The Witcher – Wild Hunt: alla ricerca di Ciri
Geralt di Rivia è un witcher – in italiano “strigo”- della Scuola del Lupo del 13esimo secolo. Conosciuto anche come Gwynbleidd (il termine nella lingua antica significa “Lupo Bianco”), soprannome datogli dalle Driadi, o come Vatt’ghern, nome datogli dagli Elfi e il Carnefice di Blaviken.
È il protagonista della serie di libri e racconti scritti da Andrzej Saprowski intitolata The Witcher.
Dalle parole su carta sono stati fatti diversi adattamenti, tra cui la serie The Witcher che ha spopolato nell’autunno scorso e le trasposizioni su console. Pc, Xbox One e PS4.
Ah, non dimentichiamo la serie tv The Hexer (mai uscita in Italia) e del gioco di ruolo da tavolo Wiedźmin: Gra Wyobraźni.
E per ultima, la serie tv su Netflix.
Toss a coin to you witcher
Geralt non proviene realmente da questa terra. Infatti è cresciuto nella fortezza di Kaer Morhen, nel regno di Kaedwen. Tutti i giovani strighi erano incoraggiati dal maestro Vesemir a crearsi da soli dei soprannomi, ma la rima scelta di Geralt fu Geralt Roger Eric du Haute -Bellegarde. Per ragioni evidenti Vesemir rifiutò il nome proposto dal Witcher.
La Regina Meve di Lyria e Rivia lo insignì cavaliere per il suo valore dimostrato in guerra. Ciò gli permise di adottare il titolo “di Rivia” nel suo nome.
Geralt è figlio della maga Visenna e di un guerriero di nome Korin. Poco dopo la sua nascita, sua madre lo portò alla fortezza degli strighi a Kaer Morhen. Geralt sopravvisse alle mutazioni della Prova delle Erbe, grazie a cui ottenne un fisico sovrumano, incredibili riflessi, velocità, forza e udito potenziati. Per questo motivo fu ammesso a subire le altre prove e fu uno dei pochi a sopravvivere. I suoi capelli bianchi, privi di pigmento, furono una conseguenza della mutazione.
Avrei dovuto dare ascolto alla voce della ragione, quella volta… Non l’ho fatto. Pensavo di aver scelto il male minore. Ho scelto il male minore. Il male minore! Sono Geralt di Rivia… detto anche il Macellaio di Blaviken.
The Witcher – Wild Hunt
Il 19 maggio 2015 è uscito il terzo capitolo della saga – videogiochi parlando – della trilogia The Witcher: The Witcher – Wild Hunt. Casa di produzione? CD Projekt RED.
All’inizio di questa avventura, ambientata sei mesi dopo l’invasione dell’Impero di Nilfgaard, Geralt si ritroverà a viaggiare tra Temeria, Redania e le Isole Skellige, in cerca di sua figlia adottiva.
Potrei parlarvi a lungo del cacciatore di mostri più famoso del mondo, l’uomo noto dome Gwynbleidd nella lingua antica… o come Lupo Bianco nella nostra giovane (ma non per questo meno nobile) lingua. Geralt di Rivia è un individuo davvero eccezionale. Un incontro fugace potrebbe spingervi erroneamente a catalogarlo come un semplice guerriero ammazzamostri o un rozzo professionista di uno sporco lavoro… ma con uno sguardo più attento vi accorgerete che è un uomo assai profondo, con una visione vasta e unica, e una lunga esperienza accumulata in tutto il mondo. Apparentemente è una persona introversa e taciturna, qualcuno potrebbe anche definirla burbera, ma sotto questa superficie si cela un mare di benevolenza, buon umore e sincera disponibilità ad aiutare gli amici con un saggio consiglio o un abile uso della sua lama.
Il terzo episodio resta perfettamente godibile, anche se il primo capitolo della saga dei videogiochi non è stato realizzato per console. Perciò, molti di voi – e noi – potrebbero non aver giocato tutta la saga e quindi potrebbero sentirsi smarriti. Ma tranquilli, nel prologo avrete un dialogo sulle scelte fatte in The Witcher 2, utile per chi non ha alcun salvataggio da riportare.
Non lasciatevi scoraggiare! I personaggi e l’evoluzione dei rapporti dipenderanno unicamente da voi.
Sebbene non abbiate giocato a The Witcher 2, in rete potete trovare qualche spunto. Ma non temete, all’interno della storia i personaggi diranno o faranno cose che vi suggeriranno cosa è successo.
