Porco Rosso: Libertà di essere un maiale

Porco Rosso: Libertà di essere un maiale

Amici di The Nerd’s Family benvenuti in questa domenica targata Miyazaki, oggi parleremo di Porco Rosso.
Un film d’animazione che abbiamo scelto di portare in questa domenica, dopo il XXV aprile. A proposito… avete letto l’articolo di Saeturnus a riguardo, vero?
Torniamo a noi. Porco Rosso è un film d’animazione, basato sul manga Hikōtei Jidai di Miyazaki. Il prodotto non aveva ancora l’ambizione di essere una pellicola, tanto che inizialmente era stato pubblicato su una rivista di modellini. Perché esso rappresenta l’amore di dell’autore per i vecchi aeroplani.

Porco Rosso è stato diretto e scritto da Miyazaki e, ovviamente, prodotto dallo Studio Ghibli nel 1992. In questa pellicola abbiamo un’ambientazione occidentale che esprime ancora una volta l’ibridicità culturale dell’autore. Difatti Miyazaki riesce nell’impresa di portare sui nostri schermi mostri e cultura nipponica. Questa caratteristica è dovuta anche alla storia del Giappone stesso, il quale subì una forte influenza occidentalizzante, che costituì un sostrato culturale che modificò radicalmente il paese nipponico.

Trama

“Questo film narra la storia di un maiale soprannominato Porco Rosso, che si batte contro i pirati del cielo a rischio del suo onore, della sua donna e dei suoi beni, ambientata nel Mar Mediterraneo all’epoca degli idrovolanti”

Porco Rosso narra dell’aviatore Marco Pagot e delle sue imprese nel mar Mediterraneo, in particolare nella regione tra l’Italia e la Croazia chiamata Dalmata. Qui il nostro protagonista si è ritirato dopo essere sopravvissuto alla Prima guerra Mondiale e si guadagna da vivere riscuotendo le taglie dei Pirati del Cielo.
Alla guida del suo idrovolante, è diventato una vera leggenda e una spina nel fianco di tutti i contrabbandieri. Essi si alleeranno per sconfiggerlo avvalendosi dell’aiuto del pilota americano: Donald Curtis. Tra i due piloti vi è uno scontro su più fronti, probabilmente il più importante è per l’amore di Gina, e successivamente, per quello della giovanissima Fio.


Mentre Marco si dirige verso Milano per far riparare il motore, viene attaccato da Curtis, che riesce ad abbatterlo e sembra che Porco Rosso sia stato definitivamente sconfitto. Tuttavia, Marco, riesce a rifugiarsi su un’isola sperduta. Lì, grazie all’aiuto di Gina, verrà recuperato e potrà proseguire il proprio viaggio.
Giunto a Milano conoscerà la giovane Fio, che riuscirà a convincerlo ad affidargli le riparazioni del suo idrovolante, anche grazie alla pressione del signor Piccolo.


Mentre si stanno svolgendo le riparazioni, Marco incontra un suo vecchio amico Arturo Ferrarin, ora maggiore della Regia Aeronautica. Arturo cerca di convincerlo di arruolarsi con i fascisti e qui, Porco Rosso, darà la risposta entrata nella leggenda: “Meglio maiale che fascista”


Marco riuscirà a scappare dalle grinfie dei fascisti e tornare in Dalmata, insieme a Fio, per riconquistare il suo onore e la sua libertà. Il resto ve lo lascio vedere.

Temi:

La condanna della guerra e del fascismo è da sempre uno dei principali temi del maestro Miyazaki. Infatti possiamo ritrovarlo nel frangente di trama che parla di Milano. Potrebbe sembrare secondario, ma qui abbiamo il vero fulcro del film: difatti vediamo sullo sfondo l’Italia durante il ventennio fascista, dove la corsa agli armamenti è tutto e gli uomini sono tutti a “lavorare fuori”, come asserirà il signor Piccolo. Sono le donne a portare avanti la bottega, esattamente come accadde durante il periodo della guerra, che vedeva gli uomini impegnati al fronte.

La figura di Arturo Ferrarin è da considerarsi malvagia seppur è un fascista? No. Come spesso accade nelle opere di Miyazaki, non vi è una netta distinzione tra bene e male: Arturo aiuterà notevolmente Marco in diverse occasioni. Un ragionamento analogo si può fare con lo statunitense Donald Curtis, che pur essendo il rivale di Porco Rosso non è malvagio. Infatti cerca solo di realizzare i propri sogni materiali: conquistare una bella donna, diventare una star di Hollywood e presidente degli Stati Uniti.

Altro elemento tipico nei film di Miyazaki è la maledizione che colpisce il protagonista, l’avevamo già trovata in Principessa Mononoke e in La Città Incantata ad esempio. Non è chiaro perché Marco sia un maiale, possiamo però affermare che si sente sporco e carico di tutti i difetti dell’uomo, che trovano riscontro nella figura del maiale. Questo perché Il pilota è l’unico sopravvissuto tra i suoi compagni in missione. Un disonore secondo la mentalità giapponese, uno stesso disonore che Miyazaki sente su di sé. Infatti la sua condizione agiata gli ha permesso di vivere bene durante la seconda guerra mondiale, al contrario di molti suoi amici e compatrioti.

Porco Rosso è da considerare uno dei film meglio riusciti dello Studio Ghibli, poiché riesce a far riflettere facendo sorridere, grazie alla una ironia semplice e geniale. Toccare dei temi così difficili, riuscendo a smuovere l’attenzione dello spettatore ponendo la tematica della libertà senza sbatterla in faccia direttamente.

Citazioni:

Sicuramente per i più attenti avranno notato i diversi cameo dello Studio Ghibli durante le scene, in particolare sul motore o l’insegna della locanda “Pensione Ghibli”. Altre citazioni sono più nascoste e fanno comprendere l’attenzione che pone Miyazaki nei suoi lavori, vi riporto alcuni esempi.
1) Il personaggio di Ferrarin è esistito realmente, infatti fu il primo pilota a percorrere la tratta Roma-Tokyo.
2) Il nome sulla barca di Gina è Alcyone, chiaro riferimento a D’annunzio.
3) Compaio diversi stemmi che richiamano i grandi marchi italiani come: l’Alfa Romeo, La Fiat  e il Marsala della Cantine San Pellegrino.
4) Marco Pagot è un  chiaro omaggio ai fratelli Nino e Toni Pagot, famosi fumettisti italiani che collaborarono con Miyazaki a diversi progetti.

Le altre? Le lascio trovare a voi come sempre!

 

Alla prossima, il vostro Nabbo della porta accanto!