Star Wars: The Clone Wars dodici anni giunti a conclusione

Star Wars: The Clone Wars dodici anni giunti a conclusione

Maggio 5, 2020 3 Di thenerd

Star Wars: The Clone Wars ha finalmente avuto la sua lunga e meritata fine e ora la mia vita non ha più un senso.C’è quel vuoto dentro di me, come quando si finisce un buon libro, che mi impone di fare un rewatch intero dalla prima all’ultima stagione per ricominciare tutto da capo. 
Ma partiamo dall’inizio: nel 2008, George Lucas ha rubato Dave Filoni alla Nickledon e gli ha affidato il progetto di questa serie. Filoni (regista di Avatar: The Last Airbender) è sicuramente stato un succulento acquisto da parte del franchise di Star Wars, dato che ha anche diretto Star Wars: Rebels, Forces of Destiny e The Mandalorian, tutte serie molto apprezzate al giorno d’oggi.

The Clone Wars invece non è partito proprio benissimo: un film pilot di due ore in cui veniva introdotta Ahsoka Tano, la nuova (e unica) padawan di Anakin Skywalker. Il fandom, come il solito, si schierò in due parti: chi l’amava già e chi urlava al plot hole. Ma Dave Filoni non aveva intenzione di lasciare alcun buco di trama all’interno di questa serie, anzi: grazie a The Clone Wars, la trilogia prequel è stata vista sotto una nuova luce da moltissimi fan.

Star Wars: The Clone Wars com’è iniziato?

The Clone Wars è ambientata per le prime sei stagioni fra Episodio II e III, con base su Coruscant – dove c’era il tempio jedi – ma grazie alle varie missioni seguiamo Anakin, ObiWan, Ahsoka e talvolta Padmé in giro per la galassia. Questa ultima stagione, invece, si colloca proprio durante Episodio III.
Il fatto che sia posizionato in questi episodi ha dato tantissime possibilità ai produttori. Sono stati sviluppati meglio i personaggi principali della trilogia prequel – cosa di cui avevano davvero tanto bisogno. Abbiamo visto nuove galassie e nuovi pianeti ed abbiamo una giustificazione e contestualizzazione a cose che nei prequel avevano poco senso.

Ahsoka Tano e Darth Maul

Ahsoka è la padawan di Anakin, l’unica che il ragazzo abbia mai avuto.
È una Togruta trovata da maestro Plo Koon e portata al tempio jedi per insegnarle le vie della forza. Ha un carattere allegro e un buon istinto, ma è impulsiva e cocciuta. Ha però anche una grande compassione verso coloro che hanno bisogno del suo aiuto. Affianca Anakin e Obi Wan in moltissime missioni, diventa un generale dell’esercito dei cloni e conduce spedizioni per conto suo. Lei e Anakin formano un duo inarrestabile e il giovane si affezionerà a lei, quasi come se fosse una sorellina.
Lascerà i jedi alla fine della quinta stagione, dopo un’accusa falsa di tradimento e attentato. Ritorna nella settima stagione e ricompare poi in Rebels sotto il nome in codice di Fulcrum, ed è una delle voci dei jedi del passato che Rey sente in Episodio IX. Apparirà anche nella seconda stagione di The Mandalorian e verrà interpretata da Rosario Dawson.

Darth Maul, dal canto suo, è stata la scelta più rischiosa, ma azzeccata, che Filoni potesse fare per questa serie. Riportare in vita Darth Maul non deve essere stata una cosa facile, ma sono riusciti a dargli una caratterizzazione con i fiocchi. Nelle mani di qualcuno meno capace sarebbe stato disastroso, invece è passato dall’essere un semplice cattivo a un pazzo delirante e vendicativo, che però riacquista il suo sangue freddo e gioca una terza parte importante e inaspettata nella guerra. L’ultimo scontro fra lui e Ahsoka avrebbe potuto essere una barzelletta, al contrario è una prova concreta di quanto lo show sia cresciuto e maturato.

Ma Star Wars: The Clone Wars è un film o una serie?

Questa è una domanda che chi ha un occhio critico si pone spesso, poiché le luci, la regia, le animazioni stesse, sembrano pensate per il grande schermo. Ed in effetti è così: un ordine diretto di George Lucas a Filoni. L’attenzione ai dettagli e gli stessi effetti sbalorditivi sono a livello cinematografico, anche se sapevano che sarebbe rimasta una serie tv.
Vorrei fare una menzione speciale al cast di doppiatori, italiani e inglesi, che hanno reso The Clone Wars una serie indimenticabile. In particolare, Dee Bradley Baker e Alessandro Ballico sono i doppiatori dei cloni. Vorrei ringraziarli per il lavoro fenomenale di aver dato una personalità differente a ogni singolo clone che abbiamo incontrato, mantenendo la stessa tonalità.

Ma quindi com’è finito?

È finito con il mio cuore che si spezza. In questa stagione, un plotone di cloni particolarmente legato ad Ahsoka, colora il proprio elmo con i tatuaggi che lei ha in viso. Si spostano su Mandalor per aiutare Bo-Katan Kryze a riprendere il controllo del proprio pianeta e catturare Darth Maul. Succedono in entrambe le missioni, quindi è apparentemente una vittoria, ma Palpatine ha ormai soggiogato Anakin. Nell’ultimo episodio, vediamo Ahsoka che sente alcune frasi del momento in cui Anakin uccide Windu per salvare Palpatine e viene poi dato l’Ordine 66. Il suo plotone si rivolta contro di lei e tenta di ucciderla ed è un momento così straziante che mi sono scese più di due lacrimucce. Riesce a salvare Rex, il comandante, ma Maul fa esplodere l’iperguida della nave su cui sono. Riescono a trovare uno shuttle e se la danno a gambe per un pelo, ma Ahsoka ha un cuore grande e non se la sente di andare via così. Lei e Rex seguono quindi la nave, che si schianta su un pianeta. Tirano fuori tutti i cloni e i loro elmi e li seppelliscono davanti alla nave distrutta. Lì, Ahsoka fa cadere una delle sue spade laser, datale a inizio stagione da Anakin.
Nella scena finale, vediamo
Anakin nelle vesti di ormai Darth Vadere osservare il cimitero di cloni e raccogliere la spada laser di Ahsoka, per poi andarsene con la consapevolezza di aver insegnato bene alla sua padawan.

Penso di essere ancora troppo sotto shock per commentare oltre, fatemi sapere nei commenti cosa pensate di questa fine!
– Rainbow Umi