrix

Oggi Matrix è conosciuto come parte di una saga composta da altri due film:

  • Matrix Reloaded (2003) – l’Eletto Neo guida gli umani nella loro ribellione contro l’intelligenza artificiale.
  • Matrix Revolution (2003) – seconda parte di questa ribellione, in cui la guerra tra uomini e macchine arriva al culmine.

Potremo però chiamarla trilogia ancora per poco. Come molti di voi già probabilmente sapranno, Matrix 4 è previsto in uscita per il 2021, diretto dalla sola Lana Wachowski, e che vedrà di nuovo protagonisti Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss.

Siete emozionati di sapere cosa ci aspetta dopo quasi 20 anni?

Premi e riconoscimenti

Tra i più importanti awards vinti da questo colosso cinematografico, non possiamo non menzionare i 4 premi Oscar del 1999: miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali. Questi, naturalmente, seguiti da numerosi altri riconoscimenti ricevuti nel corso degli anni, successo così ampio che i due sequel non sono riusciti a ottenere.

Si sa, la novità spesso gioca un ruolo fondamentale, e difficilmente si riescono a soddisfare le alte aspettative che il pubblico può crearsi. Inoltre, il primo film è stracolmo di scene rimaste nella memoria degli spettatori, come l’interrogatorio a Neo, la scelta tra pillola rossa e pillola blu, o, ancora, il momento in cui schiva i proiettili sfruttando l’effetto bullet time.

Per concludere: Matrix e la Realtà Virtuale

Avete mai messo in dubbio la veridicità del mondo che ci circonda?

Vi siete mai interrogati sulla consistenza dei sogni che facciamo?

Matrix è un film che fa riflettere su questi argomenti, associando il tutto alla Realtà Virtuale,  tecnologia che, probabilmente, diventerà presto una nostra compagna quotidiana.

Qui, però, è molto di più. Non solo gli abitanti di Matrix non conoscono le loro reali condizioni, ma l’immersività è così totale da non lasciar spazio a dubbi. Sapori, sensazioni, emozioni… Per loro tutto è vero. Forse perché non hanno mai davvero provato nulla sulla loro pelle?

Il mondo virtuale di Matrix

In ogni caso, possiamo dire che Matrix ha fortemente influenzato l’immaginario collettivo relativo a questa particolare tecnologia, influendo anche su molti prodotti di intrattenimento successivi. In questa sede mi sento di darvi un piccolo consiglio di visione: Electric Dreams. Serie antologica che segue il filone di Black Mirror, poiché ambientata in diversi futuri distopici, che nell’episodio Real Life sembra richiamare questo aspetto di Matrix. Realtà virtuale e mondo empirico diventano indistinguibili, tanto da essere impossibile anche per lo spettatore.

Così come questa serie, ce ne sono molte altre che mi hanno fatto pensare a Matrix. Per esempio, il modo in cui Kovacs (Joel Kinnaman) in Altered Carbon (Netflix) viene risvegliato: immerso in un liquido con un tubo in gola per respirare.

Insomma, possiamo affermare che Matrix ha dato origine a una serie di immagini indubbiamente impresse nelle nostre menti. Queste hanno contribuito a creare un immaginario relativo al tema della Realtà Virtuale e delle intelligenze artificiali.

 

Spero che questo Editoriale vi sia piaciuto, in quanto frutto dei miei studi e tesi di laurea. Fateci sapere cosa ne pensate in un commento!

Ricordatevi di dirci che ne pensate su Facebook e Instagram!

– Eleven’s Eggo

thenerd

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