Freud: Netflix indaga la dimensione dell’inconscio
Disponibile su Netflix dal 23 marzo, Freud è una serie tv molto particolare.
Non è facile portare Freud sul piccolo schermo. Non dopo A dangerous Method. Senza contare che portare in scena una personalità complessa come il padre della psicanalisi, non è un’impresa per niente facile.
Freud
Freud è un neurologo che non ha ancora categorizzato le sue teorie e quindi, agli occhi dei suoi colleghi, è solo uno che dice di poter curare i propri pazienti con la parola e l’ipnosi. Viene toccato come un ciarlatano, se non un truffatore. Aggiungeteci pure anche la dipendenza alla cocaina.
La svolta di Freud arriva una notte, quando le viene ricapitato a casa una ragazza uccisa in modo orribile e il giorno successivo si trova immerso in una seduta spiritica a casa di una ricca famiglia di Vienna.
Le indagini della morte della ragazza proseguono con a capo l’ispettore Kiss, ex soldato che finirà per conoscere Freud nel corso della storia.
Dalla seduta spiritica comincia la storyline a intreccio di Fleur (Ella Rumpf), una medium che ha crisi convulsive importanti. Freud cerca di aiutarla con l’ipnosi e piano piano viene svelato qualcosa nel suo passato, che sa i folklore e traumi.
Isteria, traumi, sonnambulismo, totem e tabù, desiderio, regressione, catarsi e soppressione: sono solo alcuni dei termini che compaiono nella serie. E sono quelli su cui si basa la ricerca freudiana e quindi, gli titoli didascalici degli otto episodi della serie.
Diversi filoni
In Freud vengono proposti diversi filoni che si riconducono a un’unica storyline alla fine. C’è quella tra Kiss e Freud, c’è quella della casa accanto al dottore, c’è quella del suo collega, c’è quella Fleur e la sua famiglia.
L’omicidio della ragazza all’inizio è il filone crime della serie, che si collega immediatamente alla scena successiva: Kiss e il suo nemico di guerra. Colui che ha ucciso suo figlio, colui che gli impedisce di muovere l amano sinistra.
Tutti i filoni si collegano a un unico grande tassello: chi è Fleur, cosa le sta succedendo e che problema l’affligga.
Come si presenta Freud?
Un dandy viennese, un uomo di moralità e allo stesso tempo di altre vedute. Un uomo che non accetta tutte le pratiche dell’epoca e che quindi non accetta di ferire o di non curare il paziente. La sua è una cura straordinariamente all’avanguardia, che per l’epoca è inconsistente. Ma oggigiorno sappiamo che è grazie a essa che la psicanalisi ha potuto evolversi e aiutare molti più pazienti di quanti si immagina.
Io, Es, Super-Io, tre istanze che in questo momento Freud non ha ancora ideato, ma che ci sono, esistono e sono coloro che legano le nostre azioni, il nostro modo di essere e i precetti morali che ci imponiamo.
Robert Finster è un Freud d’altri tempi, un po’ simile ai modi di Ben Barnes di Dorian Grey.
Mischiando biografia e fantasia, Sigmund è una versione un po’ detective sulla falsa riga di Sherlock Holmes.
Fleur
Sì, fin dall’inizio si capisce la chimica che c’è tra Fleur e Freud, ma è molto più complessa di come appare. Lei viene vista e presentata come medium, ma in realtà nasconde una profonda scissione del suo inconscio data da traumi pregressi.
E se alla fine siamo tutti concordi che in qualche modo ci sia una linea di demarcazione che deve essere sancita nel loro rapporto, qualcosa non va come abbiamo immaginato.
Commento finale
A tratti un po’ macabra e fuori contesto, la serie si lascia apprezzare per le sue note grottesche e didascaliche. Geniale intitolare i vari titoli – o capitoli – con le massime del dottor Freud. Ma se a fare da sfondo è uno scenario politico, in realtà in primo piano c’è solo l’inconscio in tutte le sue forme.
-Poison ξl