Da quel “Mi offro volontaria come tributo” è esplosa una nazione e noi con loro. Hunger Games si è rivelata la saga che ha acceso la miccia per i racconti distopici con substrato politico. Insomma, quando la ragazza di fuoco ha scagliato la freccia ai 75° giochi in Hunger Games – La ragazza di fuoco, noi abbiamo vissuto la rivoluzione con lei!
Il prossimo 19 maggio si udirà ancora il canto di Hunger Games, ma questa volta, si tratterà di un prequel. Orientato verso la decima edizione dei giochi, degli Hunger Games, e ambientata quindi sessantaquattro anni prima degli sfortunati amanti Katniss Everdeen e Peeta Mellark. Il nuovo romanzo della Collins si intitolerà The Ballad of Songbords and Snakes, in italiano La ballata dell’usignolo e dei serpenti e proporrà un completo cambio di prospettiva.
Il mondo ne parla. Suzanne Collins ha alimentato un fuoco che non si era mai spento. Al rilascio della notizia la fiamma della Ghiandaia Imitatrice è tornata a divampare.
Mentre i fan pregustavano l’uscita del libro, la Lionsgate Motion Picture Group ha annunciato la notizia che il nuovo romanzo avrà una trasposizione cinematografica. Proprio come la precedente trilogia.
In occasione dell’evento, su Italia 1 ogni giovedì viene mandato in onda un capitolo di questa saga. Questa settimana è stato il turno di Hunger Games – la ragazza di fuoco, il secondo.
Cosa sappiamo dei giochi, dei distretti e di Capitol City? Per farlo non dobbiamo solo recuperare i film, accurati e avvincenti, ma dobbiamo recuperare soprattutto i libri. Partiamo quindi con il libro Hunger Games, il primo capitolo di questa trilogia.
«Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore.»
Non c’è buona sorte per i giovani che potrebbero essere sorteggiati per i giochi, o meglio, per una competizione al massacro che stronca innocenti vite. Primrose Everdeen è il tributo femmina sorteggiato per gli Hunger Games. Ma non appena il nome di Prim viene pronunciato, un urlo si leva dalle fila: «Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo».
Una volta salita sul palco per essere presentata al mondo come colei che parteciperà ai giochi, non c’è nessun applauso ad accoglierla, ma il silenzio.
«Che dice che non siamo d’accordo. Che non perdoniamo. Che tutto questo è sbagliato.»
Per la prima volta il distretto 12 ha un volontario e da quella frase tutto cambia: i presenti alzano le tre dita della mano sinistra alle labbra e le tendono verso Katniss. Un gesto antico che si usa di rado e si vede qualche volta ai funerali.
«Significa grazie, significa ammirazione, significa dire addio a una persona a cui vuoi bene.»
Katniss Everdeen e Peeta Mellark, il panettiere del distretto 12, vengono scelti come tributi per i sessantaquattresimi Hunger Games. La saga ha inizio.
L’avventura è dal punto di vista di Katniss, di cui possiamo conoscere pensieri, paure e piani per sopravvivere.
Pian pian i due si avvicinano e la commedia degli sfortunati avanti diventa la quotidianità. Finché arriva l’annuncio che possono esserci due vincitori solo ed esclusivamente nel caso siano dello stesso distretto.
Ricordiamo tutti il momento in cui Katniss ha tirato fuori le bacche velenose e le ha divise con Peeta, giusto?
Ma il treno li riporta a casa come vincitori e tutto torna alla normalità, all’ignorarsi.
Se il primo libro è diviso tra il distretto 12 e i momenti nell’arena a Capitol City, il secondo si sposta quasi completamente nella capitale del regno di Panem: Capitol City, un luogo dove lo spreco è quasi una regola. Un luogo dove il pericolo è celato in ogni angolo per chi non è nato lì.
Hunger Games – La ragazza di fuoco è il momento in cui prende forma l’idea della ribellione. In cui i personaggi e i tributi sono sia alleati che nemici e devono fronteggiare un avversario comune.
«Katniss, quando sarai nell’arena, ricorda chi è il vero nemico.»
I personaggi si evolvono, in particolare Effie Trinket che, sebbene alla prima mietitura si fosse presentata come una donna frivola e superficiale tipica di Capitol City, si mostra compassionevole, presente e vicina ai suoi vincitori. Non come mentore, ma come amica e alleata.
Siamo alla terza edizione della memoria e i tributi sono stati mietuti tra i vincitori ancora in vita. Viene sorteggiato Haymitch, ma Peeta, pur di non lasciare da sola la ragazza che ama, sceglie di offrirsi volontario come tributo. Effie, per quanto ci provi, non riesce a non far tremare la voce. I suoi vincitori sono
«Oh, voi meritavate tutti e due molto di più.»
La ghiandaia imitatrice si prepara a combattere e smaschera i giochi per ciò che sono: volontà di spettacolo, punizione, controllo.
Quando però Katniss si ricorda chi è il vero nemico e lancia la freccia, sul distretto 12 vengono sganciate le bombe incendiarie. Così dalla ragazza di fuoco si trasforma nel simbolo della rivoluzione: la ghiandaia imitatrice.
Per ora fermiamoci qui con il ripasso. A presto con il nuovo ultimo ripasso tra qualche giorno!
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