25 Aprile – Letture per la Resistenza e la Liberazione
Buona Festa della Liberazione!
Il 25 Aprile è la Festa della Liberazione e, siccome è sempre un giorno importante per la nostra storia, noi abbiamo il dovere e la necessità di ricordarlo sempre. Il giorno della Resistenza e della Liberazione.
Ecco di seguito alcune delle tante letture consigliate per festeggiare con noi questa ricorrenza:
È il romanzo simbolo del disagio esistenziale della generazione che ha vissuto il caos della guerra. Corrado vive con indifferenza e apatia i bombardamenti durante la Seconda guerra Mondiale. Si rifugia sulle colline torinesi: in una vecchia osteria dalla parte opposta della collina, il punto di ritrovo di un gruppo di persone semplici. Ma quando arriva l’annuncio dell’armistizio e i tedeschi irrompono nell’osteria catturando i presenti, Corrado scappa. Dopo aver passato del tempo al Collegio di Chieri, decide di tornare nel suo paese natale, anche se il ritorno a casa non aiuterà la sua crisi esistenziale.
Nelle Valli di Comacchio durante la Seconda guerra Mondiale, è raccontata la storia degli otto mesi che precedono la liberazione dell’Italia il 25 aprile del 1945. La protagonista, Agnese, è una lavandaia di mezza età che, dopo la morte del marito deportato, inizia a collaborare con i partigiani.
Il giovane partigiano protagonista del racconto, dal nome di battaglia Milton, è innamorato di Fulvia, una bella ragazza torinese di buona famiglia. I due si conoscono ad Alba, durante lo sfollamento prima dell’armistizio del 1943. Milton torna alla villa, e incontra una guardiana che accenna di una relazione tra Fulvia e Giorgio, amico di Milton e partigiano. A quel punto decide di trovare Giorgio e fare chiarezza sulla questione, ma non lo trova al reggimento perché è stato catturato dai fascisti. Milton cercherà quindi di scambiare un prigioniero nemico per salvare l’amico. Una questione privata è un grande classico della letteratura, un veritiero affresco di amore e guerra nel controverso periodo della Resistenza.
Curiosità: Italo Calvino nella prefazione dell’edizione del giugno 1964 di Il sentiero dei nidi di ragno indica questo libro come IL libro sulla Resistenza.
Gli eventi vengono narrati dal punto di vista di Pin, un bambino di dieci anni orfano di madre e con il padre marinaio irraggiungibile, che viene canzonato dai frequentatori dell’osteria perché la sorella, una prostituta, si intrattiene con militari tedeschi. Pin ruba la pistola di servizio di uno di loro per mostrare la sua fedeltà e la nasconde nel suo posto segreto dove ci sono i nidi di ragno, e per il furto viene incarcerato. In prigione viene a contatto con la durezza della vita, ma riesce a scappare con l’aiuto di Lupo Rosso, un giovane partigiano suo compagno di prigionia. Una volta fuori, si trova da solo nel bosco. Finché incontra Cugino, un partigiano solitario e mite, che lo condurrà sulle montagne dove entra in contatto con altri antifascisti.
Ambientato a Roma, nel dopoguerra della Seconda guerra Mondiale, vengono descritti con realismo e poesia i quartieri romani martoriati dalle bombe, i vicini Castelli Romani in cui si muovono le formazioni partigiane di opposizione al neofascismo e i nuovi e vecchi poveri che affollano le borgate di periferia. Gli eventi bellici sono visti con gli occhi dei protagonisti: la famiglia di Ida e la vita a San Lorenzo, il ricovero per gli sfollati a Pietralata, il nuovo alloggio presso la famiglia Marrocco, le prime manifestazioni della malattia di Useppe e la fine.
Olivier Wieviorka ha studiato le organizzazioni e le azioni delle forze clandestine e dei governi in esilio di sei Paesi occupati tra il 1940 e il 1945. La Resistenza nell’Europa occidentale è stata considerata a lungo come un fenomeno nazionale e, anche se i fattori interni furono molto importanti per il loro sviluppo, le bande partigiane non avrebbero potuto crescere senza il sostegno degli alleati. Non solo di Londra, ma anche di Washington.
Conoscere la Resistenza è una lezione di studio e approfondimento, una ricerca storiografica munita di documenti fornire un’analisi della Resistenza né retorica né ideologica. Si parte dal concetto di “guerra civile” e delle “tre guerre”, si analizzano le varie modalità della lotta antifascista e partigiana. Si arriva poi al clima sociale dell’immediato dopoguerra e la guerra partigiana, e infine la successiva letteratura e il cinema della Resistenza.
Alberto Cavaglion ci porta attraverso un percorso documentato che analizza da più prospettive un capitolo decisivo della nostra storia. Racconta e illustra fatti tragici senza troppi fronzoli o giri di parole. Spiega la Resistenza in maniera chiara e semplice per essere letta anche alle giovani generazioni, senza cadere nella strumentalizzazione politica.
Il grande giornalista Enzo Biagi racconta le sue memorie in questo libro, testimone di quei tempi mentre era direttore del giornale Patrioti, dei mesi trascorsi insieme ai partigiani fino all’annuncio radiofonico della liberazione di Bologna.
«È bene che si sappia cosa sia stata la Resistenza: non il mito di cui parlano i revisionisti, ma la rivelazione di ciò che un popolo può fare quando prende il destino del suo paese nelle sue mani» scrive Giorgio Bocca appena finita la guerra nel 1945.
Un saggio, una testimonianza diretta dei partigiani delle montagne.
«Possa il mio sangue servire» furono le ultime parole che il capitano d’artiglieria e partigiano Franco Balbis aveva scritto ai suoi genitori prima di essere fucilato dai fascisti. La sua storia e tante altre piccole storie formano la nostra storia, quella di tanti altri uomini e tante altre donne che hanno lottato per la Liberazione d’Italia. Le loro testimonianze vengono raccontate nel romanzo, voci dei partigiani che si sono rifiutati di arrendersi.
In più, vi consiglio la lettura – e la visione – di Porco Rosso di Hayao Miyazaki.
– Saeturnus
[…] che abbiamo scelto di portare in questa domenica, dopo il XXV aprile. A proposito… avete letto l’articolo di Saeturnus a riguardo, vero? Torniamo a noi. Porco Rosso è un film d’animazione, basato sul […]