Deadpool il videogame: genio o follia?

Deadpool il videogame: genio o follia?

Maggio 26, 2020 0 Di thenerd

Nel 2013 Activision e High Moon Studios decisero di osare lanciando sul mercato il videogioco di Deadpool dedicato al Mercenario Chiacchierone. Era un periodo in cui il personaggio stava riemergendo nella Marvel, aveva ottenuto una testata fumettistica tutta sua con un discreto successo, ma aveva ancora un problema. Nel suo curriculum c’era ancora la discutibile apparizione nel film Wolverine: Le Origini uscito nel 2009. L’onta del personaggio snaturato in quella maniera andava pulita e quale modo migliore se non con un videogioco? Ed ecco come nasce uno dei videogiochi più splatter targato Marvel.

 

Mamma sono in un videogame!

Il personaggio è decisamente il più fedele possibile a quello cartaceo, persino più dei recenti film della Fox. Rompe la Quarta Parete, ha i due baloon nella testa (che scompariranno dai fumetti verso il 2015 e il 2016), possiede la cintura del teletrasporto, fa citazioni a nastro e fornisce un sacco di violenza gratuita.
Il tutto accompagnato da invenzioni assurde!

Su Deadpool si potrebbe dire che i punti deboli sono anche i punti forti del gioco. La trama è quasi inesistente (anche se in certi punti è intuibile)! Soprattutto per il fatto che Deadpool, rompendo la Quarta Parete, ha fisicamente preso il copione del gioco, buttato tutto quello che riteneva noioso e riscritto tutto a suo vantaggio. Così facendo risulta una trama sconclusionata che circola tutto intorno a lui e agli altri personaggi che compaiono: Rogue, Psylocke, Wolverine, Domino, Cable.  Ma anche gli stessi nemici cercano con tutta la volontà possibile di attenersi al precedente copione, ma finiscono per diventare delle macchiette (fatta eccezione di Cable e Morte, che nonostante le idiozie del protagonista riescono a tenergli testa).

Tante citazioni, TROPPE….

Nel corso della partita ci sono un sacco di citazioni praticamente a tutto, e coglierle diventa una vera impresa perché bisogna avere una conoscenza su film, videogiochi, fumetti e molto altro.
Per fare un esempio, nelle prime scene di gioco, quando si è nell’appartamento di Wade, il protagonista fa prima una telefonata a Peter della Penna (produttore della High Moon) che sotto minaccia lo costringe a sviluppare il gioco. Poi telefona al suo storico doppiatore Nolan North per mettersi d’accordo per la voce. Andando avanti con il gioco, le cose diventano sempre più strane. Come Deadpool che prende un cappello da cuoco e inizia a fare una vagonata di pancake con tanto di diamante verde sulla testa, seguita dalla frase «Adoro il profumo dei pancake di prima mattina» e BAM! Con una gag cita una scena del suo fumetto, the Sims e Apocalypse Now!
La rottura della Quarta Parete inoltra ha dato un sacco di spunti ai programmatori permettendo di mettere dentro al gioco fasi diverse, come il ritorno all’8 byte del primo Doom o alla grafica “di profilo” di Castlevania, con la scusa che Deadpool aveva fatto un pasticcio con il budget.

…E anche troppe armi e combo!

 Il videogioco di Deadpool può vantare un arsenale di tre armi da mischia, quattro tipi di armi da fuoco e quattro diverse armi da lancio. Questo permette di mescolare tra armi da mischia e quelle da fuoco qualcosa come dodici combinazioni diverse per combattere i nemici che cercheranno di ostacolarci, avversari che a volte si dimostreranno degli ossi duri e visto che sono al soldo di Sinestro ci ricorderanno anche alcuni personaggi degli X-Men, come Marrow, Gambit o Blob.
Nonostante l’alto numero di possibilità il gioco e semplice, bisogna solo andare da un punto A ad un punto B facendo fuori tutto quello che si muove che non risponde al nome di X-Men o Cable.

Menzione d’onore (Allerta Spoiler)

Il gioco per certi versi è folle, alcune trovate sono veramente assurde e non si capisce se stanno accadendo realmente oppure sono semplicemente nella testa di Deadpool.
Vorrei citare due episodi che a mio avviso rendono perfettamente lo stile del gioco. In una scena Deadpool deve attraversare un fiume, ma non sa come fare fino a quando i due baloon iniziano a discutere tra loro. Così Wade ne approfitta e salta letteralmente sui dialoghi dei due baloon che a forza di parlare avevano creato un ponte.

L’altra scena è totalmente diversa, sembra assurda come la precedente, ma fa riflettere. Wade si ritrova a percorrere un tratto di fiume sotterraneo con una barca. All’improvviso inizia a vedere tutto come un gigantesco luna park dove spara a delle sagome di pagliacci fatte di cartoni. Finito il “minigame” Wade si allontana lasciando una distesa di cadaveri reali, tolta la parte del fatto che Deadpool in piena follia abbia fatto fuori un sacco di persone senza rendersene conto (anche se erano degli scagnozzi di Sinestro). La cosa che mi ha turbato erano proprio i pagliacci, all’inizio sembravano proprio normalissimi clown di un circo, ma poi sono comparsi dei pagliacci vestiti da dottori e infermiere, con siringhe e strumenti chirurgici.
Anche chi ha una leggera infarinatura sulla storia di Deadpool sa a cosa si stanno riferendo. È come se Wade si fosse autocensurato il ricordo degli esperimenti per il progetto di creazione di mutanti in laboratorio che ha subito in passato e che questo fosse emerso sotto forma di pagliacci sagomati.

Considerazioni finali

 Deadpool non è un capolavoro, ma va preso per quello che è, un gioco che vuole rappresentare Deadpool per come è fatto, fuori di testa, chiacchierone e incredibilmente violento. Tutti questi ingredienti ci sono nel giorno e il gioco, per quanto limitato riesce a svolgere il suo dovere facendoti divertire senza troppe pretese.
Personalmente ho adorato il gioco. Soprattutto nell’ambientazione di Genosha, dove si potevano gli effetti della guerra tra Mutanti e Sentinelle. Tra una testa di robot anti-mutante e una statua dedicata a Magneto si percepiva quel senso di distruzione di una città un tempo viva che ho provato nei primi Call of Duty.

Belharza