Premessa
Nei capitoli precedenti, Geralt era affetto da un’amnesia e il ritorno della memoria coincide con l’inizio di Wild Hunt. Il terzo capitolo è ambientato a sei mesi di distanza dall’epilogo di The Witcher 2: Assassin’s of Kings.
Una volta cominciato, non vi resterà che lanciarvi anima e corpo nella missione di salvataggio e ricerca di Ciri. Cirilla è la vera protagonista di The Witcher 3. Ovviamente, un po’ nei panni di Geralt e un po’ nei panni di Ciri.
Suggerisco di trovare un giusto equilibrio tra contenuti principali e secondari. Lo studio di Varsavia ha realizzato un lavoro titanico! Ogni side quest ha un costrutto narrativo di pregio e spesso vi troverete a scegliere dialoghi di grande impatto e situazioni molto profonde.
Esplorate, camminate presso i sentieri… ma attenti che spesso le missioni secondarie si nascondono proprio non seguendo la strada maestra! Gli incarichi extra sono grado di regalarvi momenti memorabili.
Trama di The Witcher – Wild Hunt
La trama del terzo capitolo si basa sulla fuga di Cirilla dalla Caccia Selvaggia, il vero nemico. La Caccia Selvaggia vuole la piccola semi-witcher che cerca di scappare in tutti i posti conosciuti. Giustificando così le lunghe e intense scorribande di Geralt nei territori del Nord, tra Vellin e Novigrad, passando per l’arcipelago di Skellige. Ecco, a Skellige ci sarà qualche problema. Attenti a scegliere troppe missioni secondarie in questo luogo!
Non vi preoccupate, di parti interessanti ce ne saranno! Soprattutto a Kaer Morhen, la vecchia fortezza dove i Witcher si allenano. E poi a Nilfgaard al cospetto di Emhur var Emreis, lo spietato imperatore delle terre del sole.
I legami tra il Lupo Bianco e le tre donne della sua vita sono la chiave e la base degli intrecci narrativi.
La storia è divisa in tre atti. Il primo è più vasto dei successivi e gli altri sono più brevi e lineari. Ricordatevi però che le scelte che farete influiranno in qualche modo sulla trama o comunque sulle azioni immediate.
Difficilmente si concluderà in meno di quaranta ore l’epilogo. Però, se deciderete di dedicarvi a molte missioni secondarie potrete raddoppiare il tempo. O anche soltanto dedicandovi, senza esagerare, a godervi i momenti, gli accessori e le relazioni tra i personaggi.
Godetevi il viaggio con Geralt di Rivia
L’enorme mole di missioni rischia inevitabilmente di fare un po’ perdere il giocatore. Le missioni secondarie sono tante veramente e spesso annacquano un po’ la storyline personale. Per questo consigliamo di non lasciarvi prendere dalla mania di “concludere e completare ogni cosa”. Perché spesso le missioni secondarie non conducono direttamente alla prima linea narrativa. Attenzione.
The Witcher – Wild Hunt rischia seriamente di schiacciarvi per la mole dei punti interrogativi che vi pioveranno addosso – e che invaderanno la vostra mappa. Trovate un compromesso, dopotutto siete voi che gestite il gioco.
Godetevi il viaggio, siete voi ad averne le redini, siete voi a controllare il tutto. Accettare un numero troppo alto di quest diventa, a lungo andare, controproducente. Anche perché alcune sono a tempo!
Avverto che su XBOX ONE, purtroppo, lagga nel momento in cui salite o usate Rutilia, il suo cavallo e in qualche missione, magari nella foresta.
Yen o Triss?
Non mi dilungherò troppo su questo punto, in quanto voi avere pura libertà nello scegliere. Ma badate bene: se sceglierete/giocherete con entrambe per il nostro Geralt non andrà troppo bene e rimarrà da solo!
Io, personalmente, ho scelto Triss. È dolcissima con Geralt e adora Cirilla. Geralt si sente libero a poterle dire – quasi – qualunque cosa e nessuno inganna nessuno. Triss gli propone la pace, alla fine di tutto. Una pace che, secondo me, Geralt si meritava e si è sempre meritato.
A voi la parola però e la scelta.
Ciò che importa è salvare Cirilla a ogni costo e commuoversi – ed emozionarci – anche quando non ci riusciremo.
-Poison ξl
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