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Shatter me di Tahereh Mafi – La recensione

Durante questo isolamento forzato, ho approfittato del maggiore tempo libero per recuperare il primo volume di una distopia che era sfuggita al mio radar. Ci siamo visti qualche settimana fa con La Catena d’oro – Shadowhunters di Cassandra Clare, ricordate?
Ecco, oggi tocca alla recensione di Shatter me, dall’abile penna della fantastica Tahereh Mafi. Shatter me è un libro duro e sconvolgente, che vi immobilizzerà tra le sue pagine, senza darvi scampo.

Trama di Shatter me

Juliette ha diciassette anni e da 264 giorni vive rinchiusa in una stanza buia, senza vedere la luce del sole – sempre che esista ancora – o il volto di un altro essere umano. Juliette ha diciassette anni e da 264 giorni vive rinchiusa in una stanza buia perché ha un potere terribile: chiunque venga a contatto con la sua pelle prova un dolore tremendo e, se tale contatto si protrae, muore.

Ci troviamo in un mondo sull’orlo del baratro, dove le risorse sono ormai esaurite e gli uccelli non volano nemmeno più. E in questo mondo, tenuto a malapena insieme dalla Restaurazione, il movimento che ha preso il potere. Esso, con la scusa di rinnovare e aggiustare, sta tagliando tutti i ponti con il passato. Juliette sa solo che non ha mai potuto toccare un essere umano e per questo si sente un mostro. Sa di essere un mostro. Viene tenuta prigioniera in un manicomio da Warner, il figlio del Comandante Supremo della Restaurazione, e il ragazzo intende esplorare fino in fondo la capacità dei suoi poteri per poterla sfruttare come un’arma a proprio piacimento. Warner è stranamente attratto da lei e dal suo “dono”, come lo chiama lui, e proprio a causa di ciò Juliette si convince ancora di più, giorno dopo giorno, di essere un mostro, un abominio, qualcuno che non sarebbe mai dovuto esistere.

Fino a quando Adam entra nella sua cella. È un prigioniero come lei, e Juliette non ha mai avuto un compagno di stanza. È spaventata, è restia, ma è anche incuriosita da lui e dal motivo per cui si trova in quell’inferno. La sorpresa e lo sgomento, infatti, rischiano di ucciderla, quando Juliette scopre che Adam può toccarla. Da quell’esatto momento in avanti, la vita di Juliette cambia completamente.

Il parere di Dubhe

Nell’ormai lontano 2011, esce per Rizzoli il primo volume della saga di Shatter me, inizialmente tradotto come Schegge di me. Il libro è seguito da Unreavel me e Ignite me, che costituiscono la prima trilogia. Alla serie, al momento, appartengono altri tre romanzi: Restore me, Defy me e Imagine me; e quattro novelle collegate: Destroy me, Fracture me, Shadow me, Reveal me, tutti ancora non tradotti in italiano.

Shatter me è una distopia young adult che si colloca nello stesso filone di Hunger Games, Divergent e tutti gli altri libri che si apparentano a questi. Anche se, a differenza di questi, dove spesso l’assetto del mondo è descritto fin nei minimi dettagli, proprio per dare a chiunque legga una chiara dimostrazione di quanto ci sia di diverso rispetto alla nostra realtà, in Shatter me si sa pochissimo di cosa sia successo in passato e di cosa ancora stia succedendo. È come se tutto il libro fosse strettamente focalizzato su Juliette, sulle sue vicende personali e sui suoi sentimenti più profondi.

Il primo romanzo della trilogia acchiappa il lettore fin dalle prime pagine. Lo stile dell’autrice è sintagmatico e concitato, e il fatto che il narratore sia la stessa Juliette costringe chiunque si approcci alla lettura a immergersi completamente nella vita e nella mente della giovane protagonista. La trama è avvincente e spinge a proseguire, proprio perché il ritmo sostenuto della narrazione tiene con il fiato sospeso per tutto il tempo. La sola pecca che ho trovato – dettaglio che, fortunatamente, non ha in comune con i successivi due romanzi – è questa: il libro è molto veloce. In poco più di duecentocinquanta pagine si susseguono un’enormità di eventi e tutti uno dietro l’altro, senza pause e con pochissimo tempo per metabolizzarli. La ragione di una tale corsa è presto svelata: Shatter me funge un po’ da prologo per i successivi due romanzi, che svelano una trama molto più fitta e complessa, oltre che uno stravolgimento inaspettato.

 

(Nell’immagine una fan art di Juliette Ferrars. Credits: Loweana Art.)

-Dubhe 

Dubhe

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